Senza far rumore - Fabio Concato

" (... ) se togliete dal cristianesimo, monsieur Laudet, dalla cristianità, dalla santità (...), che fate di queste innumerevoli opere di cui sono piene le nostre cattedrali. 
Che fate delle nostre stesse cattedrali e delle nostre chiese. (...)
Opere che sono che non si distaccano dal culto e dalla preghiera e dall'adorazione al punto che esse sono come, che sono letteralmente un' iscrizione carnale, un'iscrizione temporale, un'iscrizione lapidaria, di pietra, nella pietra stessa, del culto e della preghiera, la più interiore , e dell'adorazione più intima. 
Il corpo dell'adorazione. (... )
Ma le une e le altre, le cattedrali e le opere (... ) insieme sono il tessuto stesso, la stessa pietra (... ) insieme lo stesso duro corpo scavato di preghiera e di vita interiore e di eloquente, di così eloquente adorazione silenziosa."
Così scriveva lo scrittore Charles Peguy , nel 1911, con il furore del socialista convertito al cattolicesimo, ad un teologo che aveva contestato il suo capolavoro letterario "Il mistero della carità".

Le grandi cattedrali, gli edifici di culto in generale, oltre che espressioni culturali architettoniche delle epoche che hanno visto la presenza del cristianesimo tra i popoli della terra, hanno nella capacità di essere segno evidente e concreto della fede in un messaggio che ha cambiato, e tutt'ora cambia la vita a moltitudini di persone che quotidianamente ne varcano la soglia.
E ciò che colpisce è spesso il silenzio che accoglie il visitatore (fedele o no), a cui rimane impresso come esperienza insuperabile.

E' la stessa esperienza che ha colto il cantautore Fabio Concato, tanto da volerla esprimere in un brano del 1990, "Senza far rumore" dall'album "Giannutri"
Concato, milanese, inizia la sua carriera nel Derby, un famoso locale di cabaret del capoluogo lombardo. Dopo qualche anno di gavetta, arriva al successo scrivendo canzoni intrise di una vena di dolcezza e serena malinconia, tratteggiando ritratti di figure familiari e di incontri personali con arte particolare e gentilezza d'animo.
E non è  semplicemente una posa, ma l'autore e il cantante si sposano esattamente con l'uomo.

Nel 1998 nel libro "Anima mia" (Piemme) al giornalista Giampaolo Mattei così si racconta :
"Tempo fa ero un materialista, un materialista incredibile. Credevo solo in ciò che vedevo e toccavo.
(...) Sono rientrato in una chiesa, senza sapere perchè. Ero alla ricerca di qualcosa che mi aiutasse veramente. Sentivo forte il bisogno di silenzio, di riflettere.
Sono entrato in chiesa e vi sono rimasto a lungo: ho avuto veramente la certezza di non essere solo, di poter parlare con qualcuno che stava sempre lì ad ascoltarmi.
E' questo il senso della mia canzone "Senza far rumore".
Non sono cattolico, diciamo che vorrei essere una persona civile, pronta a dare una mano a chi ha bisogno. Se questo significa essere cristiani, allora io sono cristiano "
Guarda un pò cosa fa il silenzio di una chiesa...

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