Non abbiam bisogno di parole - Ron

Da "Il piccolo principe" di Saint - Exupéry
(Bompiani editore, prima edizione 1949)
 Cap. XXI:

In quel momento apparve la volpe.
"Vieni a giocare con me" le propose il piccolo principe, "sono così triste"
"Non posso giocare con te", disse la volpe "non sono addomesticata"
"Che cosa vuol dire addomesticare?" domandò il piccolo principe.
"È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami. Tu fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino, uguale a centomila ragazzini. Non ho bisogno di te e neanche tu hai bisogno di me. Ma se tu mi addomestichi noi avremo bisogno uno dell'altro.
Tu sarai per me unico al mondo e io sarò per te unica al mondo.
Se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Per favore: addomesticami!"
"Volentieri - disse il piccolo principe - ma non ho molto tempo. Ho da scoprire amici e da conoscere molte cose"
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano"
"Che cosa devo fare?"
"Essere paziente. In principio tu ti siederai un po' lontano, io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla: le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino.
Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre in poi io comincerò ad essere felice, scoprirò il prezzo della felicità!
Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore."


Ecco, scusate se ho osato tagliuzzare il bellissimo e famosissimo dialogo sull'amicizia e sull'amore, apice della piccola ma intensa favola di Saint - Exupéry; mi sembra un bello spunto per introdurci all'ascolto di una delle più belle canzoni di Ron.
Forse un cantautore tra i più preparati e forse tra i più sottovalutati. Polistrumentista, storico collaboratore fin da giovanissimo all’inizio degli anni settanta (ancora col suo vero nome di Rosalino Cellamare) del vulcanico Lucio Dalla, ne diventò amico personale tanto da essere l'anima organizzativa dell’epocale tournée di Dalla e De Gregori, "Banana Republic".
Coautore con Dalla dei grandi successi del cantautore bolognese come "Cosa sarà" e "Attenti al lupo", con la sua produzione solista, di qualità molto alta per tutto il decennio degli anni 80, ha sempre faticato a trovare posti d'onore tra i più riconosciuti (anche se ha vinto, quasi per caso un festival di Sanremo).

"C'è stato un momento che mi ha davvero trasformato e mi ha dato una carica incredibile.
Il 7 ottobre 1993 l'Unitalsi - l'organizzazione che si occupa di assistere le persone ammalate - mi ha concesso il grandissimo onore di cantare a Lourdes per i malati.
Ero stato in quel Santuario l'anno prima.
C'ero andato da solo, a me piace molto pregare da solo, cercare il silenzio.
In quella occasione ebbi veramente una grossa 'botta', molto bella , positiva, straordinaria.
Tornato a casa scrissi subito 'Non abbiam bisogno di parole', per esprimere quello che sentivo."
Così Ron racconta a Giampaolo Mattei nel libro "Anima mia" (Piemme, 1998), la genesi della sua canzone.  

"Molti mi hanno confidato che le loro storie d'amore e d'amicizia si sono salvate con 'Non abbiam bisogno di parole'. I fidanzati si sono sposati e hanno fatto figli.
La musica bella, di qualsiasi genere aiuta a stare meglio, poi per vivere bene serve prendere alla lettera l'insegnamento di Gesù: 'A ciascun giorno la sua pena', quindi non affannarsi e vivere alla giornata in grazia di Dio"
Così in un'intervista ad "Avvenire", nel 2017, che Ron si concede insieme ad altre riflessioni che svelano la sua fede, vissuta sempre senza grandi proclami. 
 
"Non abbiam bisogno di parole" è forse una delle più belle canzoni d' amore non solo del suo catalogo ma nella storia della musica italiana: accompagnata da una trascinante melodia, è una dichiarazione d'amore che chiede l’essenziale, che riconosce il bisogno di un addomesticamento, una tenerezza pudica e silenziosa, ma nello stesso tempo forte e responsabile verso l'amata, quasi come se ci fosse una coscienza di dipendenza di entrambi a qualcosa di più grande.



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