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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Help me to help myself - John Lennon

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"A suo tempo il filosofo Augusto Del Noce ha affermato: 'l'ateismo si fa destino della modernità' dal momento che la modernità immanentistica termina nella rinuncia radicale della domanda sul 'senso'. Anzi, insiste il filosofo, 'l'in-sensatezza' della modernità altro non sarebbe che la prova del deicidio compiuto. Ma quale Dio sarebbe stato ucciso? (...) Ebbene, la modernità ha veramente ucciso questo Dio? (...) La 'notitia Dei' continua ad essere pertinente alla condizione dell'uomo post-moderno? 'Eclissi' è la parola più adeguata per descrivere il tormentato rapporto della modernità euroatlantica con Dio. (...) Come nominare Dio oggi, come narrare di Lui comunicando questo Dio vivo all'uomo reale? Lasciamo (per adesso) senza risposta queste domande poste del card. Angelo Scola contenute nel suo libro-saggio, edito nel 2010, " Buone ragioni per la vita in comune " (Mondadori) "I cristiani (presunti) sono occ

Kyrie (Signore abbi pietà) - Angelo Branduardi

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"Tema fondamentale di tutto il nostro discorso spirituale è la domanda. La domanda come espressione normale della coscienza di noi stessi: siamo coscienti tanto quanto domandiamo, viviamo da uomini tanto quanto domandiamo. Ma domandare che cosa?  (...) Innanzitutto la domanda è che Cristo venga, che Cristo formuli Lui i miei pensieri (...) Desiderare e quindi chiedere la conoscenza e l'amore di Cristo: questo è il contenuto della domanda. Venga il Suo regno, cioè venga Lui. (...) La preghiera è la posizione più vera dell'uomo di fronte a Dio; è il gesto dell'uomo più realista, più completo, più vero. (...) E' una iniziativa, è un riconoscimento, è un'attesa, è un desiderio, è un 'vieni!', è una domanda. (...) La coscienza della Sua presenza è l'iniziativa cui siamo chiamati ogni mattina, davanti alla quale, come le onde si frangono sulla roccia imperterrita e ineliminabile, si debbono frangere tutti i nostri risentimenti, carenze, peccati, tutto ciò

Bravi ragazzi - Edoardo Bennato

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"A Milano hanno chiuso le scuole, le università, i musei, le palestre. Sul telefono mi arrivano foto di desolazione nelle strade del centro: Ferragosto il due di marzo. (...) Dappertutto si avverte che qualcosa sta cambiando. Il contagio ha già compromesso i nostri legami. E ha portato molta solitudine: la solitudine di chi è ricoverato in terapia intensiva e comunica con altri attraverso il vetro, ma anche una solitudine diversa, diffusa, quella delle bocche serrate nella mascherine, degli sguardi sospettosi, del dover restare a casa. Nel contagio siamo tutti liberi e agli arresti domiciliari. (...) A nessuno piace essere tagliato fuori. E sapere che la nostra separazione dal mondo è transitoria non basta a cancellare la sofferenza. Abbiamo bisogno disperato di essere con gli altri, tra gli altri (...) E' un'esigenza costante che assomiglia al respiro. Quindi abbiamo un moto di ribellione: non mi lascerò determinare, non permetterò a nessun virus d'interrompere la mi

Don't give up - Peter Gabriel

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"L'amicizia mi sembra paragonabile all'ascensione di un alpinista verso un'altra cima. Un'esperienza unica e affascinante, che lo tiene concentrato per ore sui suoi passi, lo porta a contatto con la roccia o il ghiaccio, nel chiuso di un canalone o con le spalle nel vuoto. L'imponenza delle pareti che affronta gli toglie a volte ogni altra visuale, spesso il suo sguardo è semplicemente rivolto in alto, verso l'appiglio successivo, verso il cielo. Tutto il resto, in quei momenti, perde importanza, sembra quasi non esistere. Arrivato in vetta, però, uno sconfinato panorama si apre di nuovo sotto di lui, la grande catena a cui la cima appartiene. (...) Su questa terra viviamo in una situazione simile. Non possiamo vedere chiaramente ciò che connette le nostre vite, i sentieri che portano dall' una all'altra (cima). Eppure, se come se fossimo montagne di uno stesso gruppo, alla radice del nostro essere siamo realmente uniti. Così che ogni piccolo gesto

Futura - Lucio Dalla

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"Non è vero che il futuro è, per definizione, un tempo positivo. Il futuro è positivo se ci si attiva, non certamente per il fatto che sia futuro, automaticamente è un rimedio ai mali del passato. Io sono d'accordo con Pasolini quando disse che aveva tolto la parola speranza dal suo vocabolario. Ogni volta che sento politici che dicono 'speriamo, auguriamoci, auspichiamo' penso che siano tutte parole della passività: stiamo fermi e aspettiamo e vediamo cosa succede. Non succede niente se non ci diamo da fare. Questo i giovani lo hanno perfettamente capito, almeno la maggioranza. Non tutti. Esiste un piccolo settore di giovani che io chiamo i 'nichilisti attivi', che non nega di muoversi in un'epoca nichilista, non rinnega il nichilismo. Nichilismo vuol dire, secondo Nietzsche, che manca lo scopo, che il futuro non è più una promessa. Manca la risposta al perchè dell'esistenza. Perchè mi devo impegnare, perchè mi devo dare da fare. Il futuro non è più u

E' stata tua la colpa - Edoardo Bennato

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"Nella raffigurazione degli uomini come burattini senza fili visibili, la parabola raggiunge uno dei vertici della sua eloquenza e ci chiede un ascolto particolarmente attento. La pertinenza del raffronto uomo-burattino pare oggi imporsi senza contrasti alla coscienza comune: la cultura contemporanea è tutta tesa a squarciare il velo sottile di un'apparente umanità per denudare il pupazzo senz'anima, che sarebbe la nostra verità soggiacente. (...) E' sempre più largamente accolta l'ipotesi antropologica che spiega ogni atto e ogni risoluzione come il prodotto ineluttabile delle forze economiche, dell'istinto sessuale, della cieca volontà di potenza, dei mezzi occulti di persuasione: i 'fili invisibili'; e, poiché fatalmente si diventa quello che si è convinti di essere, l'uomo si assimila progressivamente a una marionetta appena rivestita di una illusoria apparenza di libertà. (...) La convinzione più semplice e più diffusa asserisce che la condizio

Song for orphans - Bruce Springsteen

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da " Il brillìo degli occhi "  di Julian Carron (ed. Nuovo Mondo, 2020) "Nella nostra società la parola 'autorità' è spesso guardata con sospetto, identificata con un potere che sottomette o con un personalismo che lega a sè le persone. Ma nella vita della Chiesa, nel popolo di Dio, essa - sottolinea don Giussani - non è, non può essere tale: 'L'autorità, la guida, è proprio il contrario del potere, non esiste neanche una virgola, neanche un punto della parola potere (...)' Che cosa caratterizza allora il rapporto con l'autorità, l'appartenenza al popolo di Dio? Tale rapporto è ben espresso nella parola figliolanza (...) E' per le vie della filiazione che l'accento di una compagnia vera, l'originalità di un carisma (...) Giussani ci ricorda che dell'autorità si è figli: 'Un figlio prende il ceppo del padre, è costituito dal ceppo del padre. (...) Perciò la parola autorità - che potrebbe avere come sinonimo la parola paterni

La storia - Francesco De Gregori

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da " Fratelli tutti " Lettera enciclica di papa Francesco (Libreria Editrice Vaticana, 2020) "In questo mondo che corre senza una rotta comune, si respira un'atmosfera in cui 'la distanza fra l'ossessione per il proprio benessere e la felicità dell'umanità condivisa sembra allargarsi: sino a far pensare che fra il singolo e la comunità umana sia ormai in corso un vero e proprio scisma. (...) Perchè una cosa è sentirsi costretti a vivere insieme, altra cosa è apprezzare la ricchezza e la bellezza dei semi di vita comune che devono essere cercati e coltivati insieme. (...) Come sarebbe bello se, mentre scopriamo nuovi pianeti lontani, riscoprissimo i bisogni del fratello e della sorella che mi orbitano attorno! (...) L'individualismo non ci rende più liberi, più uguali, più fratelli. La mera somma degli interessi individuali non è in grado di generare un mondo migliore per tutta l'umanità. Neppure può preservarci da tanti mali che diventano sempre p