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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Il povero Cristo - Vinicio Capossela

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"Quante domande ci si impongono in questo luogo! Sempre di nuovo emerge la domanda: Dove era Dio in quei giorni? Perchè ha taciuto?  Come potè tollerare questo eccesso di distruzione, questo trionfo del male? Ci vengono in mente le parole del Salmo 44, il lamento dell'Israele sofferente: 'Tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli e ci hai avvolti di ombre tenebrose ... Per te siamo messi a morte, stivati come pecore da macello. Svégliati, perché dormi Signore? Déstati, non ci respingere per sempre! Perché nascondi il tuo volto,  dimentichi la nostra miseria e oppressione? (...) Sorgi, vieni in nostro aiuto; salvaci per la tua misericordia!' (...) Noi non possiamo scrutare il segreto di Dio - vediamo soltanto frammenti e ci sbagliamo se vogliamo farci giudici di Dio e della Storia. Non difenderemmo, in tal caso l'uomo, ma contribuiremmo solo alla sua distruzione. No - in definitiva - dobbiamo rimanere con l'umile ma insistente grido verso Dio: 'Svégliati

L' agnello di Dio - Francesco De Gregori

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"C'è solo una possibile risposta a tutta la gente che si lamenta dei miei personaggi 'sgradevoli'. Uno scrive quello che può. La vocazione implica l'esperienza del limite, ma solo pochi lo capiscono, se non praticano loro stessi un'arte. Scrivere racconti è la più impura, la più modesta e la più umana di tutte le arti. E' la più vicina all'uomo nel suo peccato, nella sua sofferenza, e spesso è rigettata dai cattolici per le stesse ragioni che fanno di essa quello che è. San Gregorio scrisse che ogni volta che le Sacre Scritture descrivono un fatto, contemporaneamente rivelano un mistero. Questo è quello che lo scrittore, al suo livello inferiore, spera di fare. Il pericolo per lo scrittore che è stimolato da una visione religiosa del mondo è che considera queste cose due operazioni distinte invece che una sola. Egli cercherà di rinchiudere il mistero come in un reliquiario senza il fatto, e da lì seguiranno altre separazioni che sono nemiche dell'ar

Cronaca divina - PGR

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"O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. (...) Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato.  (...) O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra. (da La Bibbia, salmo 8) " Che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, il figlio dell'uomo perché te ne curi?' Nessuna domanda mi ha mai colpito, nella vita, così come questa. C'è stato solo un Uomo al mondo che mi poteva rispondere, ponendo una nuova domanda: 'Qual vantaggio avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero e poi perderà se stesso? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio di sé?' Nessuna domanda mi sono sentito rivolgere così, che mi abbia lasciato il fiato mozzato, come questa di Cristo! (.

Ninni - Roberto Vecchioni

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"Che cos'é per voi l'amore? Un giorno una maestra della scuola primaria provò a far riflettere i suoi alunni sul mistero centrale della vita umana. Un bambino accolse la domanda con grande serietà, come sanno fare i bambini quando li metti di fronte all'essenziale. Socchiuse gli occhi e nel silenzio in cui gli altri cercavano ancora parole maldestre disse: 'E' quando la mamma mi chiama. Nessuno dice il mio nome come fa lei. Quando lei dice il mio nome, so che non può succedere nulla di brutto. Il mio nome nella sua bocca è al sicuro' (...) Quel bambino aveva ragione e a oggi non conosco definizione più rigorosa dell'amore. Un nome al sicuro, sempre e comunque, qualsiasi cosa succeda, nella bocca di qualcuno. Il nostro nome, custodito e pronunciato con amore, anche se lo condividiamo con altre migliaia di individui, contiene l'essenza della nostra persona: le sue fondamenta relazionali, il luogo in cui è se stessa ed esiste senza bisogn0 di dover di

Monologo di Giuda - Claudio Chieffo

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"Pilato comparve e disse: 'Ecco l'omo'. I soldati spinsero avanti un cencio rosso. Pilato soggiunse con sorriso di disgusto: 'Ecco il vostro re' L'avevan travestito da re, con corona di spine e scettro di canna in mano. Il sangue girava le occhiaie e colava sulle guance. La bocca s'apriva appena sull'anelito, gli occhi in tutta la folla guardavano Giuda, lui solo:  lo guardavano con pietà. Una mano d'angoscia scendeva nel petto di Giuda, un sospiro gli si formò dentro: 'O Maestro, o Signore, o Amico'. Ma la voce non uscì. Venivano meno le gambe, ma non potette cadere. La folla mugolando e fischiando lo strinse quasi in un pugno, lo sollevò, lo sventolò come un'insegna. La pietà di Gesù non lo lasciava. Sulla guancia di Gesù, dove lo aveva baciato, colava uno sputo. Fra i discepoli, qualcuno era sfuggito, qualcuno assisteva, piangendo, fra le donne. Giuda, Giuda solo testimoniò per Gesù a viso aperto, a voce alta, nell'ora dell

Dio è morto - Francesco Guccini & I Nomadi

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"Possiamo chiederci oggi: qual è il volto vero di Dio? Di solito noi proiettiamo in Lui quello che siamo, alla massima potenza: il nostro successo, il nostro senso di giustizia, e anche il nostro sdegno. Però il Vangelo ci dice che Dio non è così. E' diverso e non potevamo conoscerlo con le nostre forze. Per questo si è fatto vicino, ci è venuto incontro e proprio a Pasqua si è rivelato completamente. E dove si è rivelato completamente? Sulla croce. Lì impariamo i tratti del volto di Dio. Non dimentichiamo, fratelli e sorelle, che la croce è 'la cattedra di Dio'. Ci farà bene stare a guardare il Crocifisso in silenzio e vedere chi è il nostro Signore. (...) Tu potresti obiettare: 'Che me ne faccio di un Dio così debole che muore? Preferirei un dio forte, un Dio potente!' Ma sai, il potere di questo mondo passa, mentre l'amore resta. Solo l'amore custodisce la vita che abbiamo, perchè abbraccia le nostre fragilità e le trasforma. (...) La Pasqua ci dice

I'm a pilgrim - Johnny Cash

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"Il pellegrino è un viandante: non pensa di avere una dimora permanente in qualche luogo della terra: non occupa uno spazio, è piuttosto in cammino. Sa di essere ospite e pellegrino, piuttosto che padrone e signore. Considera ogni terra una terra in cui si può sostare e insieme sa di essere, in ogni terra, straniero. Vive, quindi, in una libertà. (...) Il pellegrino è un viandante ma non è un girovago, non cammina senza meta: obbedisce ad una parola che lo guida senza offrire garanzie, chiedendo solo fiducia. (...) Il pellegrino è un abitatore del tempo, non dello spazio: sa perchè è partito, sa a quale promessa ha creduto, ma sa che il cammino darà una forma imprevedibile alla sua libertà, ai suoi affetti, alla sua cultura. (...) Il pellegrino cammina insieme con molti, appartiene ad un popolo, ma sa che nessuno lo può sostituire nel rispondere alla voce che lo chiama. (...) Il pellegrino continua il suo viaggio, fino alla meta: tutto il suo andare non avrebbe senso se si fermas

Per sempre, presente - Lucio Dalla

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"La nostra passione è la gloria umana di Cristo, non semplicemente 'Cristo', che può risultare solo un nome, anzi, che può venire sfuocato secondo la nostra immagine, secondo le nostre aspettative, cioè , in ultima analisi, ridotto. (...) e su una parola astratta si possono fare tutti i discorsi possibili e immaginabili. Ciò che vince l'astrattezza è solo il presente: il presente è il vero oggetto della conoscenza. Tutto ciò che in qualche modo non è nel presente sperimentabile non esiste. Anche Dio, nella sua esistenza, deve essere presente qui, poichè la presenza è la caratteristica di essere di Dio. (...) Quello che è presente tra noi è Cristo Verbo incarnato, nato da una donna, morto e risorto. Un uomo di duemila anni fa non può essere presente qui: se è presente qui è Dio. Questa è la glorificazione di Cristo. Riconosco un Presente che è dominante, determinante. Se così non fosse, non sarebbe presente. Occorre allora aiutarsi a riscoprire  la realtà, a riscoprire