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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Bridge over troubled water - Simon and Garfunkel

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" (...) Mi ha molto colpito l'intervento di Papa Francesco al 'Premio Carlo Magno': dopo aver evidenziato l'incremento, l'assimilazione e la pratica quotidiana della 'cultura del dialogo', come la strada maestra per la coesistenza pacifica degli uomini - e, al tempo stesso, per una graduale, ma decisa dispersione delle reciproche paure - ha sottolineato la necessità di introdurre l'arte del dialogo a tutti i livelli di educazione. (...) Oggi abbiamo a disposizione grandi 'zone di comfort' elettroniche per proteggerci dagli incontri col semplice espediente di eliminare 'l'alterità degli altri' dalla nostra vista, dal nostro udito, dalla nostra preoccupazione. Ma una comodità del genere resta irraggiungibile dal mondo 'disconnesso', ovvero in quello reale: nel quartiere, per le strade, sul luogo di lavoro, nelle scuole frequentate dai nostri figli. La realtà dell'altro, col rischio costante che comporta dell'incontr

Il vecchio e il bambino - Francesco Guccini

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"Cari giovani, ciascuno di questi anziani è vostro nonno! Non lasciateli soli! Usate la fantasia dell'amore. (...) I bambini non crescono nell'amore se non imparano a comunicare con i loro nonni. Loro sono la vostre radici. Un albero staccato dalle radici non cresce, non dà fiori e frutti. Per questo è importante l'unione e il collegamento con le vostre radici: quello che l'albero ha di sotterrato, dice un poeta della mia patria." Dalla sua " Finestra dell'Angelus " che si affaccia su Piazza S. Pietro, P apa Francesco il 26 Luglio 2020, festa di Sant'Anna , nonna materna di Gesù, lancia il suo messaggio ai più giovani. Esattamente sette anni prima, il 26 Luglio 2017, durante la Giornata Mondiale della Gioventù in  Brasile, Papa Francesco  lanciava questo stesso appello per rafforzare il dialogo tra le generazioni: "Se i giovani sono chiamati ad aprire nuove porte, gli anziani hanno le chiavi. Non c'è avvenire senza questo incontro,

Yesterday, when i was young - Willie Nelson

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da " L'arte di essere fragili " di Alessandro D'Avenia (Mondadori editore, 2016) "In uno dei capitoli della Bibbia che amo di più, ho trovato un malinconico realismo, fatto di oggetti e personaggi quotidiani, che mai si trasforma in disperazione. Il dodicesimo capitolo di Qoèlet è il culmine dell'amara constatazione che percorre l'intero libro: tutto è vanità, eppure il senso del limite non è sconfitta ma apertura: 'Ricordati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza prima che vengano i giorni tristi e giungano gli anni di cui dovrai dire: Non ci provo alcun gusto (...) e ritorni la polvere alla terra, com'era prima, e il soffio vitale torni a Dio che lo ha dato Vanità delle vanità, dice Qoèlet, e tutto è vanità'' Tutto è destinato a finire, questa è l'essenziale fragilità del mondo. Qualche gioia si coglie nell'età giovanile, poi, inesorabilmente tutto torna alla polvere. Per Qoèlet, solo Dio è garante dell'infinito, eg

Canzone degli occhi e del cuore - Claudio Chieffo

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da " Il brillìo degli occhi " di Julian Carron (Mondo Nuovo editrice, 2021 ) "Come è decisivo renderci conto che la nostra libertà non è una complicazione, ma un dono. La libertà è dunque implicata in quella interpretazione dei segni che ci permette di raggiungere con piena ragionevolezza la certezza che di un altro mi posso fidare. E' per questa fiducia che Pietro ha fatto sue le parole che aveva sentito dire da Gesù.  La fede non è un lanciarsi nel baratro, non è un atto compiuto senza alcuna ragionevolezza. (...) La fede è il riconoscimento di un 'qualcosa'- la presenza del divino nell'umano - che va oltre la capacità di presa della ragione, che la ragione da sola non potrebbe definire; eppure è un riconoscimento pienamente ragionevole, che spiega quello che ho davanti agli occhi, l'esperienza che faccio. C'è, osserva Balthasar, 'un'intima connessione tra fede ed esperienza del compimento': 'Avere la sincerità di riconoscere, la

Joshua fit the battle - Elvis Presley

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"... la lacca ... vedi?, ... sono un uomo adulto che usa la lacca. E poi, questa tinta nera per i capelli , e ho anche quattro diverse creme per il viso. E questa, sai cos'è? Pomata per le emorroidi. Dicono che ti sgonfia le borse sotto gli occhi. Poi mi metto questi anelli e mi butto addosso il resto, e così divento una cosa, divento un oggetto, capisci? Non sono diverso da una Coca Cola. La differenza tra me e te, Jerry, è che quando tu entri in una stanza, tutti vedono Jerry, vero? Ma quando in una stanza arrivo io, a tutti viene in mente il primo bacio dato con uno dei miei pezzi in sottofondo o magari ripensano a quella volta che la fidanzata li ha lasciati dopo che aveva visto 'Blue Hawaii' Ma non vedono mai me! Non vedono mai il ragazzino di Memphis nel Teenesse. Lui è sepolto, Jerry, l'hanno sepolto così in fondo, sotto l'oro, i gioielli e i soldi; i flash dei fotografi e il trucco di scena, le urla dei fans. E nemmeno io non mi ricordo più di lui, orma

Nessuno vuole essere Robin - Cesare Cremonini

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" (...) Ogni uomo per sua natura aspira ad essere protagonista, non l'uomo astratto, ciascuno di noi, tutti sentiamo il desiderio che la nostra vita lasci un segno, che dia un contributo originale, che sia il nostro e solo il nostro. E' insopportabile l'idea che la nostra vita passi senza generare nulla, che il tempo scorra senza essere vissuto fino in fondo. E' insopportabile. Soprattutto ci ripugna l'idea che la nostra stessa esistenza in quanto tale non sia qualcosa di unico. La giovinezza è proprio il momento della vita in cui affiora l'urgenza, il desiderio profondo di essere protagonisti della propria vita. (...) Noi, ciascuno di noi, è chiamato a rendersi conto di questa irriducibilità, può riconoscerla osservando l'esperienza, sorprendendo nella propria umanità un'attesa, una capacità di infinito che sfonda qualunque riduzione sociologica o pseudoscientifica" Era il 27 Agosto del 2008 e il Prof. Marco Bersanelli ,, docente di Astrofisic

Gethsemane (I only want to say) - Ted Neely

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da " Gesù di Nazaret " di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI (Libreria Editrice Vaticana, 2011) Capitolo 6 : "Getsèmani" "Possiamo distinguere, in questa preghiera di Gesù alcuni elementi. C'è innanzitutto l'esperienza primordiale della paura, lo sconvolgimento di fronte al potere della morte, lo spavento davanti all'abisso del nulla, che lo fa tremare, anzi, secondo Luca, lo fa sudare gocce di sangue. (...). L'evangelista Giovanni esprime senza dubbio l'angoscia primordiale della creatura di fronte alla vicinanza della morte, c'è però qualcosa in più: è lo sconvolgimento particolare di Colui che è la Vita stessa davanti all'abisso di tutto il potere della distruzione del male, di ciò che si oppone a Dio, ed ora gli crolla addosso, che Egli in modo immediato deve ora prendere su di sè (...). L'angoscia di Gesù è una cosa molto più radicale di quell' angoscia che assale ogni uomo di fronte alla morte; è lo scontro stesso tra luc

Pictures of Jesus - Ben Harper and The Blind Boys of Alabama

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da " Il brillìo degli occhi " di Julian Carron Editrice Mondo Nuovo, 2020 "Ora, questo sguardo carico di tenerezza verso la nostra umanità è entrato nel mondo attraverso la carne di un Uomo, l'ebreo Gesù di Nazareth, duemila anni fa. (...) Questo avvenimento - l'Incarnazione - è uno spartiacque nella storia dell'uomo e nessuno lo potrà più strappare da essa. (...) Qui ci troviamo davanti a quel 'realismo inaudito' di cui parla Benedetto XVI, quando afferma che 'la vera novità del Nuovo Testamento, non sta in nuove idee, ma nella figura stessa di Cristo, che dà carne e sangue ai concetti'. Ognuno di noi - credo - desidererebbe essere raggiunto da un simile sguardo, qualunque cosa abbia fatto, comunque abbia condotto la sua vita. Di che cosa ha avuto bisogno quella donna ( cfr Lc 7,36-47) per essere 'presa' dallo sguardo di Cristo? Soltanto della sua umanità, pur ferita e malmessa com'era - come in fondo è quella di tutti-. (...) Que

Chiaro di luna - Jovanotti

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da " Attrazione per l'infinito " di Mons. Lorenzo Albacete (ed. Marietti, 2003) "Luigi Giussani racconta che, in una bella notte stellata, s'imbatté in una giovane coppia che stava amoreggiando. I due, sorpresi dal monsignore, furono naturalmente un pò imbarazzati. Sorridendo, Giussani chiese: 'Che cosa c'entra con le stelle quello che stavate facendo giusto un attimo fa?'. In piena confusione, i due giovani non dissero niente, e il monsignore semplicemente si allontanò. Le stelle sono, naturalmente, simboli dell'infinito, dell'eterno aldilà, del Mistero di cui i nostri cuori sono assetati. La giovane coppia, smarrita nella dimensione prettamente fisica del momento, non si rendeva conto che il desiderio fisico era espressione di un desiderio ancora più profondo: il desiderio del trascendente. Forse un giorno, quando matureranno sia fisicamente che 'metafisicamente', i due si ricorderanno la domanda che egli aveva posto: (...) lui li st

He turn the water into wine - Johnny Cash

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da " La vergogna delle carceri " articolo di Giovanni Testori , "Il Sabato" 5 Settembre 1981 " (...) Si tratta di cessare di ritenere le carceri un 'diritto' dello Stato; dunque dei cittadini che quello Stato compongono. Esse sono solo una dolorosa 'necessità'. Ma badiamo bene, quando si scrive 'necessità', non s'intende riferirla solamente alle ragioni di difesa dello Stato e dei cittadini, bensì, pariteticamente, alle ragioni di vita, di comprensione del proprio errore, ma anche di mutamento e di certezza della propri possibilità di venire nuovamente accolto. Tuttavia, tale possibilità come può nascere e crescere e nutrirsi nel cuore dei reclusi, se la società prepara carceri e luoghi di detenzione tali da dar loro, e subito, la certezza che quella medesima società, e quel medesimo Stato li hanno espulsi, e per sempre, dal loro corpo? (...) Ben più di un luogo di pena, d'un luogo che risulta già a priori sede di dolore amminist

Un uomo e una donna - Giorgio Gaber

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"Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" Un secolo fa, un grande scrittore inglese, G.K.Chesterton , autore di grandi romanzi come la serie di Padre Brown , grande saggista e per questo in qualche modo " profeta ", aveva già capito tutto, quando in un futuro non troppo lontano, l'umanità avrebbe dovuto affrontare la messa in discussione di evidenze piuttosto ovvie. Ripensando a questi tempi così confusi e così intolleranti, mi sono imbattuto in un monologo che Giorgio Gaber e Sandro Luporini inserirono nel loro ultimo Teatro canzone . Era il 1997, e sui palchi dei teatri di tutta Italia, in " Un'idiozia conquistata a fatica ", Gaber affrontava il pubblico pagante così: "Secondo me la donna e l'uomo sono destinati a diventare uguali. In questa nostra epoca, la civiltà si è data un gran da fare per attenuare certe differenze che erano

Bartali - Enzo Jannacci

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"Fausto Coppi, e, a mezza ruota Gino Bartali. Coppi in maglia gialla, Bartali in maglia tricolore, ma quella della squadra azzurra. Coppi e Bartali, tutti e due con i tubolari a tracolla. Coppi con la mano sinistra che impugna il manubrio e la destra tesa all'indietro. Bartali con la mano sinistra che impugna il manubrio e la destra che tiene una bottiglia di acqua minerale Perrier, probabilmente offerta da uno spettatore. Coppi con lo sguardo rivolto in avanti, Bartali con gli occhi fissi sulla bottiglia. Coppi che ha il portaborracce vuoto sul manubrio, Bartali che ha il portaborracce, con tanto di borraccia."  " E' 'La Foto': la foto della borraccia, la foto dello scambio della borraccia, la foto simbolo del ciclismo, la foto simbolo della fotografia sportiva" E' l'inizio di un articolo pubblicato sul Foglio Quotidiano  dell' 11 Luglio 2020. Marco Pastonesi , l'autore dell'articolo ricorda questo 'evento' accaduto duran

It's about time - John Denver

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"Eravamo in un'epoca che sembrava finita lì, in cui non poteva succedere più nulla, tutto aveva una sua logica, inattaccabile. Il sistema non poteva essere più scalfito. Vivevamo come dicendo: ma cosa vuoi di più? Cosa vuoi di meglio? E dov'è il di più? Dov'è il meglio? Era la fine della storia, l'ordine universale costituito. Una landa infinita, una terra piatta. E invece un movimento tellurico ha increspato questa distesa immota e ne ha fatto un paesaggio conturbante. E lei si trova lì, sulla cima della cresta. Da una parte c'è quello che è stato, dall'altra, quello che non sappiamo" Dalle pagine del mensile internazionale " Tracce ", queste le riflessioni dopo l'arrivo della pandemia Covid-19 , dello scrittore, Premio Strega nel 2005, Maurizio Maggiani . La Storia sta cambiando? E quali domande sono urgenti per affrontare questo cambiamento? Risponde don Julian Carron , presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione , nel suo

There goes my miracle - Bruce Springsteen

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da " Amare ancora "  di Mons. Massimo Camisasca (Edizioni Messaggero Padova, 2011) "(...) Ogni uomo e ogni donna, portano in sè qualcosa di Dio. E' un infinito, un fine, mai un mezzo. Eppure per ritrovarsi, ognuno di noi ha bisogno di perdersi, di donarsi. Tutto il cammino drammatico della nostra personale esistenza ci pone davanti a questa domanda: esiste solo ciò che io penso, sento, voglio, o esiste anche qualcos'altro? Aprirsi alle ragioni dell'altro, cominciare ad ascoltarlo, a conoscerlo, dare spazio alle intuizioni per cui Dio ha fatto gustare il presentimento che fossimo fatti l'uno per l'altro. Senza quest' apertura, a poco a poco, marito e moglie si trovano a vivere su strade parallele e scoprono di non capirsi più, di non riuscire più ad ascoltarsi. Anche se continueranno a vivere insieme, sarà soltanto una coabitazione" Mons. Camisasca , nato a Milano nel 1946, negli anni di sacerdozio ha avuto diverse esperienze pastorali: tra i

Mio fratello che guardi il mondo - Ivano Fossati

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da Omelia   Santa Messa celebrata da Papa Francesco ,  8 Luglio 2020 "Il Salmo responsoriale di oggi ci invita a una ricerca costante del volto del Signore: 'Ricercate sempre il volto del Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, ricercate sempre il suo volto' Questa ricerca costituisce un atteggiamento fondamentale della vita del credente, che ha compreso che il fine ultimo della propria esistenza è l'incontro con Dio. La ricerca del volto di Dio è garanzia del buon esito del nostro viaggio attraverso questo mondo, che è un esito verso la Terra Promessa, la Patria celeste. Il volto di Dio è la nostra meta ed è la nostra stella polare, che ci permette di non perdere la via. (...) E' Lui che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito (...) E se avessimo ancora qualche dubbio, ecco la sua parola chiara: 'In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratel

Azzurro - Paolo Conte

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da " Il Foglio "   22 Marzo 2020 " Oltre il dramma del male. Antidoto alla solitudine " del  Card. Angelo Scola "In questi giorni di grave emergenza l'invito a stare in casa ha una connotazione paradossale. Siamo di necessità sollecitati a prendere le distanze l'uno dall'altro in termini radicali. Un distacco forzato che, provocando l'esperienza amara della solitudine, domanda relazioni nuove, costruttive, finalmente libere dal narcisismo e dal nichilismo. La natura dell'io che può essere compresa solo come io-in-relazione, affiora in modo acuto all'autocoscienza di ciascuno di noi. Sempre l'uomo sperimenta il valore dell'ideale cui il suo cuore tende, quando è costretto a percepirne la mancanza. La mancanza di una presenza è costitutiva dell'uomo : ' Chi sei tu che colmi il mio cuore della tua assenza?' ( Lagerkvist) . Abbiamo bisogno di una compagnia che dilati il nostro orizzonte (...) A Lisbona, un gruppo di univ

Fragile - Sting

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da " Tracce ", mensile ufficiale di Comunione e Liberazione Aprile 2020 "Nessuno è felice di trovarsi in un'occasione del genere, è come se avvertisse un senso di punizione in quello che sta capitando. ma sicuramente è un'esperienza: qualcosa che tre o quattro generazioni di cittadini europei non avevano mai vissuto. Un pericolo come questo, così diffuso, che in pochi giorni ci ha portato quasi ad una condizione di economia di guerra, non lo conoscevamo. E' un'esperienza collettiva eccezionale, impensabile nelle circostanze normali. E di sicuro spinge a riflettere sulla condizione umana." E' un brano dell'intervista all'editorialista del Corriere della Sera , Antonio Polito , sulle conseguenze sociali dell'arrivo della pandemia di Covid-19 , che ancora imperversa a livello mondiale: "Abbiamo scoperto un nostro tratto importante: il sentimento di vulnerabilità. Accorgersene è decisivo. Nel mondo dei nostri genitori o nonni, dove s