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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

War / Devils & dust - Bruce Springsteen

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"Le fiamme divampavano ovunque, appiccate da decine di migliaia di bombe incendiarie ... Enorme, la città si spegneva tra il fumo, la polvere e il fuoco, nel boato che scuoteva il cielo, l'acqua e la terra (...) Lo spettacolo era tremendo, ma ancor più tremenda era la morte negli occhi di un esserino di sei anni schiacciato da una trave di ferro. Perché esiste una forza capace di risollevare dalle polvere di città enormi, non c'è forza al mondo in grado di risollevare le palpebre dagli occhi di un bambino morto." (da " Stalingrado " di Vasilij Grossman   ed. Adelphi, 2022) "Ogni bambino che vedo, mi ricorda i miei figli; ogni donna che scorgo, mi ricorda mia moglie; ogni vecchio che incontro, porta il pensiero a mio padre. Anche se parlano una lingua diversa e indossano abiti differenti, non sono forse anche loro, uguali a ogni giapponese? Con la stessa bontà di cuore di ogni uomo e gli stessi pensieri nella testa? Quando nella vita ci troviamo faccia

La ballata del potere - Claudio Chieffo

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"Perdonare, per molti anni, è stato per me un verbo dal suono vuoto. Non conteneva nessun bisogno ma anche nessun obbligo; nessun nome nessun volto: non mio e nemmeno quello di chi quel perdono lo avrebbe, casomai, ricevuto. Da buona cristiana sapevo che i buon cristiani perdonano. Ma era una teoria astratta: qualcosa dentro mi diceva che farlo - equivaleva a tradire la memoria di Gigi, la sua morte, Gigi stesso. Così sono rimasta immobile. (...) Da quando ho cominciato a camminare sulla strada del perdono mi sembra di percorrere un altro cammino, quello della vita, con un passo diverso. Quella decisione del cuore ha fatto di me una donna libera che, senza più zavorre, può volare alto. C'è un certo modo di sentire e di pensare, che interpreta il perdono come una forma di debolezza, ma io sono invece convinta che il perdono sia figlio di una forza gioiosa. E quando la eserciti rimane con te per sempre. Il perdono è il miracolo che facciamo con le nostre mani, un ricucire che no

The Future - Leonard Cohen

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"Uno dei maggiori paradossi del nostro tempo è che l'uomo, il quale ha iniziato il periodo che chiamiamo modernità, con fiduciosa asserzione della propria maturità ed autonomia, si avvicina alla fine del ventesimo secolo timoroso di se stesso, impaurito da ciò che egli stesso è in grado di fare, impaurito del futuro. In realtà, la seconda metà del secolo ventesimo, ha visto il fenomeno senza precedenti di una umanità incerta riguardo alla possibilità stessa di un futuro, data la minaccia della guerra nucleare. Quel periodo, grazie a Dio, sembra essersi allontanato,- ed occorre rimuovere con fermezza, a livello universale, quanto lo può riavvicinare, se non riattivare - ma rimane tuttavia la paura per il futuro e del futuro. (...) Dobbiamo vincere la nostra paura del futuro. Ma non potremo vincerla del tutto se non insieme. La risposta a quella paura non è la coercizione, né la repressione o l'imposizione di unico modello sociale al mondo intero. La risposta alla paura che