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Visualizzazione dei post da 2020

Canzone della tenerezza - Claudio Chieffo

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"Il Natale ci invita a riflettere, da una parte, sulla drammaticità della storia, nella quale gli uomini, feriti dal peccato, vanno incessantemente alla ricerca della verità, alla ricerca di misericordia, alla ricerca di redenzione; e, dall'altra, sulla bontà di Dio, che ci è venuto incontro per comunicarci la Verità che salva e renderci partecipi della sua amicizia e della sua vita. E questo dono di grazia: questo è pura grazia, senza merito nostro. (...) Questo dono di grazia lo riceviamo attraverso la semplicità e l'umanità del Natale, e può rimuovere dai nostri cuori e dalle nostre menti il pessimismo, che oggi si è diffuso ancor più a causa della pandemia. (...) Chiediamo la grazia dello stupore: davanti a questo mistero a questa realtà così tenera, così bella, così vicina ai nostri cuori, il Signore ci dia la grazia dello stupore, per incontrarlo, per avvicinarci a Lui, per avvicinarci a tutti noi. Questo farà rinascere in noi la tenerezza. L'altro giorno parlan

Early in the morning - Peter, Paul and Mary

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"La notte è l'incoscienza, quando le cose non si vedono, quando si possono solo sentire al tatto senza possibilità d'individuazione precisa. E le cose più banali diventano un 'chissà' pauroso, un mostro, come per i bambini ogni oscurità. Tutta la gente vive nella notte, per molta parte della vita. Eppure noi, che siamo in questa notte, vogliamo vegliare, risvegliarci alla verità, alla luce; la luce è quel fatto, è quella presenza che dà la forma alle cose, che svela la forma vera delle cose. (...) Che strana cosa l'atteggiamento di mendicanza di chi chiede, perchè non ha nulla, ed è pieno, come se avesse tutto! (...) Il mendicante è l'uomo più libero, è l'uomo libero che non ha niente e possiede tutto, profondamente purificato dal fatto che la sua certezza e la sua sicurezza sono questa Presenza che non è dipendente dalle sue mancanze e dalle sue volubilità. L'uomo è quel livello della natura dove essa diventa cosciente, quindi la vigilanza è la po

Hallelujah - Leonard Cohen

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"Parlare di conversione significa andare al cuore del messaggio cristiano ed insieme alle radici dell'esistenza umana. La Parola di Dio ci illumina mettendoci davanti agli occhi una figura di convertito, quella di Davide. Il brano che lo riguarda, tratto dal secondo libro di Samuele, ci presenta uno dei colloqui più drammatici dell'Antico Testamento. Al centro di questo dialogo c'è un verdetto bruciante, con cui la Parola di Dio, proferita dal profeta Natan, mette a nudo un re giunto all'apice della sua fortuna politica, ma caduto pure al livello più basso della sua vita morale. (...) La figura di Davide è così l'immagine di grandezza storica e religiosa insieme. Tanto più contrasta con ciò l'abiezione in cui cade, quando accecato dalla passione per Betsabea, la strappa al suo sposo, uno dei suoi più fedeli guerrieri, e di quest'ultimo ordina poi freddamente l'assassinio. E' cosa che fa rabbrividire: come può un eletto di Dio, cadere così in ba

Sailing - Rod Stewart

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"Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere Non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, nè nell'irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l'anima non te li mette contro. Devi augurarti che la strada sia lunga Che i mattini d'estate siano tanti quando nei porti - finalmente e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta. (...) Sempre devi avere in mente Itaca, raggiungerla sia il pensiero costante soprattutto non affrettare il viaggio; fa che duri al lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull' isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio senza di lei mai ti saresti messo sulla strada: che cos'altro aspetti? E se la trovi

E' bella la strada - Claudio Chieffo

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"Credo che i camminatori si possano dividere in due grandi categorie: quelli che scommettono sulla buona sorte e rischiano, proprio come nella vita fanno gli audaci e gli irresponsabili, e quelli che umilmente hanno il coraggio di tornare sui propri passi, di riprendere la traccia del percorso, scovando l'errore e provando a non ripeterlo. (...) Serve una meta, dunque. Anche perchè è il frutto di una decisione e perciò ha un significato. (...) Una cammino è infatti anche un'esperienza intellettuale e talvolta perfino spirituale (...) quasi una visione virtuale ma più profonda, di realtà (...) spesso, invece, nella vita di tutti i giorni ci aggiriamo senza meta. C'è, insomma, un nesso evidente tra pensare e camminare. Si vede che avere il capo mobile in cima al tronco fa funzionare il nostro cervello in maniera diversa e migliore. Guardiamo in avanti, scrutiamo l'orizzonte (...). Fin dagli albori di 'Homo Sapiens' siamo stati in grado di alzare gli occhi al

Le bestie amiche - Walter Muto

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"Maria pose il suo bambino neonato in una mangiatoia (Lc 2,7). Da ciò si è dedotto con ragione che Gesù è nato in una stalla, in un ambiente poco accogliente - si sarebbe tentati di dire indegno - che comunque offriva la necessaria riservatezza per l'evento santo. (...) La mangiatoia è il luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento. (...) Nel Vangelo non si parla qui di animali, ma la meditazione guidata dalla fede, leggendo l'Antico e il Nuovo Testamento collegati tra loro, ha ben presto colmato questa lacuna rinviando  ad 'Isaia 1,3': 'Il bue conosce il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende'. Peter Stuhlmacher annota che probabilmente anche la versione greca di 'Abacuc3,2' ebbe un certo influsso: 'In mezzo ai due esseri viventi (...) tu sarai conosciuto; quando sarà venuto il tempo, tu apparirai (cfr. 'Die Geburt des Immanuel, pag. 52). Con i due esseri vivent

Dodici note - Claudio Baglioni

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" Malinconia. In questa parola ci riconosciamo tutti, in questa verità di attesa misteriosa facilmente ci riconosciamo tutti. L'essenza del cuore dell'uomo è rapporto con la felicità attesa, di cui non si conosce nè l'ultima natura, nè il nome. Attesa di un compimento a cui noi diamo un nome: Dio.  (...)                                                                                                                                                                La tristezza è la capacità dell'uomo che aspira all' Infinito. L'assenza di tristezza è la banalità di una 'mens' quasi 'scema', spoglia di pensieri e di dignità, che nega l'esistenza di ciò cui il cuore aspira. Il cuore dell'uomo, cioè la natura dell'essenza dell'io, è questa aspirazione. Dio ha fatto l'uomo per il bene, per la felicità; perciò il cuore dell'uomo inevitabilmente sente come anima e come istigazione a ogni ricerca, a ogni mossa, questa tensione a

Les anges dans nos campagnes - Bruce Cockburn

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" L'angelo del Signore si presenta ai pastori e la gloria del Signore li avvolge di luce. 'Essi furono presi da grande timore' (Lc 2,9). L'angelo, però, dissipa il loro timore e annuncia loro 'una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore' (Lc 2,10s). Viene detto che, come segno, avrebbero trovato un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia. 'E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini del (suo) compiacimento' (Lc 2,12 - 14). L'evangelista dice che gli angeli 'parlano'. ma per i cristiani era chiaro fin dall' inizio che il parlare degli angeli è un cantare, in cui tutto lo splendore della grande gioia da loro annunciata si fa percettibilmente presente. E così da quell' ora in poi, il canto di lode degli angeli non è

In notte placida - Antonella Ruggiero

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" L' attesa non è un vuoto, è un pieno. E' un modo in cui stare nella realtà. Vivere senza attesa e speranza significa non dare alcun contenuto alla vita. Bisogna capire cosa mettiamo in questa attesa. Chi e come attendiamo? La risposta cristiana è chiara: Gesù è l'attesa. Il cristiano la traduce, poi, nella sua vita ordinaria, in cui questa attesa è già una certezza ed è ciò che dà gusto e sapore alla vita. Dio si è già fatto carne e ne faccio già esperienza, se non piena e con tante ferite. Tutto dipende da come il mio cuore si dispone ad attenderLo e a cercarLo. Quando si attende qualcosa o qualcuno si è vigili, con tutti i sensi in allerta; e appena si vede un segno del suo arrivo, lo nota subito. Se, invece, si vive addormentati, non si nota quello che accade intorno a noi." E' un brano dall'intervista al neo Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa , pubblicata sul mensile " Tracce ", rivista internazionale del movimento di Comunio

Fairy tale of New York - The Pogues

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"Se è vero che all'uomo è stato concesso di riferirsi nuovamente al Padre, e dunque di salvarsi attraverso l'Incarnazione, è solo l'Incarnazione, è solo il Natale che lo fanno riessere figlio (infante);  che lo fanno rinascere alla pienezza che aveva prima del peccato; nuovamente e totalmente uomo, perchè nuovamente e totalmente figlio. (...) Che Cristo per poterci salvare abbia accettato il nostro limite, il limite della nostra storia, della nostra carne e delle nostre ossa, ci dice, come prima cosa che, senza accettare il nostro limite, che è totale, perchè è il limite della totale nullità, non ci sarà possibile trovare e compiere nel Suo Natale, il nostro Natale. (...) In fondo, trovare il Cristo fasciato dai panni della nascita, significa trovare dentro di noi il bambino che il Padre ha creato; significa, insomma, trovare dentro di noi la possibilità della nostra vera innocenza. (...) Il Mistero sublime e sublimamente totale del cristianesimo è, appunto, che malgr

Help me to help myself - John Lennon

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"A suo tempo il filosofo Augusto Del Noce ha affermato: 'l'ateismo si fa destino della modernità' dal momento che la modernità immanentistica termina nella rinuncia radicale della domanda sul 'senso'. Anzi, insiste il filosofo, 'l'in-sensatezza' della modernità altro non sarebbe che la prova del deicidio compiuto. Ma quale Dio sarebbe stato ucciso? (...) Ebbene, la modernità ha veramente ucciso questo Dio? (...) La 'notitia Dei' continua ad essere pertinente alla condizione dell'uomo post-moderno? 'Eclissi' è la parola più adeguata per descrivere il tormentato rapporto della modernità euroatlantica con Dio. (...) Come nominare Dio oggi, come narrare di Lui comunicando questo Dio vivo all'uomo reale? Lasciamo (per adesso) senza risposta queste domande poste del card. Angelo Scola contenute nel suo libro-saggio, edito nel 2010, " Buone ragioni per la vita in comune " (Mondadori) "I cristiani (presunti) sono occ

Kyrie (Signore abbi pietà) - Angelo Branduardi

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"Tema fondamentale di tutto il nostro discorso spirituale è la domanda. La domanda come espressione normale della coscienza di noi stessi: siamo coscienti tanto quanto domandiamo, viviamo da uomini tanto quanto domandiamo. Ma domandare che cosa?  (...) Innanzitutto la domanda è che Cristo venga, che Cristo formuli Lui i miei pensieri (...) Desiderare e quindi chiedere la conoscenza e l'amore di Cristo: questo è il contenuto della domanda. Venga il Suo regno, cioè venga Lui. (...) La preghiera è la posizione più vera dell'uomo di fronte a Dio; è il gesto dell'uomo più realista, più completo, più vero. (...) E' una iniziativa, è un riconoscimento, è un'attesa, è un desiderio, è un 'vieni!', è una domanda. (...) La coscienza della Sua presenza è l'iniziativa cui siamo chiamati ogni mattina, davanti alla quale, come le onde si frangono sulla roccia imperterrita e ineliminabile, si debbono frangere tutti i nostri risentimenti, carenze, peccati, tutto ciò

Bravi ragazzi - Edoardo Bennato

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"A Milano hanno chiuso le scuole, le università, i musei, le palestre. Sul telefono mi arrivano foto di desolazione nelle strade del centro: Ferragosto il due di marzo. (...) Dappertutto si avverte che qualcosa sta cambiando. Il contagio ha già compromesso i nostri legami. E ha portato molta solitudine: la solitudine di chi è ricoverato in terapia intensiva e comunica con altri attraverso il vetro, ma anche una solitudine diversa, diffusa, quella delle bocche serrate nella mascherine, degli sguardi sospettosi, del dover restare a casa. Nel contagio siamo tutti liberi e agli arresti domiciliari. (...) A nessuno piace essere tagliato fuori. E sapere che la nostra separazione dal mondo è transitoria non basta a cancellare la sofferenza. Abbiamo bisogno disperato di essere con gli altri, tra gli altri (...) E' un'esigenza costante che assomiglia al respiro. Quindi abbiamo un moto di ribellione: non mi lascerò determinare, non permetterò a nessun virus d'interrompere la mi

Don't give up - Peter Gabriel

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"L'amicizia mi sembra paragonabile all'ascensione di un alpinista verso un'altra cima. Un'esperienza unica e affascinante, che lo tiene concentrato per ore sui suoi passi, lo porta a contatto con la roccia o il ghiaccio, nel chiuso di un canalone o con le spalle nel vuoto. L'imponenza delle pareti che affronta gli toglie a volte ogni altra visuale, spesso il suo sguardo è semplicemente rivolto in alto, verso l'appiglio successivo, verso il cielo. Tutto il resto, in quei momenti, perde importanza, sembra quasi non esistere. Arrivato in vetta, però, uno sconfinato panorama si apre di nuovo sotto di lui, la grande catena a cui la cima appartiene. (...) Su questa terra viviamo in una situazione simile. Non possiamo vedere chiaramente ciò che connette le nostre vite, i sentieri che portano dall' una all'altra (cima). Eppure, se come se fossimo montagne di uno stesso gruppo, alla radice del nostro essere siamo realmente uniti. Così che ogni piccolo gesto

Futura - Lucio Dalla

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"Non è vero che il futuro è, per definizione, un tempo positivo. Il futuro è positivo se ci si attiva, non certamente per il fatto che sia futuro, automaticamente è un rimedio ai mali del passato. Io sono d'accordo con Pasolini quando disse che aveva tolto la parola speranza dal suo vocabolario. Ogni volta che sento politici che dicono 'speriamo, auguriamoci, auspichiamo' penso che siano tutte parole della passività: stiamo fermi e aspettiamo e vediamo cosa succede. Non succede niente se non ci diamo da fare. Questo i giovani lo hanno perfettamente capito, almeno la maggioranza. Non tutti. Esiste un piccolo settore di giovani che io chiamo i 'nichilisti attivi', che non nega di muoversi in un'epoca nichilista, non rinnega il nichilismo. Nichilismo vuol dire, secondo Nietzsche, che manca lo scopo, che il futuro non è più una promessa. Manca la risposta al perchè dell'esistenza. Perchè mi devo impegnare, perchè mi devo dare da fare. Il futuro non è più u

E' stata tua la colpa - Edoardo Bennato

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"Nella raffigurazione degli uomini come burattini senza fili visibili, la parabola raggiunge uno dei vertici della sua eloquenza e ci chiede un ascolto particolarmente attento. La pertinenza del raffronto uomo-burattino pare oggi imporsi senza contrasti alla coscienza comune: la cultura contemporanea è tutta tesa a squarciare il velo sottile di un'apparente umanità per denudare il pupazzo senz'anima, che sarebbe la nostra verità soggiacente. (...) E' sempre più largamente accolta l'ipotesi antropologica che spiega ogni atto e ogni risoluzione come il prodotto ineluttabile delle forze economiche, dell'istinto sessuale, della cieca volontà di potenza, dei mezzi occulti di persuasione: i 'fili invisibili'; e, poiché fatalmente si diventa quello che si è convinti di essere, l'uomo si assimila progressivamente a una marionetta appena rivestita di una illusoria apparenza di libertà. (...) La convinzione più semplice e più diffusa asserisce che la condizio