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Visualizzazione dei post da 2023

Il dilemma - Giorgio Gaber

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"Sono stato fortemente impressionato, come tutti, dai fatti riguardanti la morte violenta di Giulia Cecchettin e l'arresto con l'accusa di omicidio di Filippo Turetta, ma anche dalle tante cose che su questa tragedia si stanno dicendo. In mezzo a  tante parole - alcune più condivisibili, altre meno - mi sembra sfuggire completamente la questione di fondo sollevata da un dramma di questa portata. E' nientemeno che la questione destino e della sua forza, cioè il fatto che che gli affetti umani non sono solo fenomeni eccitanti da sperimentare e con cui giocare, ma qualcosa di più profondo e radicato in noi; proprio là dove regna ciò che è incommensurabile con le nostre idee e i nostri progetti, e davanti al quale possiamo solo mendicare.  Potremmo anche dire di avere a che fare con il 'sacro' nelle due persone di Giulia e Filippo - come anche delle nostre. (...) Parlare degli affetti umani senza il Destino, escludendo il rapporto con l'Eterno, lascia fuori la

Sul divano occidentale - Vinicio Capossela

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"Dunque il diluvio è qui, e annega la nostra ragione in queste immagini orribili che piovono in modo torrenziale e che i terroristi stessi diffondono su TikTok e Instagram, per raggiungere i nostri giovani (...) Dopodiché, ci sono le immagini di Gaza in rovina, l'ospedale Al-Ahli, la chiesa di San Porfirio, i cadaveri che giacciono sotto le macerie mentre noi siamo nella nostra poltrona davanti allo schermo, incapaci di inquadrare le circostanze di questa visione ipnotica (...) così come basta un pulsante per visionare queste violenze, allo stesso modo cerchiamo un pulsante per farle sparire. La pace subito! Purché tutto finisca rapidamente! Purché possiamo tornare al nostro comfort!"   Dalle pagine del numero di novembre del mensile " Tempi ", il filosofo e saggista francese di origine ebraico/tunisina, da tempo convertitosi al cattolicesimo, Fabrice Hadjadj , così affronta il rapporto tra il dramma della guerra tra Israele ed Hamas , (risposta militare prov

Son of Mary - Yusuf/Cat Stevens

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" L'umanità si è allontanata dal percorso di pace. Ha dimenticato le lezioni apprese dalle tragedie del recente passato, dai sacrifici di milioni di caduti nelle guerre. (...) Santa Madre, in mezzo alle nostre debolezze, in mezzo al mistero dell'iniquità che è il male e la guerra, tu ci ricordi che Dio non abbandona mai il suo popolo, ma continua a guardarci con amore. Egli ti ha donato a noi e ha fatto del tuo Cuore Immacolato un rifugio per la Chiesa e per l'umanità intera. (...) Madre Maria, desideriamo ora accoglierti nella nostra vita e nella nostra storia. In quest'ora, mentre i popoli della Terra Santa si rivolgono a te, il tuo cuore batte di compassione e per loro e per tutti i popoli decimati dalla guerra, dalla fame, dall'ingiustizia e dalla povertà. (...) Regina e Madre nostra, indica agli abitanti della tua Patria il cammino della fraternità.  In mezzo al tuono delle armi, trasforma i nostri pensieri in pace e le nostre spade in vomeri. Il tuo tocc

Povera Patria - Franco Battiato

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"Quando, la mattina, saliamo sui treni, c'infiliamo nel metrò, o attraversiamo le strade per recarci ai luoghi di lavoro (...) quando la sera, riattraversiamo le strade (...) per tornare nelle nostre case; e quando, infine, prima d'addormentarci sentiamo salire attorno a noi il respiro caldo, dolente eppur carico di speranza del sommesso ed immenso corpo di vita che ci circonda, il primo gesto che ci vien da compiere è ringraziare Dio per averci fatto nascere proprio qui, proprio in mezzo a queste strade (...) proprio dentro a questo corpo; e d'averci concesso un'altra giornata, perché potessimo tentare d'essere, di quel corpo, parte convinta, attiva e fedele. (...) Più ci attardiamo a meditare e più questo popolo composto da operai, artigiani, piccoli imprenditori, impiegati, professionisti, maestri, sacerdoti, studenti, madri di famiglia, (...) malati, disoccupati e diseredati ci sembra soffocato e quasi strozzato da due terribili ombre (...) astrattizzati p

Il panorama di Betlemme - Francesco De Gregori

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"Mi chiamo Roy Chen, sono uno scrittore e drammaturgo israeliano, nato e cresciuto a Tel Aviv. (...) Sabato scorso centinaia di terroristi di Gaza hanno invaso Israele e massacrato persone innocenti. Non hanno sparato ai soldati, hanno sparato a giovani, giovani che ballavano ad una festa, a una coppia di genitori seduti a fare colazione in famiglia, a vecchi che uscivano a lavorare nell'orto. Decine di israeliani sono stati rapiti. I rapitori a volto scoperto, con orribile orgoglio, hanno caricato su Internet i video dei rapimenti. Molti israeliani hanno scoperto che i loro cari erano stati rapiti da Facebook, Telegram e dalle notizie in tv. (...) Ho molta paura. Sono spaventato a morte. Qualcosa in me è morto. La sera in cui Rabin fu assassinato da un ebreo di destra nel 1995, ero in piazza. Tutto era diverso. Avevo i capelli lunghi, cantavo canzoni sulla pace e poi tre spari hanno fermato tutto. Sapevamo tutti che il Paese non sarebbe stato lo stesso. Anche adesso lo so: Is

Deus ti salvet Maria (Ave Maria sarda) - Mark Harris & Fabrizio De André

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"Chi avesse accostato la Madonna dopo l'annuncio dell'Angelo, come l'avrebbe trovata? Più che serena. Anzi, forse con qualche tratto in cui la serenità aveva delle ombre; c'era una preoccupazione in quegli occhi che guardavano l'avvenire. Ma l'avrebbe senz'altro trovata con un cuore definito dalla letizia perché essa, conoscendo molto bene la Bibbia, chissà quante volte si è ripetuta la frase del profeta: 'La gioia del Signore è la nostra forza'. (...) Noi sappiamo già tutto ma è il comprendere che ci manca. La Madonna non sapeva niente. Nell'istante misterioso di quell'avvenimento misterioso, nel 'fiat' a Dio, nel suo cuore di persona che si dà, ha compreso tutto subito. Abbiamo bisogno di comprendere quello che sappiamo, di comprenderlo con la mente e con il cuore, e certo questo è un dono, è un dono come l'annuncio fatto alla Vergine. (...) La parola 'comprendere' è la più breve di tutto quanto il grande libro, di

Chissà se Dio si sente solo - Luciano Ligabue

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"Dal mio osservatorio un pò particolare costituito da giovani provenienti da situazioni di disagio, non ho la presunzione di descrivere in toto questa generazione che ci interroga e inquieta; e che spesso sentiamo così lontana da quello che siamo e abbiamo cercato di trasmettere loro (...) E' una generazione che vive cercando risposte a bisogni istantanei, che cerca fuori di sé qualcosa che li faccia stare bene: una generazione incapace di guardare la propria interiorità, perché essa genera spavento. Sono ragazzi che desiderano un bene, ma non sanno cosa sia. Sono senza strumenti per leggere se stessi e la realtà in cui si trovano a vivere. Sono persi." Sul numero di Agosto 2023 di " Nuova Atlantide ", trimestrale di " cultura civile " on-line a cura della Fondazione per la Sussidiarietà ", così interviene Claudio Burgio , prete fondatore della Comunità Kayros che dal 2000, ospita adolescenti e giovani maggiorenni con procedimenti penali e provv

White as snow - U2

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"Dall'inizio delle operazioni militari in Ucraina, mi ha molto impressionato come possa crescere a dismisura la cattiveria, quella che i russi chiamano 'zloba'. Questa parola indica non è tanto il male in sé, quanto il gusto che si può provare a fare del male. In certi casi, credo di essere stato anch'io oggetto di questa cattiveria. Ciò mi ha fatto domandare: che cosa ho di nuovo io da dare in questa situazione? Quale può essere il mio contributo originale? Certamente alla cattiveria si può reagire bene o male: si può rendere male per male, si possono ignorare le provocazioni, oppure si può addirittura pregare per i propri nemici. Io in questi mesi ho scoperto il perdono, specialmente il perdono senza condizioni. (...) Il perdono non ha precondizioni, nemmeno che l'altro mi chieda perdono. Gesù, sulla croce, non ha perdonato perché i suoi persecutori hanno riconosciuto di aver sbagliato. Mentre lo stavano deridendo e umiliando, lui li ha perdonati: 'Padr

Dolce Maria - Omar Pedrini

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"Mio Figlio la tua carne, tua, guardami proprio tua, come la carne d'ogni tuo fratello apparso nel giro dei secoli, ha in sé assunto. Fu me; fu te; fu ognuno. Non una carne incerta, non delle incerte ossa ma queste che se t'abbraccio, e così stringo, ecco, con le mie dita tocco; le vostre, anzi le nostre; di chi era prima, di chi era in quel momento, di chi sarebbe stato poi. Come ti chiami, tu? (...) Fu anche Andrea. Non solo ma ogni altro Andrea e Ambrogio, e Carmine, Paolo, Agata, Lucia. Se Lui per te si fece uomo ognuno sigillò di sé. Io fui scelta come grembo, io, nata da carne come te, potevo io bastare se fossi stata sola e misera di me? Forse non fu una scelta, fu l'assommarsi in me d'ogni altra madre che avesse detto si (...) Tutte le altre madri, quelle di prima, quelle di quel tempo e l'altre che vennero poi e che verranno, scegliendo me, indegna, o degna come te, ha chiuso qui, dentro di me. No, non le madri solamente, ma le vite, tutte le vite app

The empty chair - Sting

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da "Tracce" rivista internazionale di Comunione e Liberazione , Maggio 2023 " Jim Foley era un giornalista americano freelance, rapito in Siria nel 2012, sequestrato dalle forze dell' Isis . Due anni dopo, il gruppo terroristico diffonde su YouTube un video intitolato 'Messaggio all'America', in cui viene documentata la sua decapitazione. (...) Abbiamo incontrato Diane Foley , la madre, al New York Encounter , dove ha raccontato il suo percorso di dolore e di perdono." Così Luca Fiore sul mensile " Tracce " introduce una bella intervista a Diane Foley , nella quale ci fa conoscere la sua storia e quella del figlio giornalista trucidato dall' Isis e le ragioni del suo drammatico perdono ai suoi carnefici: "Non so come avrei potuto senza fede. E poiché Dio era presente fin dall'inizio, subito dopo la morte di Jim tante persone buone si sono fatte avanti. I due anni di prigionia sono stati dominati dalla solitudine. Ma dopo l

Across the border / Matamoros banks - Bruce Springsteen

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"L'immigrazione resta la croce e la sorpresa dell'America. La croce è la drammatica situazione che persiste al confine con il Messico, dove ogni scelta ha una forte valenza politica e dove ora l'amministrazione Biden cerca di far fronte all'ondata di disperati con regole d'emergenza e un'app per lo smartphone, una sorta di versione moderna di Ellis Island. (...) Due milioni di persone senza documenti e senza diritti risultano entrate nel corso del 2022 negli Stati Uniti attraverso i deserti e i confini meno protetti del Texas, dell'Arizona, del New Mexico o della California. Un gran numero di loro sono state rispedite indietro, un altro gran numero sono probabilmente entrati restando sotto il radar e un altro gran numero sono morti. Sono tutti 'grandi numeri' difficili da calcolare, perché lungo il confine messicano tutto avviene attraverso canali clandestini e la situazione resta disperata (...) I governatori della destra, nel frattempo ne ha

Il costruttore di motoscafi / Il minatore di Frontale - Davide Van De Sfroos

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"Ora, cos'è il lavoro, per essere una cosa così definitiva e decisiva (ho detto che il lavoro è l'aspetto più concreto dell'amore a Cristo)? (...) Il lavoro è l'espressione totale della persona. Se quel che abbiamo detto prima è giusto, cioè in quanto l'uomo è rapporto con l'infinito, con l'eterno, col Mistero - si può dire così: 'rapporto col Mistero', per spiegare di più la realtà, la verità di quanto dico -, allora il lavoro veramente prende tutto e tutte le espressioni della persona. Si chiama lavoro tutto ciò che esprime la persona come rapporto con l'infinito. Perché il muratore o il minatore i gesti che fanno, mettendo su un mattone o zappando un sotterraneo, sono rapporto con Dio: per questo devono essere rispettati, devono essere oggetto di giustizia reale e di amore anche, e quindi di aiuto. Perché? Perché sono lavoratori e perciò sono esseri chiamati ad amare Cristo. Perché c'è un nesso tra amare Cristo e il lavoro? Perché il

Un'idea - Giorgio Gaber

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"Vorrei concludere questo passaggio (...) da una parola che mi è suggerita dal linguaggio biblico: invece che esperienza elementare, potremmo usare il linguaggio biblico che parla di "cuore"(...) Se non volete essere alienati, cioè non schiavi di nessuno, abituatevi a paragonare tutto ciò che io vi dirò e tutto ciò che gli altri vi diranno col vostro cuore. (...): Il cuore con cui dobbiamo abituarci a paragonare tutto se non vogliamo diventare vittime, alienati, è l'impeto vitale con cui l'essere umano si protende sulla realtà cercando di immedesimarsi con essa attraverso la realizzazione di un progetto che detti, imponga, alla realtà stessa l'immagine ideale che lo stimola dal dentro. (...)   Poniamo che siamo in un classe di liceo dove ci sia un professore di filosofia e che sia un idealista (...) e dica: vedete noi abbiamo l'impressione che questo sia un foglio di carta, come realtà oggettiva fuori di noi, ma se tu non lo conosci, non esiste, non esis

L'uomo a metà - Enzo Jannacci

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"Il Signore ci salva così, dal di dentro dei nostri 'perché'. Da lì si dischiude la speranza che non delude. Sulla croce, infatti, mentre prova l'estremo abbandono, non si lascia andare alla disperazione - questo è il limite - ma prega e si affida (...) Nell'abbandono si affida. Nell'abbandono continua ad amare i suoi che l'avevano lasciato solo. Nell'abbandono perdona i suoi crocifissori. Ecco che l'abisso dei tanti nostri mali viene immerso in un amore più grande, così che ogni nostra separazione si trasforma in comunione. Fratelli e sorelle, un amore così, tutto per noi, fino alla fine, l'amore di Gesù è capace di trasformare i nostri cuori di pietra in cuori di carne. E' l'amore di pietà, di tenerezza, di compassione. Lo stile di Dio è così. Cristo abbandonato ci smuove a cercarlo e ad amarlo negli abbandonati. (...) Tanti hanno bisogno della nostra vicinanza, tanti abbandonati. Anch'io ho bisogno che Gesù mi accarezzi e si avvic