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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

L' immensità - Don Backy

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" Profano che non sono altro, mi domando cosa sia questa qualità 'di raggio ardente' nello sguardo che permette a determinate persone di fare da ponte per l'incontro, in cosa consista quella magnificenza di un 'possente desiderio' che rende eccezionali certe persone. Mi chiedo se questo desiderio abbia qualcosa a che vedere con la domanda del cameriere 'cosa desidera, signore?'. O se invece, rimandi al mondo onirico del surrealismo, o, piuttosto, al mondo psichico descritto da Freud, qualcosa di simile ad una mancanza vissuta dal soggetto  durante l'infanzia e che esige da lui una domanda inconsapevole. (...) Domando: come è possibile che il mio 'desiderio' (al singolare, ma potente e quasi in maiuscolo) sia capace di condensare tutti i miei desideri (al plurale)? (...) Carron (già presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione   n.d.r.) nel suo libro " La bellezza disarmata " (Bur Rizzoli, 2016) ricorrendo a una citazione

Auschwitz (La canzone del bambino nel vento) - Francesco Guccini

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"Cari amici, vi do il benvenuto.  Il vostro Centro, attivo in tutto il mondo, si propone di combattere ogni forma di antisemitismo, razzismo e odio delle minoranze. (...) Voi contribuite in modo particolare a mantenere viva la memoria dell'Olocausto.  Nel 2016, visitando Auschwitz - Birkenau , sostai per interiorizzare e per pregare in silenzio. Oggi, assorbiti nel vortice delle cose, fatichiamo a fermarci, a guardarci dentro, a fare silenzio per ascoltare il grido dell'umanità sofferente. Il consumismo odierno è anche verbale: quante parole inutili, quanto tempo sprecato a contestare e accusare, quante offese urlate, senza curarsi di quel che si dice. Il silenzio, invece, aiuta a custodire la memoria. Se perdiamo la memoria, annientiamo il futuro. (...) L'indicibile crudeltà che l'umanità scoprì settantacinque anni fa, sia un richiamo a fermarci, a stare in silenzio e fare memoria. Ci serve per non diventare indifferenti." ( Papa Francesco alla delegazione

La nuova Auschwitz - Claudio Chieffo

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"Il marciume che c'è negli altri c'è anche in noi, continuavo a predicare; e non vedo nessun'altra soluzione, veramente non vedo nessun'altra che quella di raccoglierci in noi stessi e di strappare via il nostro marciume. Non credo più che si possa migliorare qualche cosa nel mondo esterno senza avere prima fatto la nostra  parte dentro di noi. E' l'unica lezione di questa guerra. Dobbiamo cercare in noi stessi e non altrove ...  Abbiamo da fare così tanto con noi stessi che non dovremmo arrivare al punto di odiare i nostri cosiddetti nemici ... non vedo altre alternative, ognuno di noi deve raccogliersi e distruggere in sé stesso ciò che ritiene di dover distruggere negli altri. E convinciamoci che ogni atomo di odio che aggiungiamo al mondo lo rende ancora più inospitale." ( Etty Hillesum da " Diario 1941 - 1943 ", Adelphi, 1985)  "La vita di Etty Hillesum, giovane ebrea olandese morta ad Auschwitz nel 1943, è diventata emblema del ca

Figli della borghesia - Brunori sas

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"(oggi) I valori nazionalizzati e quindi falsificati del vecchio universo agricolo e paleocapitalistico, di colpo non contano più. Chiesa, patria, famiglia, obbedienza, ordine, risparmio, moralità, non contano più. (...) A sostituirli sono i 'valori' di un nuovo tipo di civiltà, totalmente 'altra' rispetto alla civiltà agricola, questa esperienza è stata fatta già da altri Stati. Ma in Italia essa è del tutto particolare, perché si tratta della prima 'unificazione' reale subita nel nostro paese. (...) Non siamo più di fronte, come tutti ormai sanno a 'tempi nuovi', ma ad una nuova epoca della storia umana, di quella storia umana le cui scadenze sono millenaristiche. Era impossibile che gli italiani reagissero peggio di così a tale trauma storico. Essi sono diventati in pochi anni (specie al centro sud)un popolo degenerato, ridicolo, mostruoso, criminale. Basta soltanto uscire per strada per capirlo. ma naturalm e nte, per capire i cambiamenti dell

E ti vengo a cercare - Franco Battiato

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"Ora però, bisogna anzitutto domandarsi: che genere di uomini erano quelli che Matteo qualifica come 'Magi' venuti dall' Oriente? (...) L'ambivalenza del termine 'mago', mette in luce l'ambivalenza della dimensione religiosa come tale. La religiosità può diventare una via verso una vera conoscenza, una via verso Gesù Cristo. Quando, però, di fronte alla presenza di Cristo, non si apre a Lui e si pone contro l'unico Dio e Salvatore, essa diventa demoniaca e distruttiva. Nel Nuovo Testamento incontriamo così ambedue i significati di 'mago': nel racconto di San Matteo sui Magi, la sapienza religiosa e filosofica è chiaramente una forza che mette gli uomini in cammino; è la sapienza che conduce in definitiva a Cristo. (...) Gli uomini di cui parla Matteo non erano soltanto astronomi. Erano 'sapienti'; rappresentavano la dinamica dell'andare al di là di sé, intrinseca alle religioni - una dinamica che è ricerca della verità, ricerca