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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Sympathy for the Devil - The Rolling Stones

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da " Il Maestro e Margherita " di Michail Bulgakov (Baldini Castoldi Dalai editore, 2011) "In un caldo tramonto primaverile nei pressi degli Stagni dei Patriarchi (...) In quel momento l'aria torrida si addensò (...) ne uscì fuori, come tessuto nell'aria, un diafano signore, di aspetto alquanto singolare: berretto da fantino sulla testa piccola e giacchetta striminzita a scacchi, anche quella fatta d'aria. Il signore era alto un paio di metri ma stretto di spalle, incredibilmente magro e, prego notare, con faccia beffarda. (...) Quanto ai denti, poi, ne aveva uno di platino sul lato sinistro e d'oro sul lato destro. (...) Teneva sottobraccio un bastone con il pomo nero a forma di di testa di cane barbone. Sembrava avere poco più di quarant'anni: bocca stranamente storta, ben rasato, bruno, l'occhio destro nero, il sinistro, chissà perchè verde, sopracciglia nere, una più dell'altra; in pratica, uno straniero. Passando accanto alla panchina su

Scacchi e tarocchi - Francesco De Gregori

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"Terrorista non si diventa per caso, ci devi mettere del tuo, ci arrivi passaggio dopo passaggio, non in una botta sola. Ti senti come in una toboga, in uno scivolo dettato dalla storia: la Resistenza, l'Ottobre Russo, la Rivoluzione Francese: vivi un tempo mitico, e pensi, stavolta tocca a noi.(...)  Quel marzo '77, a Bologna, fu il momento in cui sparare tutte le nostre munizioni. Teorizzavamo da anni la presenza delle armi nelle organizzazioni di massa, avevamo già alcune decine di pistole, qualche mitra, le reperimmo in giro o rapinammo delle armerie. (...) C'era la convinzione che i fascisti non fossero appartenenti al genere umano, che non fosse reato ucciderli. Come nei genocidi. Allo stesso modo ci sembrava intollerabile che dei cattolici avessero la pretesa di dire la loro, in università, sugli stessi temi su cui eravamo impegnati noi (...) non si spiega altrimenti quell'odio viscerale verso persone che ricordo civili e gentili, dedite a opere buone, allog

Into my arms - Nick Cave

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"Eric Fromm scrive: 'Ho bisogno di te per essere me stesso (...) Amandoti, tu mi dai a me stesso, tu mi permetti di essere' Questa frase esprime in sintesi l'amore come incontro che decide dell'identità di ogni persona. Mi sembra però importante ricordare che non c'è verità nell'amore inteso come incontro di anime belle. 'Nella mia esperienza quotidiana - mi scrive un'amica - mi capita spesso di stare davanti alla 'diversità' di mio marito e dei miei figli, alla loro 'alterità'. Questo può, a volte, costituire una ragione di fatica. Se parto, però, dalla consapevolezza della mia sproporzione, della mia impossibilità a essere per l'altro il suo compimento totale, finisco per guardare loro amandoli, poichè amo Colui che è il loro destino. Divento così capace di stima, tenerezza, affezione, più ancora se partissi da un sentimento appassionato.'(...) La 'Deus caritas est' mostra in modo mirabile l'unità fra 'amor

Vincenzina e la fabbrica - Enzo Jannacci

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" Il senso religioso è dunque il fattore ultimo dei bisogni umani e quindi del bisogno che è il lavoro . E' per il senso religioso che l'uomo realizza un impegno totale con la realtà affrontando anche un singolo bisogno, ed è in questo impegno, in questa scoperta, che il bisogno diventa strada per il proprio destino. (...) Per questo ogni governo puramente tecnocratico di una convivenza umana è un delitto contro l'uomo, perchè l'uomo non si può ridurre ai fattori di un'analisi tecnica o a funzione di un particolare scopo produttivo; tutto vi rientra, ma nella considerazione della persona intera." Sono parole di Don Luigi Giussani , da un' intervento ad un raduno di giovani lavoratori di Comunione e Liberazione (il movimento ecclesiale da lui fondato), il Primo Maggio 1987, tenutosi a Bergamo . Testo integrale in " L'io, il potere, le opere " (Marietti 1820, 2000) "E' solo il senso religioso che può veramente mettere insieme gli

1 Corinthians 15:55 - Johnny Cash

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da " Il brillìo degli occhi " di Julian Carron (ed. Nuovo Mondo, 2020) "Come scrive san Bernardo, 'quello che ci viene da Dio non possiamo conservarlo e tenerlo senza di lui' Vale a dire, senza il riaccadere della Sua presenza e senza che noi lo assecondiamo, non possiamo riprodurre quei frutti che pure abbiamo gustato. Il cammino al vero è un'esperienza: il genio del metodo educativo di Giussani sta tutto qui: (...) 'Cristo non è venuto a dire: 'Chi mi segue soddisferà tutti i suoi capricci, i suoi pensieri, i suoi interessi'. No! Ma ha detto: 'Chi mi segue cambi i criteri, incominci a mutare i criteri di valutazione, di valore, di giudizio di valore' E se uno fa così, dopo avrà il centuplo di quello che sembrava perdere. 'Chi mi segue avrà la vita eterna e il centuplo quaggiù' Non esiste nessuna proposta al mondo che sia più chiara e netta di questa, perchè ci sfida sperimentalmente. 'Chi mi segue sarà di più, troverà d più

Il forestiero - Adriano Celentano

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da " Il brillìo degli occhi " di Julian Carron (ed. Nuovo Mondo, 2020) "E' solo un'esperienza umana che ti permette di scoprire la presenza di Cristo, di capire cos'è il tuo rapporto con Lui. Intercettare la presenza contemporanea di Cristo è facile: le presenze che ci calamitano, che ci fanno sperimentare la corrispondenza di cui abbiamo parlato, sono rare. Perciò intercettarle è facile: per Pietro, Zaccheo, la Samaritana, la Maddalena è stato facile. E' facile ma non scontato. (...) Che cosa ha dovuto esserci in Pietro, in Zaccheo, nella Samaritana, nella Maddalena e negli altri che Lo hanno incontrato, affinchè intercettassero la Sua novità, la Sua diversità, la Sua unicità? Un'attenzione sincera, uno sguardo spalancato. Infatti 'la verità ultima è come trovare una bella cosa sul proprio cammino: la si vede e si riconosce se si è attenti. Il problema dunque è tale attenzione' (cit. Luigi Giussani) (...) Pietro, Zaccheo, la Samaritana, la

Annie's song - John Denver

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dalla " Catechesi del Mercoledì " Papa Francesco Udienza del  16 Settembre 2020 "Senza contemplazione è facile cadere in un antropocentrismo squilibrato e superbo, l'io al centro di tutto, che sovradimensiona il nostro ruolo di esseri umani, posizionandosi come dominatori assoluti di tutte le altre creature. (...) Crediamo di essere al centro, pretendendo di occupare il posto di Dio; e così roviniamo l'armonia del creato, l'armonia del disegno di Dio. (...) Sant'Ignazio di Loyola, alla fine dei suoi Esercizi spirituali, invita a compiere la 'Contemplazione per giungere all'amore', cioè a considerare come Dio guarda le sue creature e gioire con loro; a scoprire la presenza di Dio nelle sue creature e, con libertà e grazia, amarle e prendersene cura. Chi non sa contemplare la natura e il creato, non sa contemplare le persone nella propria ricchezza. (...) Se tu non sai contemplare la natura, sarà molto difficile che saprai contemplare la gente,

Patapàn - Claudio Baglioni

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"Un padre che abbia la possibilità di compiere il percorso che abbiamo descritto - che cioè, nella tenerezza verso il figlio ricorda di essere generato, sente l'esigenza di tornare ad attingere alla fonte della generazione e più attinge e più scopre al fondo di sè il Mistero eterno che è Padre come nessun altro -, come risponderà all'appello del figlio? Il suo sguardo trapasserà gli occhi del figlio, sapendo riconoscere in quel piccolo mendicante il frutto di una storia di cui egli non è ancora cosciente. Il padre gli allargherà l'orizzonte, richiamando continuamente lo sfondo del destino buono che tiene per le mani il suo effimero istante. Un esempio può far comprendere questa esperienza: solo un vero padre, davanti ad una tappa fondamentale della vita del figlio (la laurea, il matrimonio, il diventare papà), vedendo quell'uomo che sta crescendo ha in mente anche il piccolo di 20 / 30 anni prima, come neanche il figlio stesso può averlo presente. E ne resta commos

Rocket man - Elton John

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"Vi è una solitudine dello spazio, una solitudine del mare, una solitudine della morte, ma queste saranno una follia a confronto di quel luogo più profondo quella polare segretezza, un'anima ammessa alla propria presenza, finita l'infinità" (Emily Dickinson, da "Poesie") "Or nulla ci conforta, e siamo soli nella notte oscura" (Giovanni Pascoli, dal poema "I due orfani") "Anche quando siamo soli (...) ci è possibile ascoltare l'infinito che è in noi. (...) L'infinito, questa segreta dimensione della vita, è in noi: palpitante e vivo; e non si cancella nella misura in cui non ci lasciamo affascinare, e divorare dal tumulto e dal frastuono" (Eugenio Borgna, da "La solitudine dell'anima") "Più scopriamo le nostre esigenze, più ci accorgiamo che non le possiamo risolvere da noi, nè lo possono gli altri, uomini come noi. Il senso di impotenza accompagna ogni seria esperienza di umanità. E' questo senso d

Cantico delle creature - Angelo Branduardi

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da " Francesco d'Assisi " di Franco Cardini "Fu sempre durante i circa due mesi di soggiorno in San Damiano per dar qualche sollievo al suo fisico ammalato che Francesco avrebbe scritto le 'Laudes creaturarum' o 'Laudes Domini de suis Creaturis'; quella composizione in volgare che, con il nome di 'Cantico delle Creature' o 'Cantico di Frate Sole', viene considerata la prima opera poetica della letteratura italiana. (...) Durante la sua malattia, egli faceva sovente cantare ai suoi confratelli le 'Lodi del Signore': (...) è molto verosimile immaginare il Cantico, come un prodotto di una collaborazione affettuosa tra lui e quanti lo vegliavano e lo servivano nella malattia. (...) Il Signore del Cantico è il Creatore, l'Onnipotente, il Dio di Abramo. Certo è però che in questo sentimento della natura, molto c'è di nuovo: il medioevo non amava la natura, nè cullava nei suoi confronti nessun sentimento idilliaco. (...) Gli u

My father's eyes - Eric Clapton

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da " Il brillìo degli occhi " di Julian Carron (ed. Nuovo Mondo, 2020) "In che cosa consiste uno sguardo vero sul reale? Chi mai l'ha vissuto? Chi lo ha introdotto nella storia e può aiutarci a viverlo? (...) Quella di Cristo è l'esperienza con cui noi siamo chiamati a paragonarci, a immedesimarci, è a essa che dobbiamo guardare. Se ora qualcuno ci fermasse per la strada mentre camminiamo ci chiedesse: 'La tua coscienza di che cosa è piena in questo momento?' che cosa risponderemmo? Non si tratta, sia chiaro, di ripetere certe parole, ma di sorprendere di cosa è effettivamente piena la nostra coscienza mentre viviamo. Che cosa vuol dire avere coscienza del Padre? Chi è il Padre? Il Padre è l'origine di tutte le cose, ciò da cui tutte le cose in ultima istanza provengono, procedono, il fiore del campo come la faccia della persona amata. E che nesso c'è tra la coscienza che Cristo ha del Padre e il rapporto che Egli ha con la realtà? Che interesse h

Angiolina - Fabio Concato

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"Nel corridoio, una donna delle pulizie sudamericana mi indica una stanza: 'Credo che stia morendo'. Controllo la camera: è una di quelle che visito abitualmente. Elena. Entro. La chiamo per nome. Lei apre gli occhi. Prego e lei mi segue. Infine le dico di prendere la mano di Gesù con la sinistra. Alza la mano sinistra e la chiude. (...) Anche Cesare è sedato. Respira rantolando, ogni respiro sembra essere l'ultimo. Si aggrappa alla vita, che ne sarà di lui? Guardo la strada e lo immagino dove sono ora le persone 'normali'. Lo immagino anni fa nella sua vita quotidiana. E ora muore così... E senza parenti che gli diano dignità e altezza in questo momento. La vita esige un senso, e non solo ora, ma anche prima! E' il significato che può dare valore e dignità a questo morire da solo." Cronache e riflessioni da un ospedale nel tempo del Covid . Ignacio Carbajosa è un sacerdote spagnolo, sacerdote diocesano di Madrid , professore di Antico Testamento all&

Blowin' in the wind - Bob Dylan

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"In quei giorni, Elia camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb. Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: 'Cosa fai qui, Elia?' Egli rispose: 'Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poichè gli israeliti hanno abbandonato la tua alleanza (...) Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita' Gli disse: 'Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore'. Ed ecco che il Signore passò. Ci fu una bufera impetuosa e gagliarda da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nella bufera. Dopo la bufera, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco, venne a lui una voce

Non insegnate ai bambini - Giorgio Gaber

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da " Educazione. Comunicazione di sè " di Julian Carron (ed. San Paolo, 2020) "L'educazione è dare il senso della vita, non è una parola, è un'esperienza. Il problema dell'educazione riguarda innanzi tutto noi adulti, perchè da noi dipende la possibilità che i giovani, i nostri giovani, possano incontrare una strada per il loro cammino. E' una strada umana, non è un insieme di discorsi e di parole, di istruzioni per l'uso, ma una vita che si comunica con ragioni adeguate ... Educa non chi fa propaganda, ma chi si impegna a suscitare qualcosa che è ne ragazzi e ne metta in moto la libertà. (...) Sono alcune frasi estrapolate da un piccolo, ma denso libro che raccoglie interventi pubblici con a tema l'educazione pronunciate da don Julian Carron , presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione . Questa antologia vuole essere un contributo all'evento voluto da papa Francesco "Ricostruire il patto educativo globale ". Ascoltia

The long and winding road - The Beatles

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da " Il brillìo degli occhi " di Julian Carron (ed. Nuovo Mondo, 2020) "Una volta accaduto l'incontro, dopo aver fatto l'esperienza di essere stati calamitati, 'bloccati' da una presenza di umanità diversa, in cui abbiamo riconosciuto - ciascuno secondo i propri tempi e la propria storia - la presenza di Cristo, qui ed ora, avendo cominciato a vedere i frutti nella nostra vita, ci può sembrare di essere arrivati, e quindi di poter smettere di camminare. Dobbiamo arrenderci al fatto che le cose non stanno così. L'incontro, che continuamente si rinnova e riaccade, è il continuo aprirsi di una strada, che non può cessare di essere percorsa. (...) Non appena ci fermiamo credendo di possedere quello che ci è stato dato, la pesantezza e l'aridità invadono le nostre giornate. Invece che una fioritura, ci troviamo tra le mani erba secca. Vediamo di nuovo il nulla infiltrarsi nel tessuto del nostro tempo. E rimaniamo sorpresi, delusi. Come mai un tale inar

L'ombra della luce - Franco Battiato

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da " Il filo infinito " di Paolo Rumiz (Feltrinelli editore, 2019) " Ore 7,30, il canto delle 'Laudes' in chiesa. Anche qui, una nuova, inattesa evidenza. L'abside non è che la conchiglia delle orchestre, il luogo della risonanza che si sposa con la luce del primo mattino attraverso le vetrate. Canto e luce, ecco il cuore di una liturgia, che, assieme al pane e al vino, deve aver stupefatto i barbari, cristianizzandoli. Stamattina a Praglia, il latino viaggia sulle ali dell'unisono maschile e saluta il trionfo del giorno. Mi chiedo se la crisi delle vocazioni non sia iniziata con la liquidazione del gregoriano e l'arroganza di architetti incapaci di dare acustica alle chiese. Le chitarre e i preti stonati hanno fatto il resto, decretando l'eclissi del sacro" E' dal monastero benedettino di Praglia , nel padovano, che il triestino Paolo Rumiz , scrittore e viaggiatore, viene come rapito dal canto dei monaci, e lo racconta nel suo libro, cr