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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

Tensione evolutiva - Lorenzo "Jovanotti"

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"Quello che mi colpisce di più di quello che uno di voi ha detto è la parola "vagabondaggio", perché la parola si rapporta al problema della "frammentazione dell'io". Nella vita, vi accorgerete crescendo, se un uomo non ha una direzione di cammino, si blocca, appunto vagabonda, vaga ... Se c'è una cosa che gli interessa lì, si ferma. Se c'è una cosa che gli interessa qui, si ferma. La seconda, magari contraddice la prima e così aumenta la condizione di disagio. L'incontro con qualcuno è ciò che rimette l'io in condizione di avere una traccia di cammino. Ve lo dico con queste parole che mi sono state passate da un prete qualche giorno fa. Sono parole di una canzone di Jovanotti, che ho chiesto alla mia segreteria di cercare sul pc per poterla ascoltare (perché io, al contrario di voi, non sarei capace). Jovanotti l'ho conosciuto, perché sono molto amico di suo padre; l'ho conosciuto che era un ragazzo della vostra età, era un ragazzo

Face it alone - The Queen

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da " Sull'amicizia " di Eugenio Borgna Raffaello Cortina Editore, 2022 "Vorrei ora riprendere e dilatare le mie riflessioni sulla solitudine, dimensione essenziale dell'amicizia, ricordando un altro pensiero di Simone Weil sulla solitudine. Si legge in uno dei suoi "Quaderni": 'L'amicizia non deve guarire le pene della solitudine ma duplicarne le gioie'. La solitudine non è l'isolamento, ci aiuta a rientrare nella nostra interiorità, alla ricerca dei pensieri e delle emozioni che fanno parte della nostra vita. (...) La solitudine è relazione, ed è buona compagna nel cammino della nostra vita e delle nostre amicizie, anche se talora dolorosa, perché ci confronta con gli abissi della nostra interiorità. (...) L'amicizia è memoria e speranza, e disponibilità ad accogliere subito una richiesta di aiuto; e questa (forse) è la qualità essenziale dell'amicizia: sapere di non essere soli, e di potere contare su di una vicinanza interior

Non finirà - Enrico Ruggeri

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"La vecchiaia è la condizione concessa a molti di noi, (...) non comunica nostalgia della nascita nel tempo, ma amore per la destinazione finale. In questa prospettiva la vecchiaia ha una bellezza unica: camminiamo verso l'Eterno. (...) Il vecchio cammina in avanti, il vecchio cammina verso la destinazione, verso il cielo di Dio, il vecchio cammina con la sua saggezza vissuta durante la vita. La vecchiaia perciò è un tempo speciale per sciogliere il futuro dall'illusione tecnocratica di una sopravvivenza biologica e robotica, ma soprattutto perché apre alla tenerezza del grembo creatore e generatore di Dio. Qui lo vorrei sottolineare questa parola: la tenerezza dei vecchi. (...) quella tenerezza libera da ogni prova umana, che ha vinto le prove umane e capace di dare gratuitamente l'amore, la vicinanza amorosa l'uno per gli altri. (...) Questa tenerezza apre la porta a capire la tenerezza di Dio. Non dimentichiamo che lo Spirito di Dio è vicinanza, compassione e te

Brothers in arms - Mark Knopfler

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"Il lettore non si stupisca, perché la vita è bizzarra e complicata. E la mia vita ha compreso anche un'esperienza militare, lunga, ma alla fine indimenticabile. (...) Il problema del "saper arrendersi" mi torna in mente in questi giorni perché ho appena visto il video di un carro armato russo che si arrende ai soldati ucraini, e come fa? Tecnicamente, è un'assurdità (...) Ad un certo punto sulla bocca del cannone appare un lenzuolo bianco, segno di resa: 7-8 soldati avanzano da tutt'intorno col fucile spianato, due carristi escono dalla torretta con le mani in alto, (...) si inginocchiano, si sdraiano, si lasciano perquisire (...) Quel lenzuolo sulla bocca del cannone (...) lo avevano da prima. Son partiti con quel lenzuolo. La resa non è l'atto finale, è l'atto iniziale di questo scontro. Ci si arrende quando si ha nel cervello l'idea della resa, e nient'altro che quella. O forse l'idea di non uccidere e di non essere uccisi." da &q

Have i told you lately - Van Morrison

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"Per me avvenne come la sorpresa di 'un bel giorno', quando un insegnante di prima liceo - avevo quindici anni - lesse e spiegò la prima lettera del Vangelo di San Giovanni. (...) Diceva: 'Il Verbo di Dio, ovvero ciò di cui tutto consiste, si è fatto carne, perciò la bellezza s'è fatta carne, la giustizia s'è fatta carne, l'amore, la vita, la verità s'è fatta carne: l'essere non sta in un iperuranio platonico, si è fatto carne, è uno tra noi' Mi ricordai in quel momento di una poesia di Leopardi (...) intitolata "Alla sua donna".  Era un inno non a una delle 'sue' amanti, ma alla scoperta che improvvisamente aveva fatto - in quel vertice della sua vita da cui poi decadde - che ciò che cercava nella donna amata era 'qualcosa' oltre essa, che si palesava, si comunicava in essa, ma era oltre essa.  Questo inno bellissimo alla Donna termina con una appassionata invocazione (...) In quell'istante pensai come quella di Le

E' così - Luca Barbarossa e Gli Extraliscio

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"Svetlana era scappata in Polonia, con uno zaino e una borsa piccola a casa di un'amica, ma dopo cinquanta giorni è tornata a Kiev, in treno: sulla banchina ha abbracciato suo marito e gli ha detto: portami a casa nostra voglio salutare il gatto. Hanno preso la metropolitana, poi lei ha visto le buche per terra, i calcinacci, ma anche le file delle auto che ritornano in città, gli ingorghi e la gente che smista le macerie, una signora su una sedia al sole, sul marciapiede, con gli occhi chiusi e un sorriso sulla faccia. Svetlana ha pianto, suo marito le camminava accanto silenzioso e invecchiato, con la fronte più ampia oppure meno capelli, e lei gli ha detto: questa è la mia città. Anche se nessuno è salvo, nessuno è al sicuro, anche se ci sono gli amici morti e le case distrutte e un presente incerto quanto il futuro. (...) Se ci chiediamo se sia possibile non abituarsi al peggio, la risposta è: no. Il marito di Svetlana si è abituato alle raffiche di mitragliatrice e alle s