Cosa sarà - Ron

"Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?
Di che?
Rotta la diga t'inonda e ti sommerge
la piena della tua indigenza (...)
Viene, forse viene, da oltre te, un richiamo
che ora, perchè agonizzi non ascolti.
ma c'è, ne custodisce forza e canto,
la musica perpetua ritornerà.
Sii calmo."

"La domanda sulla mancanza, nella poesia di Mario Luzi, è riconsegnata al cuore 'dall'esterno', da un 'richiamo', che non archivia la domanda, ma la riapre, la spalanca, le dà voce e respiro, le dà una storia."
Queste ultime righe sono un commento alla poesia di Luzi, da parte del filosofo Fabrizio Sinisi, sul sito informativo 'Il Sussidiario.net', in occasione del Meeting di Rimini 2015.
Continua Sinisi:
"La domanda di Luzi, fotografa non la diagnosi di uno stato o la curvatura di una riflessione, ma la realtà dinamica e incalzante di una sfida: quella di ripartire, precisare, guardare la vera natura del proprio bisogno.
Chiedersi di che mancanza sia 'questa mia mancanza' significa, in altre parole, chiedermi di cosa io ho davvero bisogno - andare a fare i conti con ciò che io sono, con ciò che l'uomo 'è veramente'."

Riflessioni ancora attualissime, in qualche modo interlocutorie, alle quali il messaggio di papa Francesco al Meeting 2015 danno un senso ulteriore:
"La suggestiva e poetica espressione scelta come tema, (la poesia di Mario Luzi. ndr) (...) pone l'accento sul 'cuore' che è in ciascuno di noi e che sant'Agostino ha descritto come 'cuore inquieto', che mai si accontenta e ricerca qualcosa all'altezza della sua attesa.
E' una ricerca che si esprime in domande sul significato della vita e della morte, sull'amore, sul lavoro, sulla giustizia e sulla felicità (...)
Come dar voce agli interrogativi che tutti si portano dentro?
Di fronte al torpore della vita, come risvegliare la coscienza?
Per la Chiesa si apre una strada affascinante, come fu all' inizio il cristianesimo, quando gli uomini si affannavano nella vita senza coraggio, la forza o la serietà di esprimere le domande decisive. (...)
Per questo  Dio, il Mistero infinito, si è curvato sul nostro niente assetato di Lui e ha offerto la risposta che tutti attendono senza rendersene conto. (...)
Solo l'iniziativa di Dio creatore poteva colmare la misura del cuore;
ed Egli ci è venuto incontro per lasciarci trovare da noi come si trova un amico. (...)"

Novembre 1978: viene pubblicato un 45 giri imbustato in una copertina completamente nera, dove  risaltano solo i titoli e gli interpreti:
Lato A, "Ma come fanno i marinai"
Lato B,  "Cosa sarà"
Gli interpreti: Lucio Dalla & Francesco De Gregori.

Il grande successo di vendite, ispirerà la storica tourneè "Banana Republic", immortalata in un album live, dall'avventurosa realizzazione, quasi un 'instant record" ante litteram, anche per questo destinato alla memoria collettiva nazionale.
"Cosa sarà", brano scritto nei testi da Lucio Dalla e composto musicalmente da Rosalino Cellamare, da quel momento con il suo nuovo nome d'arte Ron, sarà considerato sempre dai due interpreti principali un brano di serie B: De Gregori lo abbandonerà subito, probabilmente sentendolo molto diverso dalla sua sensibilità musicale e Dalla non lo valorizzerà mai abbastanza. 
Solo Ron, lo riproporrà, ma con arrangiamenti sempre discutibili, lontani dall'originale
Eppure, sul testo, non ha mai avuto nulla da eccepire ... anzi:
" I testi e le canzoni di Dalla sono molto attuali. 
Lucio ha anticipato molte cose e molte filosofie che sono importanti ancora oggi.
Era una persona apertissima, un folle completo, ma dotato di una profonda umanità ed era molto rispettoso delle persone che aveva davanti a sè.
Non vedendolo più e non sentendo più sue nuove canzoni si avverte una grande nostalgia.
E' come se con la sua scomparsa fossimo tutti più poveri."

Una nostalgia che parte dalla stessa fede religiosa. Ad Andrea Pedrinelli, su 'Avvenire' confida:
"Sono convinto di essere guidato da Dio.
Malgrado le mie mancanze, anche nelle difficoltà.
E sento che anche la gente capisce: perchè la fede è una risposta mia, ma il bisogno di amare ed essere amati è di tutti.
La musica può far volare le parole che dico.
In modo forse più giusto, ma - soprattutto - senza arroganza"


  

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