Blowin' in the wind - Bob Dylan

"In quei giorni, Elia camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.
Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: 'Cosa fai qui, Elia?'
Egli rispose: 'Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poichè gli israeliti hanno abbandonato la tua alleanza (...) Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita'
Gli disse: 'Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore'.
Ed ecco che il Signore passò.
Ci fu una bufera impetuosa e gagliarda da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nella bufera.
Dopo la bufera, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.
Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.
Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera.
Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna.
Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: 'Che cosa fai qui, Elia? (...)
Su ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco (...) Io riserverò per me in Israele settemila persone, tutti i ginocchi che non si sono piegati ai Baal".
(dal Primo Libro dei Re)

27 Settembre 1997:
A Bologna, durante la celebrazione del Congresso Eucaristico, viene organizzato un concerto alla presenza di San Giovanni Paolo II a cui vengono invitati anche famosi big, esponenti del rock pop nazionale e internazionale.
Insieme ad Adriano Celentano e a Gianni Morandi, ecco arrivare sul palco con andamento timido, un cowboy, che, con chitarra e armonica intona un brano, anzi, più precisamente "il" brano più rappresentativo del movimento giovanile, fenomeno epocale, nato in America negli anni '60, "Blowin' in the wind" ed è proprio il suo autore e interprete a cantarlo davanti al Papa: Bob Dylan.
Dopo l'esecuzione e il saluto emozionato e rispettoso del folk singer, il Santo Padre prende la parola:
"Poco fa un vostro rappresentante ha detto, a vostro nome, che la risposta alla vostra vita 'sta soffiando nel vento'.
E' vero!
Però non nel vento che tutto disperde, nei vortici del nulla, ma nel vento che è soffio e voce dello Spirito, voce che chiama e dice .'vieni!'.
Mi avete chiesto: quante strade deve percorrere un uomo per potersi riconoscere uomo?
Vi rispondo: Una! Una sola è la strada dell'uomo, e questa è Cristo, che ha detto 'Io sono la via!'"

Ricordando queste parole Claudio Chieffo un giorno mi disse:
"Uno veramente grande, forse il più grande di tutti è Bob Dylan, quando parla della risposta nel vento, ebbene , la risposta gliel'ha data il Papa, quella è stata la cosa più bella del Congresso Eucaristico, per me che non ho potuto partecipare; vedere un uomo con una reale domanda, e un grande uomo come il Papa dare una grande risposta. Poi Dio farà il resto ..."

Molte sono le digressioni dei recensori di Dylan, su quale è stata la sua ispirazione nel comporre questo "inno" generazionale, per esempio aver attinto la struttura musicale da un antico spiritual (No more auction block), e per altri approfondimenti vi rimando alle opere documentali di due grandi esperti, autorevoli biografi del menestrello di Duluth: Renato Giovannoli e Paolo Vites.
Ma Dylan ha avuto sempre coscienza, attraverso la sua produzione musicale, di essere se non il portavoce, il testimone più eloquente delle problematicità, le domande, il vissuto della generazione che ha visto il sorgere il Nuovo Ordine uscito dalla Seconda Guerra Mondiale con tutte le sue contraddizioni e i dubbi verso la società e la religione dei propri padri.

E' Dylan stesso che lo afferma in un'intervista al New York Time nel 2010:
"Ciò che rende le mie canzoni differenti è che hanno un fondamento.
Ecco perchè sono ancora in giro, ecco perchè le mie canzoni vengono ancora suonate.
Non è perchè sono delle grandi canzoni, non rientrano nella categoria delle canzoni commerciali.
Non sono state scritte per essere eseguite da altre persone, ma dato che poggiano su solide fondamenta, è questo ciò che sentono le persone.
Quelle vecchie canzoni costituiscono il mio lessico e sono il mio libro di preghiere.
Tutto il mio credo viene fuori da quelle vecchie canzoni.
Ritrovi tutta la mia filosofia in quelle vecchie canzoni.
Credo nel Dio del tempo e dello spazio, ma se la gente me ne chiede conto, l'impulso è di rimandarli a quelle vecchie canzoni.
Credo a Hank Williams (uno dei più grandi country singer, l'iniziatore del rock'n roll  n.d.r) che canta 'I Saw the light'. 
Anch'io ho visto la luce"

SOFFIANDO NEL VENTO

" Quante strade deve percorre un uomo
prima di essere chiamato uomo?
E quanti mari deve superare una colomba bianca
prima che si addormenti sulla spiaggia?
E per quanto tempo dovranno sparare i cannoni,
prima che vengano banditi per sempre?
La risposta, amico mio, se ne va nel vento.

Per quanto tempo un uomo deve guardare in alto
prima che riesca a vedere il cielo?
E quante orecchie deve avere un uomo
prima che ascolti la gente piangere?
E quanti morti ci dovranno essere affinchè lui sappia che troppa gente è morta?
La risposta, amico mio, se ne va nel vento

Per quanti anni una montagna può esistere
prima che venga spazzata via dal mare?
e per quanti anni alcuni possono vivere
prima che sia concesso loro di essere liberi?
E per quanto tempo può un uomo girare la sua testa
fingendo di non vedere?
La risposta, amico mio, se ne va nel vento"

Live in TV, Marzo 1963








  

     

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