You've got a friend - Carole King & James Taylor

da "Il Profeta" di Gibran Khalil Gibran
(Guanda editore)

"Il vostro amico è il vostro bisogno saziato. 
Se l'amico vi confida il suo pensiero, non nascondetegli il vostro, sia rifiuto o consenso. 
Quando lui tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore; poichè nell' amicizia ogni pensiero, desiderio, speranza nasce in silenzio e si divide con inesprimibile gioia. (...),
E non vi sia nell'amicizia altro intento che scavarsi nello spirito, a vicenda.
Poichè l'amore che non cerca soltanto lo schiudersi del proprio mistero, non è amore, ma il breve lancio d una rete in cui si afferra solo ciò che è vano.
La parte migliore sia per il vostro amico."

E, ancora, Robert H. Benson, nel suo saggio "L'amicizia di Cristo" (Jaca Book, 1989):
"L'amicizia non è una relazione basata semplicemente sullo scambio di idee: si sa che le amicizie più durature fioriscono meglio nel silenzio, che nella parola. 
Dunque si tratta di un legame potente e misterioso, di un legame che è destinato a maturare, secondo le leggi che gli sono proprie (...)
Anche quando il motivo soprannaturale è apparentemente assente, l'amicizia per sua natura, irradia in modo più luminoso dello stesso amore sacramentale, le caratteristiche della carità divina.
Pur restando al suo livello, anche l'amicizia umana 'tutto sopporta, tutto crede, tutto spera, non va in cerca del proprio interesse, non si vanta' . (1Cor 13, 4-7)
Si potrebbe dire così: la facoltà dell' amicizia non muore nell'uomo a condizione che egli continuamente stringa nuove amicizie."


Anche se nati e vissuti in contesti geografici e culturali diversi: Gibran, libanese, cristiano maronita, poeta e pittore; Benson, inglese, convertito al cattolicesimo, sacerdote e romanziere, contemporanei fra loro, a cavallo tra l'800 e il '900, i due scrittori hanno approfondito nelle loro opere il sentimento dell'amicizia con sfumature molto simili, confermando che si tratta di un tratto umano assolutamente universale.

Durante gli anni '60, da New York City, nasce un movimento di autori e interpreti pop che invaderanno le classifiche discografiche, con canzoni all'apparenza molto 'easy listening', ma costruite con una capacità artigianale e un' immediatezza insuperate nel tempo.
Il loro quartier generale, (alternativo al più ricercato e 'liberal' "Grenweech Village") è il "Brill Building
La più generosa e capace autrice di queste hit è Carole King
Si può forse considerarla, la risposta femminile a Burt Bacharach, per la facilità di tessere melodie indimenticabili: la musicista, compone al piano, spesso anche i testi sono suoi, e ad un certo punto, essendo dotata di una voce particolare (roca e graffiante al punto giusto) a trent'anni compiuti, è il 1971, decide di mettersi in proprio e cantare le proprie composizioni.
Inizia con l'immenso successo dell'album 'Tapestry', che non riuscirà poi a bissare con i successivi, ma tanto basterà ad immortalarlo come  monumento inamovibile e inattaccabile del 'song book' americano di ogni tempo.
Fra tutte le splendide composizioni, tra le quali, 'I feel the earth move', 'So far away', It's too late', 'A natural woman', quella più rappresentativa del suo stato di grazia creativo è innegabilmente "You've got a friend", che ha una storia particolare: è un brano che si incrocia, infatti, con il repertorio di un altro grande del pop rock a stelle e strisce: James Taylor:
"You've got a friend", è la canzone composta con l'ispirazione più pura che io abbia mai avuto - dirà  
Carole King - l'ho scritta io, ma è come se qualcosa fuori di me l'abbia scritta, attraversandomi."

James Taylor, partecipa alle session dell'album della King, e s'innamora così tanto del brano, che chiede all'autrice e interprete di poterne fare una cover nel disco che a sua volta stava preparando.
Carole King acconsente. 
La versione di Taylor avrà un così grande successo, che oltre a diventare punto fermo del suo repertorio, per anni, molti fan distratti, penseranno a lui come il vero autore del pezzo. 
E siccome siamo in tema, questo equivoco, comunque, non scalfirà l'amicizia tra i due artisti, che, anzi, ogni volta che potranno esibirsi insieme 'on stage', non perderanno occasione di farne duetto delizioso.

HAI BISOGNO DI UN AMICO
 
"Quando sei giù, pieno di problemi
 e hai bisogno di un aiuto e niente, niente va nel modo giusto
 chiudi gli occhi e pensami e subito io sarò là per illuminare anche le tue notti buie.

Se il cielo sopra di te dovesse diventare scuro e pieno di nuvole
e se quel vecchio vento del nord iniziasse a soffiare 
mantieni salda la tua testa ed urla forte il mio nome e subito busserò alla tua porta
e sai che ovunque sarò verrò di corsa per rivederti ancora.

Inverno, primavera, estate o autunno, 
tutto ciò che devi fare è chiamare ed io arriverò

Non è bello sapere che hai un amico?

La gente a volte è così fredda
ti feriranno e ti inaridiranno,
prenderanno la tua anima, se glielo permetterai
ma tu no lasciarglielo fare
tutto ciò che devi fare è chiamare
tu hai un amico
non è bello sapere che hai un amico?

18 giugno 1971 : Carole King fa sold out al 'Carnegie Hall Concert ' di N.Y. City.
Concerto splendido, ma l'apoteosi scoppia quando in scena arriva James Taylor:
ed è pura magia!




                                             

                                                       

                                                                                                                                                                                                                      

                                                                                                                              








 





    


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