Every grain of sand - Bob Dylan

dalla Lettera Enciclica "Laudato si" di Papa Francesco
(Libreria Editrice Vaticana, 2015)

"Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo? 
Questa domanda non riguarda solo l'ambiente in modo isolato, perchè non si può porre la questione in maniera parziale.
Quando ci interroghiamo circa il mondo che vogliamo lasciare in eredità, ci riferiamo soprattutto al suo orientamento generale, al suo senso, ai suoi valori.
Se non pulsa in esse questa domanda di fondo, non credo che le nostre preoccupazioni ecologiche possano ottenere effetti importanti. (...)
Tutto l'universo materiale è un linguaggio dell'amore di Dio,del suo affetto smisurato per noi.
Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio. (...)
Nell'insieme dell'universo e nella sua complementarietà si esprime l'inesauribile ricchezza di Dio:
esso è luogo della sua presenza, che ci invita all'adorazione. (...)
L'universo non è sorto come risultato di un' onnipotenza arbitraria, di una dimostrazione di forza o di un desiderio di autoaffermazione.
La creazione appartiene all'ordine dell'amore. (...)
Gesù terreno con la sua relazione tanto concreta e amorevole con il mondo (...) è risorto e glorioso, è presente in tutto il creato con la sua signoria universale. (...)
In tal modo, le creature di questo mondo non ci si presentano più come una realtà meramente naturale, perchè il Risorto le avvolge misteriosamente e le orienta ad un destino di pienezza"

Al netto di tutte le perplessità di fronte ad un argomento, quello ecologico, stra - abusato e spesso approfondito come se fosse esso stesso una religione, con i suoi dogmi inscalfibili, Papa Francesco affronta con coraggio il luogo comune e ribadisce il punto centrale da cui partire per una vera "Cura della casa comune"

Nel 1981, dopo la pubblicazione di un paio di album 'confessionali', dove annunciava "urbi et orbi" (è il proprio il caso di dirlo), la sua conversione al cristianesimo (se pur di espressione tipicamente americana), il grande Bob Dylan, ritornava ad una produzione discografica più 'laica', narrando con la sua poetica, comunque intrisa di riferimenti biblici, ora valorizzati dalla nuova esperienza evangelica, i tormenti esistenziali e politici dell'uomo del ventesimo secolo.
"Shot of love" è il suo nuovo lavoro, presentato avvolto in una copertina dai colori sgargianti, quasi fumettistica.
Una raccolta di brani non indimenticabili, ma che si conclude con una canzone, quella si, che diventerà un classico del suo repertorio: "Every grain of sand" (Ogni granello di sabbia).
Una tipica ballata 'dylaniana', dal testo che esalta la condizione del limite umano, con la coscienza del peccato presente, all'interno del rapporto con l'ambiente circostante.

Scrive Renato Giovannoli nella sua imponente "La Bibbia di Bob Dylan" (ed. Ancora, 2017):
"Il senso generale del testo e di tutta la canzone è che Dio si manifesta in ogni minimo aspetto della natura e in qualsiasi momento anche doloroso, della vita dell'uomo.
Per quanto riguarda la presenza di Dio nella natura, nel 1976, Dylan aveva detto cose simili che troviamo nei versi di Every grain of sand: 'Posso vedere Dio in una margherita. Vedere Dio di notte nel vento e nella pioggia.
Io vedo la creazione proprio in ogni luogo.
La più alta forma di canzone è la preghiera: quella di re Davide e di Salomone, l lamento del coyote, il rombo della terra"

OGNI GRANELLO DI SABBIA

"Nel momento della mia confessione
nel momento del mio più profondo bisogno.
Quando la pozza di lacrime sotto i miei piedi si allaga, (...)
nella furia del momento
riesco a vedere la mano del Signore
in ogni foglia che trema
in ogni granello di sabbia.
Oh, i fiori dell'indulgenza e l'erbaccia degli anni passati
come criminali hanno soffocato il respiro della coscienza
e del buon conforto. (...)
Ed ogni volta che passo da questa parte
sento sempre il mio nome.
Poi avanti nel mio viaggio riesco a capire
che ogni capello è numerato
così come ogni granello di sabbia.
Sento gli antichi passi
come il movimento del mare
A volte mi giro, e c'è qualcuno lì,
a volte solo io.
Sono sospeso in equilibrio sulla realtà dell'uomo,
come ogni passero che cade,
come ogni granello di sabbia"




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