Uomini persi - Claudio Baglioni

Venerdì Santo 10 Aprile 2020

E' una Piazza San Pietro deserta quella che celebra La Via Crucis, alla presenza di papa Francesco.
Non c'è la moltitudine di pellegrini che stipava la zona del Colosseo, scenografia in tempi normali della Memoria della Passione e Morte di Cristo.
Quest'anno, a causa dell'imperversare della pandemia Covid -19, i testimoni delle stazioni avanzano in un gruppetto sparuto incamminandosi verso la cattedrale universale della cristianità, là, dove sul sagrato li aspetta il Pontefice.

Le meditazioni della Via Crucis, in questa serata di profondo silenzio sono proposte dalla capellania della casa di Reclusione "Due Palazzi" di Padova.
Raccogliendo l'invito di papa Francesco, quattordici persone meditano sulla Passione di Cristo, accompagnando l'itinerario doloroso con la voce rauca di chi abita il mondo delle carceri, rendendolo attuale nelle loro esistenze. 

" (...) La mia crocifissione è iniziata quando ero bambino: se ci penso mi rivedo rannicchiato sul pulmino che mi portava a scuola, emarginato per la mia balbuzie, senza nessuna relazione.
Ho iniziato a lavorare quando ero piccolo, senza poter studiare: l'ignoranza ha avuto la meglio sulla mia ingenuità"

"(...) Della mia infanzia ricordo l'ambiente ostile e freddo nel quale sono cresciuto: bastava trovare una fragilità nell'altro per tradurla in forma di divertimento.
Cercavo amici sinceri, volevo essere 
accettato per com'ero, senza riuscirci."

"(...) Sono caduto a terra due volte.
La prima quando il male mi ha affascinato e io ho ceduto: spacciare droga, ai miei occhi, valeva più del lavoro di mio padre, che si spaccava la schiena dieci ore la giorno"

"(...) Da piccolo ho vissuto il carcere dentro casa: vivevi nell'angoscia della punizione, alternavo la tristezza degli adulti alla spensieratezza dei bambini"

Claudio Baglioni, è considerato da molti il cantore degli amori ragazzini, autore di mielose ballate fatte apposta per circuire un pubblico adolescente, che rimane in queste condizioni psicologiche anche col passare degli anni.
Nulla di più riduttivo.
Il cantautore romano, negli anni della sua carriera ha seguito, attraverso l'ispirazione, le stagioni della sua stessa vita, passando a cantare gli amori giovanili fino a tematiche esistenziali più "adulte", mantenendo sempre un afflato poetico che è stato più volte confuso per sentimentalismo qualunquista.
Già negli album appena successivi a quel piccolo grande amore ( forse un marchio di fabbrica troppo
ingombrante), Baglioni ha scritto brani importanti, descrivendo scene quotidiane intrise di dolente umanità.
Per esempio, "Uomini persi" contenuta nell'album  "La vita è adesso" del 1985:
"Da molto tempo mi frullava in testa l'idea di scrivere una canzone su questo tema .... in più ripensavo ad una frase di Pavese, secondo cui, tutti, anche i peggiori delinquenti, erano stati un tempo bambini.
Poi un giorno, sotto casa, un giovane disoccupato, in un probabile attacco di follia, era entrato in una scuola e aveva preso dei bambini per ostaggi.
Cominciai a riflettere su come la storia di questo ragazzo stava cambiando, forse, per sempre e fino a che punto della sua vita tutto gli fosse sembrato bello e nuovo. (...)
E' la sensazione di trovarsi nudi, indifesi, soli, in troppe situazioni della vita.
Si, perchè esiste un tipo di disperazione a volte più drammatica e totale, di quella già così evidente.
Credo che, assieme ai cosiddetti 'uomini persi', in qualche maniera ci siamo persi anche noi, magari guardando dall'altra parte, per disattenzione, per eccesso di fiducia in noi stessi"

Queste parole dello stesso Baglioni, raccolte nel libro "Notte di note", sono un'esauriente introduzione a questo brano che Paolo Jachia, nell'agile libretto " Un cantastorie dei nostri giorni" (Fratelli Frilli Editori, 2018), chiosa così:
"Il riferimento, come sempre in Baglioni, riguarda il nostro rapporto con la Speranza, non tanto in chiave religiosa e da un'equivalenza con Dio, ma con "Qualcosa" di grande, di capitale, per cui valga la pena di vivere e di morire.
E' il chiedersi 'dov'è un papà che caccia via la notte'" 


     

Commenti

  1. Un brano bellissimo che mi ha sempre commosso

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