Freedom Highway - Staples singers

da "Il Foglio" 6 Giugno 2020

" Uomini in ginocchio che pregano e uomini che premono il ginocchio su un uomo a terra.
Uomini che cantano inni e l'uomo che dovrebbe essere la loro guida che chiama l'esercito, agita la Bibbia come fosse il Libretto rosso di Mao facendo imbufalire il vescovo cattolico e la sua collega episcopale di Washington.
Mai come in questi giorni una guerra di simboli sta squassando l'America in quel che ha di più caro, il suo sentirsi "one nation under God" (...)
La religione americana, l'America come grande nazione sotto la legge di Dio, è ed è da sempre la casa di tutti gli uomini liberi che ricercano la loro felicità: l'America è la promessa della 'city upon the hill' e ha continuato ancor più nella forma di quel 'protestantesimo secolarizzato' che è la radice dell'american way of life.
Per dirla con Eisenhower, la nazione che ha 'per fondamento la religione; non importa quale religione'
Persino un presidente pio e belligerante come Bush dopo l'11 settembre si affrettò a dire con grande chiarezza ai musulmani americani: 'Noi rispettiamo la vostra fede.
Essa è praticata liberamente da svariati milioni di americani e da molti altri milioni di persone in paesi che l'America considera amici'.
Bush, un 'born again christian, era un presidente religioso e nei giorni scorsi ha scritto: 'le risposte ai problemi americani si trovano nel rispetto degli ideali americani, nel rispetto della verità essenziale, che tutti gli uomini sono stati creati uguali e dotati da Dio di certi diritti'.(...)
Oggi in America la questione religiosa e la questione razziale si sono infiammate, è riapparso il suprematismo, in una situazione che rischia di uscire dal controllo"

E' una lunga citazione di un complesso e interessante articolo di Maurizio Crippa, vice direttore del "Foglio" a commento delle manifestazioni di protesta scatenatisi immediatamente dopo l'assassinio di George Floyd e di tutte le sue implicazioni religiose.
Infatti è la radice stessa del calvinismo protestante americano che non aiuta a risolvere il problema atavico dell' intolleranza razzista che cova sotto la cenere per poi esplodere periodicamente.
Gli ultimi violenti scontri erano avvenuti nel 2015 a Baltimora e il presidente in carica era Barack Obama, il primo presidente statunitense di colore. 
Furono scontri che fecero ritornare alla memoria quelli lontanissimi del 1965

"Il 7 Marzo 1965, una domenica passata alla storia come 'Bloody Sunday', più di 6000 persone guidate da Martin Luther King si mise in marcia dalla città di Selma nello Stato dell'Alabama per raggiungere la capitale, Montgomery.
Si trattava di una manifestazione contro la segregazione razziale allora ancora pienamente in vigore. (...) Polizia e cittadini bianchi li attaccarono  violentemente, ci furono un morto e dozzine di feriti.
Ci riprovarono  due giorni dopo, dovettero fermarsi ancora una volta, ma finalmente, due settimane dopo, con la protezione di soldati dell'esercito, riuscirono ad arrivare a Montgomery.
Poco tempo dopo il congresso americano avrebbe approvato il Voting Rights Act, la più grande vittoria del movimento dei diritti civili."
Questa è la cronaca scritta per il sito informativo Il sussidiario.net da Paolo Vites il 28 Febbraio 2015, in occasione della pubblicazione integrale in cd "Freedom Highwhay", la registrazione  della celebrazione nella chiesa di New Nazareth di Chicago, di una messa gospel, nel 1965, alcune settimane dopo i fatti appena raccontati.
Continua Paolo Vites:
"Davanti a dei fedeli inizialmente perplessi gli Staples Singers, accompagnarono la celebrazione con musiche alquanto diverse da quelle che si sentivano normalmente in una chiesa:
Il decano del gruppo, (composto da un ensemble famigliare), Roebuck 'Pops' Staples, suonava la chitarra elettrica, il suo stile bluesy era una novità assoluta nella musica gospel, creando un magnetico contrasto con le voci spiritual e la sezione ritmica, che imprimevano un ritmo quasi funky.
Poi le voci dei figli, tra cui quella meravigliosa  dell'allora venticinquenne Mavis.
Quello che si ascoltò fu di una potenza sbalorditiva.
Oltre ai classici gospel, gli Staples Singers presentarono un pezzo scritto apposta dedicandolo ai partecipanti alla marcia: 'Freedom Highway', che Pops introdusse così:
'Grazie a quella marcia, la parola si è rivelata e una canzone è nata.
Abbiamo scritto una canzone per quei manifestanti della libertà e la dedichiamo a tutti i manifestanti della libertà':
Marciamo per la strada principale di libertà
marciamo ogni giorno
Noi cerchiamo la pace e la troveremo


   

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