Ti leggo nel pensiero - Ron
"I pensieri intorno a Dio sono inesauribili e grandi come il mare.
Ti travolgono, ci affoghi dentro con la testa e le braccia, senza toccare il fondo.
Nella nostra coscienza Dio è un concetto così ampio da formare una contraddizione persino nel quadro di un'unica dottrina religiosa.
Egli è l'inconoscibile e il conoscibile dovunque, l'inaccessibile e l'immediato, il crudele e il buono, l'assurdo, l'irrazionale e il logico per eccellenza.
Nessun altro concetto ammette una oscillazione di significato più vasta, offre tante possibilità di comprensione e di interpretazione (fermo restando in pari tempo la certezza della sua assoluta precisione).
Questo fatto dice già l'importanza della Persona che si cela dietro il concetto e dell'Oggetto delle nostre credenze, delle nostre meditazioni.
Si può credere in Dio in modi diversi, si può pensare a Lui senza fine; incontenibile ed essenziale, Egli abbraccia tutto ed è dovunque presente.
Il fenomeno più enorme, unico al mondo.
Fuori di Ciò non esiste nulla."
Con lo pseudonimo di Abram Terz, il saggista e studioso di letteratura Andrej Sinjavkij, nato a Mosca nel 1925, nell'anno 1966 pubblica fuori dall'Unione Sovietica un libello semi-clandestino che raccoglie aforismi che sono una profonda meditazione sull'esistenza, la religione e la morte, "Pensieri improvvisi" (ed. Jaca Book, 1967)
Già da un anno Sinjavskij era relegato in un lager sovietico, scontando una condanna a sette anni per "propaganda antisovietica".
Alla fine della prigionia, nel 1973 ottenne dalle autorità comuniste il visto per recarsi all'estero e si trasferì a Parigi, dove, dopo aver insegnato letteratura russa alla Sorbona, morì nel 1997.
"'Ti leggo nel pensiero' l'ho scritta su commissione per Ron, per lui e per la sua forte religiosità.
Il fatto di scrivere canzoni per terzi mi ha permesso di parlare di una cosa che non frequento: Dio.
Però se mi obbligassero a fare una scelta ('stai dalla parte di chi crede o degli atei?'), direi che sono con quelli che credono, anche se alla mia maniera, totalmente confusionaria.
Il discorso è difficile, non so dirmi ateo.
Avverto un bisogno di spiritualità."
Parole di Francesco De Gregori, in un'intervista all' "L'Unità" nel novembre del 2003.
Come i suoi "maestri ispiratori" Bob Dylan e Leonard Cohen, al cantautore romano spesso nei suoi testi piace rimescolare le carte, nascondere un' ispirazione "religiosa" fra versi che di primo acchito possono sembrare dedicati ad una persona amata.
Per "Ti leggo nel pensiero" pubblicata da Ron nel 2001, invece, mette subito in chiaro il suo significato.
E' una canzone, che poi ricanterà in alcuni concerti e quindi facendola completamente sua.
E lo conferma sulle pagine dell'"Osservatore Romano", nel marzo del 2020.
Gli domanda il direttore del quotidiano ufficiale della Santa Sede, Andrea Monda:
"In "Ti leggo nel pensiero" dici 'Sarà quel che sarà, se sarà vero'.
Mi sembra quella una canzone di intensa spiritualità: il protagonista si rivolge ad una donna, ma potrebbe anche essere una preghiera a Qualcuno che sta più in alto, capace di 'pescare un uomo caduto nel mare', tutto questo in un orizzonte drammatico ma ricco di speranza: 'Sarà come sarà e mi vedrai davvero / poco prima dell'alba, quando il buio è più nero'.
Sto intuendo qualcosa o forse faccio come con il poligono e cado nel rischio di voler capire e definire tutto?"
"No, non è dedicata ad una figura femminile. E' proprio così invece, si tratta di una canzone che allude al mistero, alla trascendenza, alla spiritualità"
E il "richiedente" della canzone, Ron, cosa ne pensa?
"Credo in Dio fermamente da sempre (...) Dio è molto presente in ogni secondo della mia vita.
C'è Lui in ogni cosa che faccio. Sto imparando veramente a mettermi nelle sue mani, ad accettare quello che mi arriva, perché tutto quello che ci succede risponde ad un disegno divino.
Mi sento vicino a Dio, in modo molto profondo, in tutta la mia esistenza"
(da "Anima mia" a cura di Giampaolo Mattei, ed. Piemme, 1998)
Storie di due protagonisti della canzone d'autore italiana.
Due persone, davanti alle domande serie della vita.
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