Show me the place - Leonard Cohen

"Amo il Signore perchè ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi.
Mi opprimevano tristezza e angoscia
e ho invocato il nome del Signore:
'Ti prego, Signore, salvami'.
Buono e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge gli umili:
ero misero ed egli mi ha salvato.
Ritorna, anima mia, alla tua pace,
poichè il Signore ti ha beneficato;
egli mi ha sottratto dalla morte,
ha liberato i miei occhi dalle lacrime,
ha preservato i miei piedi dalla caduta.
Camminerò alla presenza del Signore
sulla terra dei viventi"
(dal Libro dei Salmi / Salmo 116, 1 - 9)

"Il Mistero è buono e giusto, cioè misericordioso, se siamo umili, se conosciamo che tutto è Mistero, viene dal Mistero. (...)
L'anima mia ritorna alla sua pace, perchè il Signore ci sottrae dalla degradazione e dalla corruzione, ci fa assorbire le lacrime, che diventano sorriso, e perfino ci libera dalla caduta"
(da "Che cos'è l'uomo perchè te ne curi?" di Luigi Giussani.  Ed. San Paolo, 2000)

"Di una cosa sono certo, ed è scritta nel primo paragrafo della Bibbia: questo mondo è stato creato dal caos e dalla desolazione.
Quelli furono gli elementi utilizzati per la creazione, il materiale che Dio ha usato per dare vita a questo mondo.
Quegli stessi elementi del caos primordiale sono ancora oggi i medesimi che caratterizzano i rapporti interpersonali e continuano a creare sofferenze e ingiustizie sia nelle storia d'amore che nella società"

E' il 2012, e a 78 anni Leonard Cohen pubblica l'album "Old ideas", a detta dei critici l'opera discografica più religiosa nella carriera dell'artista canadese.
Ne arriveranno altri due di cd, (prima che la morte lo colga nel 2016), e sempre più intensamente consci della fine della vita terrena e rivolti ad un oltre che somiglia molto all'aldilà giudeo-cristiano.
Il caos primordiale che ha contraddistinto parte della sua vita, si è progressivamente spento, lasciandolo sereno davanti alla domanda ultima dell'esistenza. (* Nota bene * a piè di pagina)

Ora si guarda indietro e riavvolge una vita fatta di grandi amori, di ispirazioni musicali nelle quali la tensione all'Infinito dettava i tempi delle parole, dell'esperienza spirituale del monastero buddista, lui, di origini ebree, ma attratto dal Vangelo cristiano.

Eccolo, come nel salmo invoca: "Signore aiutami!".
"Show me the place", "Mostrami il posto".
La voce, grave, è orante.
La musica è dolce, essenziale, in bilico tra la ballata irlandese e il gospel americano.
Un delicato coro sorregge la trama. 

"Qui si sente che non c'è spazio per l'esteriore, per il superficiale:
è tutta una confessione, dialogo diretto tra l'umanità e il Creatore. 
Mostrami il luogo dove tutto, vita e morte, sofferenza e luce, è iniziato.
Mostrami l'uomo che può dare l'avvio a tutto.
Mostrami il luogo, il posto, il momento e l'uomo che è parola fatta persona.
E' il canto di uno che chiama, da dentro il sepolcro.
Non importa se sia Lazzaro o sia Cohen.
Ecco il punto: non possiamo spostare quella roccia da soli."
(Walter Gatti da "Help. Il grido del rock" (Itaca edizioni, 2007)

"Portami lì
dove vuoi che vada il tuo schiavo
Portami lì
al posto dimenticato che non conosco più
Portami lì
che il mio capo si sta chinando

Portami lì
aiutami a spostare questa pietra
Portami lì 
dove la Parola si è fatta uomo
Portami lì
dove ebbe inizio la sofferenza"

Arrivarono i problemi
Ho salvato quel che ho potuto.
Un filo di luce
una particella, un'onda
Ma c'erano catene
così mi sono affrettato ad obbedire.

(* Nota bene *):
L'autore di questi post, l'inquilino della "Stanza", tiene a precisare che né per Cohen, né per tutti gli artisti citati sul blog, non vuole nessuna intenzione di forzare il loro pensiero, e neanche di tirare loro la "giacchetta", per giustificare una narrazione della loro produzione autoriale per travisarla o per, men che meno, omologarla alla propria tesi.
Fermo restando, comunque, l'importanza dell'espressione musicale.
All'inquilino della "Stanza" piace sorprendersi di una umanità e valorizzarla attraverso l'espressione artistica che incontra e che lo colpisce e condividerla con chiunque.

Leonard Cohen, per esempio, essendo un poeta prestato alla musica, lascia che l'interpretazione veda nei suoi testi un riferimento ad un'entità trascendente, o più prosaicamente, il racconto erotico di un rapporto amoroso. 
Entrambe le interpretazioni sono autorevoli (spesso corroborate da dichiarazioni dello stesso Cohen). 
Certo è che, per quanto riguarda la produzione dei suoi ultimi anni, ha riguardato sempre più la tensione religiosa, sopravanzando quella carnale.
La grandezza di Cohen, come di altri artisti citati in altri post, è quello d non dividere astrattamente le due componenti che fanno dell'uomo un Mistero.
Che appassiona e affascina.
(CC)






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