La cura - Franco Battiato
"Prendersi cura dei malati di ogni genere fa parte integrante della missione della Chiesa, non è un'attività opzionale, no!
E questa missione è portare la tenerezza di Dio all'umanità sofferente. (...)
La realtà che stiamo vivendo in tutto il mondo a causa della pandemia rende particolarmente attuale questo messaggio, questa missione essenziale della Chiesa.
La voce di Giobbe ancora una volta si fa interprete della nostra condizione umana, così alta nella dignità - la nostra condizione umana, altissima nella dignità - e nello stesso tempo così fragile.
Di fronte a questa realtà, sempre sorge la domanda : 'perché?'
A questa interrogativo Gesù, Verbo Incarnato, risponde non con una spiegazione (...) ma con una presenza d'amore che si china, che prende per mano e fa rialzare (...)
Chinarsi per far rialzare l'altro.
Non dimentichiamo che è l'unico modo lecito di guardare una persona dall'alto in basso è quando tu tendi la mano per aiutarla a sollevarsi. (...)
Vicinanza, tenerezza, compassione sono lo stile di Dio.
Dio si fa vicino e si fa vicino con tenerezza e con compassione.
Quante volte nel Vangelo leggiamo, davanti ad un problema di salute o qualsiasi problema:
'ne ebbe compassione'.
La compassione di Gesù, la vicinanza di Dio in Gesù, è lo stile di Dio."
(Papa Francesco, Angelus, 7 febbraio 2021)
"La cura' è una di quelle canzoni che ha un 'quid' insondabile, è arrivata come da una cellula superiore.
E' arrivata come una piccola luce a toccarmi, è stata una vera ispirazione"
Così parlò Franco Battiato nel presentare una delle sue belle canzoni di sempre.
Poche parole che però fanno intuire lo stato di grazia che lo possedeva nel comporre questo brano contenuto nell'album "L'imboscata" pubblicato nel 1996.
Titolare di diverse stagioni artistiche: prima sperimentatore, poi icona di un mainstream di lusso per un
lustro abbondante, infine, tra alti e bassi, divulgatore di un pop sempre più impegnativo avvolto in temi
tra lo spiritual - esoterico e il filosofico in coppia con il poeta Manlio Sgalambro.
E' ancora Battiato a spiegare:
"La prima regola è che ciascuno si prenda cura di se stesso, per aiutare gli altri"
Il testo splendente de "La cura" è stato oggetto di una miriade di interpretazioni: chi la considera una canzone d'amore classica, chi un testo dedicato alla madre del cantautore, chi un augurio di guarigione da una malattia, chi ne fa un'esegesi religiosa, quasi una preghiera al contrario (cioè la dedica di un'entità superiore alla sua creatura).
A queste ipotesi viene incontro l'altro autore del testo, Sgalambro, appunto:
"Per parlare di amore bisogna parlare di qualche altra cosa.
Noi abbiamo fatto una canzone considerata unanimamente d'amore, parlando di 'cura', 'di protezione',
di mani che accarezzano capelli come le trame di un canto"
Certo, il superbo testo, si appoggia su una trama musicale (e qui è tutta farina del sacco dell'artista siciliano) di grande spessore, una melodia che affascina immediatamente per la sua semplicità e classicità, nella miglior tradizione del melodramma italiano.
Nonostante il suo insistito sincretismo religioso, e la non scontatezza dell'ispirazione musicale, Franco Battiato, può essere considerato un punto fermo, fondamentale per la comprensione dello sviluppo artistico nel panorama della canzone d'autore italiana.
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