Heaven on their minds - Carl Anderson

"Di fronte agli avvenimenti del Venerdì Santo noi, come gli apostoli, rimaniamo a distanza, contemplando un evento troppo grande per la nostra capacità di comprensione e accettazione. (...)
Prestiamo attenzione a due figure evangeliche, o meglio al contrasto fra due figure evangeliche che in maniera diversa si pongono di fronte al tema dell'obbedienza e della passione.
Si tratta ovviamente di Pietro e Giuda Iscariota. (...)

La paura di Pietro può essere stata generata dall'aver capito che Gesù voleva andare fino in fondo, che era disposto a morire senza difendersi.
A spaventarlo non sarebbe stata la circostanza sfavorevole, ma la rivelazione di tale estremo aspetto della personalità e della missione del Cristo. (...)
In generale gli impeti di Pietro sono sempre da valorizzare, anche se spesso le sue intraprese non hanno un finale glorioso.
Cionondimeno in ogni situazione egli sa cogliere un punto fondamentale. (...)

Tutto ciò non accade a Giuda.
E si noti che anch'egli ha ricevuto lo sguardo misericordioso di Gesù.
Possiamo solo accostarci al mistero del suo male. La sua figura desta un grande interrogativo nei cristiani di tutte le epoche.
Gli stessi evangelisti non sanno bene come gestire l'eredità morale del suo tradimento.
Giovanni sposa la tesi dell' amore eccessivo per il denaro: era un ladro e siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro (Gv 12, 26).
La liturgia bizantina riprende tale argomentazione in maniera quasi ossessiva, ma poi pone retoricamente a Giuda la domanda:
'Perché, se amavi la ricchezza seguivi colui che insegnava la povertà?
Se invece amavi Lui, perché hai venduto Colui che è senza prezzo, consegnandolo alla follìa omicida?'

La pista indicata da Giovanni non tiene fino in fondo. 
Occorre pensare ad altro.
Non è proprio una fonte ortodossa, ma all'inizio del musical 'Jesus Christ Superstar', abbiamo un suggerimento che potrebbe aiutarci a risolvere il mistero.
Giuda apre la scena dicendo:
'Se strappi il mito dall'uomo vedrai dove presto saremo / Gesù, hai iniziato a credere alle cose che dicono di Te / pensi davvero che questa favola della divinità sia vera (...)
Tutto il bene che hai fatto sarà presto spazzato via / hai iniziato a contare più delle cose che predichi.'

Mi sembra un'ipotesi interessante: c'è uno scoglio sul quale la fedeltà di Pietro si è arenata, e lo stesso può essere accaduto a Giuda, che forse aveva semplicemente capito tutto ciò prima di Lui:
le loro immagini di compimento non corrispondevano per niente al piano di Gesù.
Solo che in Giuda ciò si associa ad una grave mancanza di fede; forse ad una assenza di carità. (...)
Punto dirimente è la fede, la fede innanzitutto nella misericordia di Dio. (...)

Questa è una sintesi di una lezione tenuta da don Paolo Paganini, giovane sacerdote della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo, tenuta il Venerdì Santo del 2020, e pubblicata nel 2021, sul  numero di febbraio, del mensile "Fraternità e Missione".

"Abbiamo trattato il Cristo più come uomo che come Dio: noi come autori non prendiamo posizione.
Però il primo spunto ce l'ha offerto proprio il decano di San Paolo che una volta ci ha detto:
'Prendete Gesù e portatelo via dalle vetrate istoriate'.
Come base abbiamo scelto il Vangelo di Giovanni.
Mi sono servito anche della 'Vita di Cristo' scritta dal vescovo cattolico americano Fulton Sheen e di quella scritta dall'italiano Marcello Craveri."

Angela Calvini con un articolo sul quotidiano "Avvenire", il 4 Aprile 2020, nell'anniversario dei cinquant'anni della messa in scena del musical "Jesus Christ Superstar", recupera una dichiarazione d'epoca dell'autore dei testi, l'inglese Tim Rice che insieme all' amico di gioventù e compositore Andrew Lloyd Webber furono i responsabili della creazione di uno dei più grandi musical della storia del rock.
Una scommessa da brividi: confrontarsi con la Storia Sacra di Cristo, proprio in un periodo storico, la fine degli anni '60, in cui tutti i valori su cui erano appoggiate le tradizioni del genere umano, compreso quella religiosa cristiana, erano messe in discussione, specie tra le nuove generazioni.

Il successo del musical teatrale, nel 1970, e poi la sua versione cinematografica del 1973, furono la scintilla per dure critiche, addirittura accuse di blasfemia, da parte delle istituzioni.
Critiche in parte giustificate, perché presentare il Cristo solo nella sua versione solo "umana" era un'operazione piuttosto "spericolata". 
Ma, dopo tanto tempo dalla sua realizzazione, abbiamo visto cose ben peggiori e nonostante alcuni limiti evidenti, l'assenza della Resurrezione il più macroscopico, anche se la scena finale lascia aperta la disponibilità al credere, non si può non ripensare "Jesus Christ Superstar", come un opera sincera e occasione anche per interessanti riflessioni, come quelle con cui abbiamo aperto questa "stanza".
E' comunque evidente che la qualità compositiva di Andrew Lloyd Webber, rimanga durante tutto il musical su livelli eccellenti.
Una tappa fondamentale nella storia del rock.
  

IL PARADISO NELLE LORO MENTI

"La mia mente è ora più chiara
finalmente posso vedere fin troppo bene
dove andremo tutti a finire
Se rimuovi il mito dall'uomo
si può vedere dove andremo a finire

Gesù, hai iniziato a credere
alle cose che si dicono su di te
Tu davvero credi che questo parlare di Dio sia vero
e tutto il bene che hai fatto
sarà presto spazzato via.
Tu hai iniziato a contare più di ciò che dici.

Ascolta, Gesù, non mi piace ciò che vedo
Tutto ciò che Ti chiedo è di ascoltarmi,
 e ricorda sono stato il tuo braccio destro fin dall'inizio.
Tu li hai infervorati tutti
pensano di aver trovato il nuovo Messia
e ti faranno del male quando finalmente capiranno di essersi sbagliati.

Ricordo quando tutto è cominciato
Nessun discorso su Dio allora,
ti chiamavamo uomo
e credimi lamia ammirazione per te non è morta.
Ma ogni parola che tu oggi dici,
viene storpiata in altri modi.
E ti faranno male se penseranno che hai mentito.
(...)
Ascolta Gesù l'avvertimento che ti do:
per favore, ricorda che io voglio la nostra sopravvivenza,
ma è triste vedere le nostre speranze diminuire ad ogni ora.
(...)
I tuoi discepoli sono ciechi,
troppo paradiso nelle loro menti!
E' stato bello, ma ora è aspro,
si, si è inasprito tutto.
Ascoltami,
non mi vuoi ascoltare?"  
  



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