With a little help from my friends - Joe Cocker

"Quando l'uomo vive questo, accetta questo, cerca in tutti i rapporti il destino dell'altro,
allora tutti i rapporti sono buoni e in tutti i rapporti l'uomo accetta l'aiuto che gli viene dal Mistero attraverso l'altro, poco o tanto che sia; 
perchè attraverso l'altro il Mistero aiuta l'uomo, poco o tanto, quando l'uomo vive i rapporti - il rapporto col compagno, con l'altro - con la coscienza del suo Destino.
Così in qualsiasi rapporto si parte con un' ipotesi positiva.
L'anima segreta di ogni rapporto è amicizia: volere il destino dell'altro, accettare che l'altro voglia il mio destino.
Se l'altro riconosce e accetta che chi agisce lo fa per il suo destino, questa è amicizia.
L'amicizia, cristianamente, è l'amicizia più familiare, amicizia fraterna. (...)

E' la carità che genera l'amicizia, ne è come la madre.
La carità, vale a dire il rapporto in cui si cerca il destino dell'altro con la consapevolezza di chi ne è stato chiamato, nella certezza della coscienza che il destino dell'altro è Gesù, il Dio fatto uomo, in quanto attraverso quell'uomo è Dio che prende rapporto tra noi."

Era il 1997.
Mons. Luigi Giussani, con il suo proverbiale impeto, davanti a migliaia di persone in attento ascolto, durante gli Esercizi della Fraternità di Comunione e Liberazione, movimento ecclesiale da lui stesso originato, meditava sulla realtà concreta dell'amicizia cristianamente, quindi umanamente intesa.
Il testo integrale è stato pubblicato, nel 2022, nella collana Bur Rizzoli "Cristianesimo alla prova", volume 6

"With a little help from my friends" è una canzone beatlesiana nata dalla creatività di John Lennon e Paul Mc Cartney come pezzo scritto appositamente per Ringo Starr, fa parte dell'indimenticabile e fondamentale 'Sgt Pepper', pubblicato nel 1967.
E' una canzone leggera, divertente, sul senso dell'amicizia, sulla forza che i tuoi amici ti possono dare nell'affronto delle cose grigie o nere della vita.
Bella canzone, ma nulla più di una canzoncina. (...)
Due anni dopo un semisconosciuto cantante di Shieffeld, Joe Cocker ne fa una cover e sul palco del Festival di Woodstock, questa canzone diventa qualcosa d'altro: un piccolo pezzo di leggenda del rock."
E' il giornalista musicale Walter Gatti, che nel libro curato da lui "Help! Il grido del rock", (ed. Itaca, 2012) introduce uno dei più grandi "ribaltoni" della storia del rock:
"La band spinge Joe in un canto blues che viene dai primordi dell'uomo e dalle viscere dello stesso mister Cocker.
Di fronte a lui ci sono mezzo milione di persone.
Sul palco un cantante disarticolato, dalla voce roca, una band di grande forza ritmica e feeling e una della canzoni che mette insieme 'help' e 'friends'
Crescendo inaspettato ( almeno per chi già conosce la versione originale dei Beatles), aumento vertiginoso delle pulsazioni, della ritmica, del fronte sonoro.
Finale fragoroso. Credo (e non sono l'unico a pensarlo) che l'interpretazione di Joe Cocker offre il pomeriggio del 17 Agosto è una delle cose per cui varrebbe la pena essere stati 'fisicamente' a Woodstock, in quel mare di fango, di giovani e di acidi. (...)
In questa situazione Cocker è passato alla storia della musica rock estremizzando il grido d'aiuto verso i propri amici: HELP!
I Beatles non l'avevano immaginato così, ma - ne sono certo - alla fine sono rimasto contenti lo stesso"
Così Walter Gatti conclude la sua 'cronaca'.

Per tutti gli anni '70, l'omone bluesman, ex idraulico di Sheffield, ha imperversato discograficamente e sui palchi di tutto il mondo, incarnando nella sua figura, potente ma anche vessata dagli abusi di alcool e droghe, e nel suo canto urlato, come un' invocazione, la richiesta vivente del desiderio ultimo di redenzione.
Negli anni '80, dopo un periodo di appannamento, fisiologico per chi è semplicemente interprete, ritrova un periodo di successo, ora però in un più comodo 'reparto pop', fino alla sua scomparsa nel 2014, a settant'anni, piagato da un tumore ai polmoni, forse una tragica eredità degli sballi giovanili. 
Negli ultimi anni, raccontava:
"Il successo mi ha disintegrato, gli anni 70 sono stati davvero oscuri, con eccessi di ogni tipo.
E' stato l'incontro con mia moglie Pam a salvarmi"
Insomma, è la storia di un'altra icona "spericolata" salvata da un'amicizia che ha raccolto il suo grido d'aiuto.


CON UN PICCOLO AIUTO DEI MIEI AMICI

"Cosa penseresti se cantassi stonando?
Ti alzeresti e mi lasceresti da solo? 
Prestami ascolto e ti canterò una canzone
e cercherò di essere intonato.
Ci riesco con un piccolo aiuto dei miei amici.
Arrivo in alto
con un piccolo aiuto dei miei amici.

Cosa faccio quando il mio amore se ne va? 
(ti preoccupa essere da solo?)
Come mi sento alla fine della giornata?
(sei triste quando sei da solo?)
(Hai bisogno di qualcuno?)
Ho bisogno di qualcuno da  amare
Voglio qualcuno da amare."





Commenti

  1. Grazie caro Elvis, queste sono proprio perle! Sia quella musicale che quella di don Giussani con la quale l'hai introdotta!

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