Euthanasia - Nick Cave

"Molto in questa crisi ha a che fare con il tempo. (...)
La normalità è sospesa e nessuno può prevedere per quanto.
Ora è il tempo dell'anomalia, dobbiamo imparare a viverci dentro, trovare delle ragioni per accoglierla che non siano soltanto la paura di morire. (...)
Nel salmo 90 c'è un'invocazione che mi torna spesso in mente in queste ore:
'Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio'

Forse mi viene in mente perchè nell'epidemia non facciamo altro che contare.
Contiamo gli infetti e i guariti, contiamo i morti, contiamo i ricoveri e le mattine di scuola saltate, contiamo i miliardi bruciati dalle borse, le mascherine vendute e le ore che mancano al risultato del tampone (...) contiamo i nostri legami, le nostre rinunce.
E contiamo e ricontiamo i giorni, soprattutto quelli che ci separano da quando l'emergenza sarà finita.

Ho però l'impressione che il Salmo voglia suggerirci un computo diverso: insegnaci a contare i nostri giorni per dare valore ai nostri giorni. (...)
Contare i nostri giorni.
Acquistare un cuore saggio.
Non permettere che tutta questa sofferenza trascorra invano"

Questo è un piccolo estratto da "Nel contagio", (Giulio Einaudi Editore, 2020)  un breve ma intenso saggio del fisico e scrittore Paolo Giordano (La solitudine dei numeri primi), nel quale l'autore si pone alcune domande urgenti in questo tempo di emergenza sanitaria: Come stare dentro questo tempo di incertezza? Cosa attendersi dai mesi che verranno?.
Ma  ancora più a fondo: la struttura di fede che abbiamo rispetto al mistero, alla morte, il nostro rapporto con la fame di vita che ci caratterizza.

L'australiano Nick Cave è anch'egli scrittore, ma è soprattutto un cantautore, che da anni (decenni), insegue una sua spiritualità, tormentata, messa alla prova da lutti improvvisi e violenti ( la morte di uno dei suoi figli, sfracellatosi da una roccia a strapiombo sull'oceano)
Perennemente alla ricerca di un Assoluto, lasciandosi interrogare dalle pagine dei Vangeli, scoperti a tarda età, dopo essere fuggito dall' educazione rigida e dura dell'anglicanesimo protestante.
Un bisogno di 'misericordia' verso la durezza del cuore, da tempo comunicata attraverso il suo blog ('Red hand files'), dove risponde alle domande  dei suoi fans:
"Se rinuncio al controllo dei risultati della mia vita, le cose tendono a funzionare bene.
La libertà per me è la capacità di rinunciare al controllo dell'esito delle cose: dobbiamo liberarci dalla paura. Questi sono tempi difficili ma per me la meditazione, la perdita di mio figlio e il fatto che sto invecchiando, mi hanno permesso di arrivare in luogo in cui non mi sento in balìa delle conseguenze nel modo a cui ero abituato."

Sulla situazione pandemica ha scritto:
"Siamo diventati testimoni di una catastrofe.
Quando alla fine usciremo da questo momento avremo scoperto cose sui nostri leader, i nostri sistemi sociali, i nostri amici, i nostri nemici e, più importante di tutto, su noi stessi"

Cave, il 23 Luglio 2020 si è prodotto via streaming in un concerto in solitaria al pianoforte, presso un edificio vittoriano di Londra, la West Hall in Alexandra Palace.
Un'esibizione intensa, dove ha riproposto i brani più intimi del suo repertorio, in cui la ricerca dell'Assoluto è più esplicita.
Da questo evento è stato pubblicato nel Novembre 2020 un cd dal titolo eloquente: "Idiot prayer. Nick Cave alone at Alexandra Palace".
Insieme ai suoi brani già pubblicati, il cantautore ha presentato un brano inedito,"Euthanasia", lasciato nel cassetto da qualche anno, ma di grande attualità.
Come scrive Paolo Giordano siamo stati travolti da qualcosa di inaspettato che ci mette di fronte alla morte e alla coscienza del valore del tempo.
Ecco, Nick Cave, sembra riprendere queste riflessioni: lo sbandamento, la solitudine, la ricerca, la fuga verso qualcosa di ignoto, la sensazione di essere perduti, la paura della morte, i rintocchi del tempo, la disperazione (da qui "Euthanasia")  e alla fine l'imprevisto e il sorriso in una casa accogliente.


EUTANASIA

"Ti cerco sotto la terra umida
ti cerco nel cielo notturno
ti guardo sotto il roveto spinoso
ti cerco nella città vecchia.
E cercandoti mi sono perso,
mi sono perso nel tempo.

Mi sono perso nella terra umida
mi sono perso nel cielo notturno
mi sono perso sotto il cespuglio di spine
mi sono perso nella città vecchia
e perdendomi mi sono ritrovato
mi sono ritrovato in tempo.

E quado sei uscito dal veicolo
e ti sei attaccato al mio cuore
era una specie di morire
una specie di morire del tempo.

E sono fuggito dalla città vecchia
fuggito sotto il cespuglio spinoso
fuggito nel cielo notturno
fuggito sotto la terra umida,
dove sono passato per una porta
e ti ho trovato seduto al tavolo della cucina
sorridente

Quel sorriso che sorride, che sorride
Sorride appena in tempo"










Commenti

I più letti

La costruzione di un amore - Ivano Fossati

Il Carmelo di Echt - Giuni Russo

Alessandro - Enrico Ruggeri