Everybody hurts - R.E.M.

"C'è la violenza gratuita che domina le cronache, una violenza terribile, che fa riflettere. (...)
Sono tutti sintomi di una 'causa oscura', che ci divora dal di dentro, e proprio per questo ci rende sempre più inermi, incapaci di reazione, di risposta efficace: essa può così continuare il suo lavoro di distruzione nel profondo di noi, come un virus, indebolendo ancora di più un 'io' già abbastanza fiacco.
Qualcuno comincia ad avere il coraggio di chiamarla (tale 'causa oscura') con il suo nome:  
'nichilismo', una specie di intimità con il nulla - scriveva di recente il vice direttore del 'Corriere della sera' Antonio Polito - (...) un vuoto a perdere'.
E' una lotta tra l'essere e il nulla, tra il gusto del quotidiano e il vuoto che ci afferra dal di dentro.
Se non lo prendiamo di petto, saremo noi le prossime  vittime, se non lo siamo già, di tale nichilismo dilagante.
La paura profonda che ci assale con sempre più forza è il principale dei sintomi. (...)
Davanti a questa situazione ci troviamo a dover decidere tra il tentativo di colpire i sintomi, come chi cerca di risolvere il problema proponendo di gestire la paura, e l'impegno per andare all'origine di essi, per smascherarne la provenienza e contrastarne, quindi la potenza. (...)
Sabato 26 Settembre, dai pc di migliaia di persone, sono state queste le parole della riflessione pronunciata da Julian Carron, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, dal titolo "Vedi solo quello che ammiri", nella tradizionale 'Giornata d'inizio anno' del movimento ecclesiale di cui è attualmente massimo responsabile e guida. 
(Testo integrale in "Tracce", ottobre 2020.)

"Non ho paura di esprimere le mie emozioni, ma ogni tanto si corre il rischio di apparire insulsi o sdolcinati. Non mi piace essere lagnoso nelle canzoni. E non mi piace essere mal interpretato.
Per esempio 'Everybody hurts' fu proprio un bel colpo, perchè avrebbe potuto facilmente essere considerata patetica, sdolcinata. languida e sciocca, ma per qualche motivo alla maggior parte delle persone non sembra così.
Non riesco a credere che sia la mia voce. E' purissima.
Questa canzone ha smesso immediatamente di appartenere a noi ed è diventata di tutti.
Se incidi una canzone che va oltre il momento in cui l'hai scritta, che diventa qualcosa che la gente tiene nel cuore, qualcosa che aiuta le persone nei momenti difficili ... che cosa puoi chiedere di più?"
Chi parla così è Michael Stipe, il front man dei R.E.M., band americana, portabandiera di un tipo di rock di difficile catalogazione, un sound particolare, in bilico tra malinconiche ballate acustiche, episodi elettrici e il puro mainstream d'alta classifica, in quel tempo (era il 1992) all'apice del loro successo mondiale, dopo anni di riconoscimenti solo all'interno del territorio statunitense.
Il loro nuovo album "Automatic for the people" doveva reggere al boom di vendite  di "Out of time", che conteneva la hit "Losing my religion". Ci riuscirono con una produzione più intimistica e riflessiva dove appunto spicca la ballad "Everybody hurts".
Proprio sul senso di questo brano ecco il commento di un altro componente del gruppo, Mike Mills:
"Ho ricevuto un certo numero di lettere da persone che confessavano che questo pezzo possiede una universalità che è abbastanza innegabile, ed è bello poter toccare tanta gente così in profondità"

Scritta dall'ex batterista del gruppo Bill Berry, che decise di lasciare nel 1997, per diventare agricoltore, anticipando di poco più di dieci anni lo scioglimento dell'intera band, la canzone è un inno contro il suicidio, che invita le persone, a quelle persone che credono di non avere più speranze, a cercare supporto e a non mollare.
E' proprio Berry, che intervistato da Giampaolo Mattei nel libro "Anima mia" (ed. Piemme, 1998), confida:
"La fede fa parte integrante ed irrinunciabile della nostra vita. La religione ci interessa da sempre, così come il mistero della morte e tutto ciò che fa parte della vita dell'uomo come la disperazione, la paura e la speranza di un futuro migliore.
La nostra posizione religiosa è semplice: noi crediamo in Dio. Semplice, no?" 

Concludiamo con le parole di Julian Carron:
"Il Mistero, il destino si comunica all'uomo attraverso una carne, attraverso una realtà di tempo e di spazio, secondo una modalità fisica delle cose, secondo circostanze precise, che delle circostanze naturali mantengono tutta la fragilità e l'apparente futilità, come, per gli occhi dei farisei, erano Cristo, la sua famiglia, quel che faceva, quel che diceva.
Si chiama fede il riconoscere questo metodo, perchè si tratta dell'intelligenza dell'uomo che riconosce, nell'apparenza determinata, una presenza grande." 

TUTTI SOFFRONO

"Quando il giorno è lungo e la notte è solo tua.
Quando sei sicuro di aver avuto abbastanza di questa vita, 
allora attendi un minuto.
Non lasciarti andare,
tutti piangono e tutti soffrono a volte.

A volte tutto è sbagliato, 
ora è il momento di cantare assieme.
Quando il tuo giorno è solo di notte, resisti
se senti la volontà di lasciarti andare, resisti
quando pensi di avere avuto abbastanza, resisti

Tutti soffrono
trova consolazione tra i tuoi amici
Se ti senti solo, no, no, no, non sei solo."






 
   

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