I'll see you in my dreams - Bruce Springsteen

"I nostri morti formano il centro della nostra memoria, e nessuna società può permettersi di disprezzare o distruggere la propria memoria senza mettere in pericolo il proprio presente e senza strozzare, ancor prima che appaia, il proprio futuro. (...)
Vivere il presente presuppone inevitabilmente riconoscere ciò che fu, in ogni senso, il passato. (...)
Quel che risulta assolutamente necessario è imparare dai morti la lezione delle virtù, dei valori, dei significati; del bene da accogliere e moltiplicare così come del male da respingere e cancellare.
Ma per fare questo è necessario, come atto primo, tenere la vita sacra, civile sostanza che ci lega a loro;
il che significa tenere in vita anche la sacra, civile forma che quella sostanza ha, via via, preso ed assunto.

La pazienza dei morti che attendono il giorno della finale epifanìa, deve diventare la pazienza dei vivi. (...)
Significa sapere che la giustizia, la bellezza e la santità della vita di tutti sono più lunghe della vita d'ognuno di noi; e che ognuno di noi vale solo in quanto collabora a costruire, a completare e glorificare l'esistenza di tutti"

Era il 2 Novembre del 1978 e la prima pagina del 'Corriere della Sera' ospitava queste riflessioni dello scrittore e romanziere (oltre che critico d'arte) Giovanni Testori.
La collaborazione al quotidiano del grande artista lombardo era cominciata poco tempo prima, chiamato a sostituire come 'grande firma' Pier Paolo Pasolini, vittima di morte violenta.
Invito che arrivava in un momento personale di Testori di ripensamento del suo rapporto con l'incidenza della fede cristiana nella propria vita, che lo porterà ad un rapporto di grande amicizia con don Luigi Giussani, iniziatore del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione.

"Durante l'estate del 2019 ho incontrato un mio vecchio amico che suonava nella mia prima band.
Era molto malato ed è morto pochi giorni dopo, così sono rimasto l'unico membro vivente di quel gruppo.
Avevo questo in testa quando mi sono messo a scrivere mi venivano in mente episodi di quando avevo 14 anni ed altri più recenti.
E' un album che abbraccia un arco di tempo molto ampio, quello tra la mia prima band e quella attuale,
fondamentalmente racconta ciò che ho imparato tra i 17 e i 70 anni.
In queste canzoni affronto la perdita, la gioia di suonare, la fortuna di vivere facendo musica."
Chi parla è 'The BossBruce Springsteen, che così presenta la pubblicazione del nuovo album "Letter to you" realizzato con rinnovata vigorìa insieme ai suoi compagni di viaggio, la ' E- Street band', tornando, quindi, al 'classic rock' più puro.
Ma gli anni passano e il suo passato di incontri e amicizie si allunga, mentre si avverte incombente la chiusura della vita terrena e l'uomo, attraverso il rock'n roll, approccia serenamente un 'tirare le somme' facendo memoria di chi non c'è più.
Lui li chiama 'ghosts', fantasmi, ma non nel modo horror con cui normalmente vengono identificati:
"Si invecchia e i fantasmi camminano insieme a te. E' buono.
Quando eri un ragazzino, i fantasmi erano spaventosi, ma quando invecchi ti ricordano, camminano accanto a te e ti ricordano il valore del tempo e la preziosità dell'amore e della vita. (...)
Che tu possa camminare con loro e ascoltare ciò che ti stanno dicendo."


TI RIVEDRO' NEI MIEI SOGNI

"La strada è lunga e sembra senza fine
i giorni passano mi ricordo di te amico mio
E anche se te ne sei andato
e il mio cuore mi è sembrato vuoto
ti rivedrò nei miei sogni

Ho messo la tua chitarra qui vicino al letto
tutti i tuoi dischi preferiti e tutti i libri che hai letto
E anche se la mia anima si sente spaccata in due
ti rivedrò nei miei sogni

Ti rivedrò nei miei sogni
quando tutte le nostre estati saranno finite
Ci incontreremo, vivremo e rideremo di nuovo.
Ti rivedrò nei miei sogni, si, al di là del fiume
perchè la morte non è la fine
e ti rivedrò nei miei sogni."  




Commenti

I più letti

La costruzione di un amore - Ivano Fossati

Il Carmelo di Echt - Giuni Russo

Alessandro - Enrico Ruggeri