Le bestie amiche - Walter Muto

"Maria pose il suo bambino neonato in una mangiatoia (Lc 2,7).
Da ciò si è dedotto con ragione che Gesù è nato in una stalla, in un ambiente poco accogliente - si sarebbe tentati di dire indegno - che comunque offriva la necessaria riservatezza per l'evento santo. (...)
La mangiatoia è il luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento. (...)

Nel Vangelo non si parla qui di animali, ma la meditazione guidata dalla fede, leggendo l'Antico e il Nuovo Testamento collegati tra loro, ha ben presto colmato questa lacuna rinviando  ad 'Isaia 1,3':
'Il bue conosce il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende'.
Peter Stuhlmacher annota che probabilmente anche la versione greca di 'Abacuc3,2' ebbe un certo influsso: 'In mezzo ai due esseri viventi (...) tu sarai conosciuto; quando sarà venuto il tempo, tu apparirai (cfr. 'Die Geburt des Immanuel, pag. 52).
Con i due esseri viventi si intendono evidentemente i due cherubini che secondo 'Esodo 25, 18-20',
sul coperchio dell'arca dell'alleanza indicano e insieme nascondono la misteriosa presenza di Dio.
Così la mangiatoia diventerebbe in certo qual modo l'arca dell'alleanza, in cui Dio, misteriosamente custodito, è in mezzo agli uomini, e davanti alla quale per 'il bue e l'asino', per l'umanità composta di Giudei e gentili, è giunta l'ora della conoscenza di Dio. (...)
L'iconografia cristiana già ben presto ha colto questo motivo.
Nessuna raffigurazione del presepe rinuncerà al bue e all'asino."

E' sorprendente leggere queste parole con le quali papa Benedetto XVI, l'austero teologo Joseph Ratzinger, nel suo libro "L'infanzia di Gesù" (Rizzoli / Libreria Editrice Vaticana, 2012),  si addentra nel Mistero del Natale, raccontando anche di un particolare, forse immaginato dai più secondario, tradizione iconografica 'pensata' solo per i bambini, ma alla quale, il successore di papa Wojtyla, aiutato dalle Sacre Scritture, dà un significato ragionevolmente profetico.

"The Friendly Beasts" è una antica 'Christmas Carol' di origine popolare, in cui si racconta di come gli animali, presenti nella mangiatoia alla nascita di Gesù, ad uno ad uno, prendano la parola per lodarlo ed offrirgli i loro piccoli doni, chi narrando di aver portato Sua madre sulla groppa, chi offrendo paglia o lana, chi cantando una ninna nanna al bambino.
A tempo di un 'valzer folk', una delicata tessitura imbastisce un contrappunto continuo fra chitarre, ukulele, glockenspiel, banjo ed armonica a bocca"

Il musicista Walter Muto, presenta così uno dei brani di Natale, che fanno parte del suo cd, autoprodotto, pubblicato per il Natale del 2019: "Davanti al presepio"
Un lavoro che ha una grande particolarità: è completamente suonato e cantato da un solo esecutore e interprete, appunto Walter Muto:

"Da tempo stavo pensando di realizzare una raccolta di brani natalizi. (...)
Natale: una nascita.
La nascita di un bambino che ha detto di essere Dio.
La mia è una personalissima meditazione su questo Mistero, raccontato nei secoli da molte canzoni e narrato fino ai nostri giorni.
Per la realizzazione di questo album ho fatto una scelta singolare, forse presuntuosa, sicuramente sfidante:
pensare in prima persona a tutto, scelta dei pezzi, arrangiamenti, esecuzione di tutte le parti strumentali e cantate."

Punti di riferimento musicali, citati direttamente da Muto, sono i dischi natalizi di Bruce Cockburn e del cantautore statunitense Sufjan Stevens, ma non mancano anche piccole composizioni originali del bravo musicista lombardo, che in questi anni ha costruito un grande seguito di 'fans' prodigandosi in spettacoli sul territorio e ideando eventi sul web.
Anche se, appunto, c'è un solo artista al comando, il lavoro di sovrapposizione in fase di produzione dei vari strumenti, dalle chitarre - delle quali Muto è un virtuoso - ai vari strumenti a percussione, è stato elaborato ed è durato mesi.

Una fatica ben gratificante, visto il risultato.
Se volete saperne di più : www.waltermuto.it





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