Help me to help myself - John Lennon

"A suo tempo il filosofo Augusto Del Noce ha affermato: 'l'ateismo si fa destino della modernità' dal momento che la modernità immanentistica termina nella rinuncia radicale della domanda sul 'senso'.
Anzi, insiste il filosofo, 'l'in-sensatezza' della modernità altro non sarebbe che la prova del deicidio compiuto.
Ma quale Dio sarebbe stato ucciso? (...)
Ebbene, la modernità ha veramente ucciso questo Dio? (...)
La 'notitia Dei' continua ad essere pertinente alla condizione dell'uomo post-moderno?
'Eclissi' è la parola più adeguata per descrivere il tormentato rapporto della modernità euroatlantica con Dio. (...)
Come nominare Dio oggi, come narrare di Lui comunicando questo Dio vivo all'uomo reale?

Lasciamo (per adesso) senza risposta queste domande poste del card. Angelo Scola contenute nel suo libro-saggio, edito nel 2010, "Buone ragioni per la vita in comune" (Mondadori)

"I cristiani (presunti) sono occupati a condannare se stessi e gli altri, a predicare alle altre persone, o peggio a uccidere ancora per il Cristo.
Nessuno di loro capisce, o almeno prova, che deve comportarsi come un Cristo.
Secondo me gli unici veri cristiani erano (sono?) gli gnostici, che credevano nella conoscenza di sè, cioè diventare Cristo loro stessi, cercare il Cristo che è dentro di loro.
Cristo, dopotutto, è la parola greca che vuol dire 'luce'. La Luce è la Verità. (...)
Essere un Beatle mi è costato la vita e certamente gran parte della mia salute - avevamo cominciato a bere e a prendere droghe ancora prima di diventare professionisti - e tutto per lo sforzo di uscire 'fuori'
Non farò lo stesso sbaglio due volte nella stessa vita."

Se c'è un artista che nel movimento musicale e sociale del rock'n'roll sia stato l'icona della modernità, anche in rapporto con la fede religiosa, assorbendone tutte le contraddizioni, questi è stato proprio John Lennon.
Il suo virgolettato qui sopra proposto è datato 1978, cioè due anni prima che uno squilibrato lo fulminasse con un colpo di pistola all'uscita del suo appartamento a New York, l' 8 dicembre 1980, quando si era fermato davanti ad un capannello di fans per autografare le copertine del suo nuovo disco, pubblicato dopo diversi anni di silenzio: "Double fantasy".

Questi pensieri tratti da un libro pubblicato postumo nel 1986, "Skywriting by word of mouth" possono, quindi, essere ritenuti un suo testamento, una riflessione definitiva sulla propria vita e sulla sua carriera, proprio approfondendo il suo rapporto con il trascendente.
Lennon è stato l'uomo che all'apice del successo dei Beatles, nel 1966, affermò in una conferenza stampa: "Siamo più popolari di Gesù Cristo adesso. Non so chi morirà per primo: Il rock'n'roll o il Cristianesimo", dichiarazione 'spericolata' che poi in qualche modo cercò di smorzare.

Lennon è l'autore di "Imagine", brano 'bandiera' del pacifismo più conformista.
Di questo stesso brano, l'ex "beatle" ammise : "E' virtualmente il manifesto del partito comunista. E' antireligiosa, antinazionalista, anticonvenzionale, ma viene accettata perchè è zuccherosa".
Un grande giornalista musicale Paolo Vites ha così stigmatizzato: "Il mondo che John Lennon 'immagina' è un mondo vuoto, dove il nulla regna sovrano: nessuna differenza, nessuna religione, nessun paradiso, nessun inferno. (...)
Mentre l'altra grande canzone diventata simbolo dei movimenti per la pace, 'Blowin' in the wind', chiedeva con forza il significato della vita, 'Imagine' è la resa davanti a una domanda troppo grande"
(da "Help. Il grido del rock" ed. Itaca, 2012)

E' proprio dalla session in quel fatale ultimo disco, prima del suo assassinio, che doveva essere inclusa nella tracklist "Help me to help myself" (Aiutami ad aiutarmi). Ma rimarrà solo un provino, che verrà pubblicato una decina d'anni dopo, nella versione estesa dell'album.
Era il segno di un ripensamento dell'idolo rock, nell'affronto dei suoi problemi esistenziali?
Cosa sarebbe stato dell'uomo e dell'artista se la sua vita non fosse stata interrotta così drammaticamente?
Ci rimane il testo di questa canzone:

"Ho provato così tanto a sistemarmi
Ma l'angelo della distruzione continua a perseguitarmi tutt'intorno
Ma lo so nel mio cuore
Le foglie brillano al sole
Che non ci siamo mai veramente separati 

Oh, aiutami Signore
Per favore, aiutami Signore
Aiutami ad aiutare me stesso
Dicono che il Signore aiuti chi aiuta se stesso

Quindi sto facendo questa domanda
nella speranza che tu sia gentile
Perchè lo so nel profondo
Le foglie brillano al sole
Non sono mai stato soddisfatto

Oh no, aiutami Signore
Per favore aiutami Signore
Aiutami ad aiutare me stesso"

Lasciamo concludere il card. Angelo Scola:
"Nell'ottica cristiana Dio è colui che viene nel mondo e perciò si distingue da esso senza escludere la possibilità di coglierlo come famigliare. (...)
La fede cristiana vive anche dell'esperienza di Dio che si è fatto conoscere e si è reso famigliare. (...)
Come affermava Benedetto XVI : (...) E' un Dio la cui assenza è in realtà una forma di presenza.
Uno sconosciuto è il mio amico, uno che non conosco ... Per Lui il mio cuore è colmo di nostalgia ... Chi sei tu che colmi il mio cuore della tua assenza? Che colmi tutta la terra della tua assenza?"  (P.F.Lagerkvist in "Poesie") 







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