Kyrie (Signore abbi pietà) - Angelo Branduardi

"Tema fondamentale di tutto il nostro discorso spirituale è la domanda.
La domanda come espressione normale della coscienza di noi stessi: siamo coscienti tanto quanto domandiamo, viviamo da uomini tanto quanto domandiamo.
Ma domandare che cosa?  (...)
Innanzitutto la domanda è che Cristo venga, che Cristo formuli Lui i miei pensieri (...)
Desiderare e quindi chiedere la conoscenza e l'amore di Cristo: questo è il contenuto della domanda.
Venga il Suo regno, cioè venga Lui. (...)

La preghiera è la posizione più vera dell'uomo di fronte a Dio; è il gesto dell'uomo più realista, più completo, più vero. (...)
E' una iniziativa, è un riconoscimento, è un'attesa, è un desiderio, è un 'vieni!', è una domanda. (...)
La coscienza della Sua presenza è l'iniziativa cui siamo chiamati ogni mattina, davanti alla quale, come le onde si frangono sulla roccia imperterrita e ineliminabile, si debbono frangere tutti i nostri risentimenti, carenze, peccati, tutto ciò che ci manca o ci sembra mancare, tutto ciò di cui mugugna il mondo e si lamenta il mondo, cioè noi, quando la nostra vita non è animata e esaltata dall'iniziativa di questa coscienza. (...)
La nostra collaborazione con Dio, il nostro lavoro si chiama solo 'preghiera'.
Il punto in cui Dio 'fa' e l'uomo fa."

E' un ampio stralcio dalla premessa del libro "Tutta la terra desidera il Tuo volto", (San Paolo , 2000), scritta dall'autore stesso mons. Luigi Giussani
Volume in cui, l'iniziatore del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione medita su cantici e preghiere della tradizione cristiana monastica e dal Nuovo Testamento.

"Cari amici, sorpresa!
In questi mesi di obbligata e sofferta inattività sono alla fine riuscito a realizzare qualcosa di buono per voi e soprattutto per me.
In maniera per me insolita e alquanto rocambolesca, nel rispetto delle regole del distanziamento etc...etc... ho lavorato all'incisione di alcuni brani.
Nel 'Kyrie' della 'Missa Luba' di tradizione congolese, l'umanità canta in coro 'Signore abbi pietà' e io nella parte che canto mi interrogo sulla Ricerca: c'è una Domanda e c'è una Risposta."

Così Angelo Branduardi, nell'autunno del 2020, a ridosso del periodo natalizio segnato dal problema sanitario della pandemia del Coronavirus, annuncia un nuovo lavoro musicale.

Da qualche anno, ormai, la produzione discografica del menestrello di Cuggiono, è ispirata a temi confessionali: nel 2000 si attivò su richiesta dei frati francescani di Assisi a 'costruire' un commento musicale sulle parole dei Fioretti e dei cantici, opera letteraria del Santo Poverello, realizzando l'album " L'infinitamente piccolo"; nel 2019, Branduardi ha lavorato sulle meditazioni e sulle visioni di Ildegarda di Bingen, mistica medioevale tedesca, scienziata, filosofa, teologa, scrittrice e pittrice, pubblicando il cd "Il cammino dell'anima".
Insomma, arrivato ai settant'anni, sempre appoggiandosi alla collaborazione dei testi della moglie Luisa Zappa, l'artista acclamato da decenni in Europa per il recupero delle atmosfere troubadoriche della musica continentale, si sta appassionando ai temi religiosi. 
E, probabilmente, non solo per motivi estetici.
La conferma, arriva da un'intervista rilasciata a Massimo Iondini, all'inizio del 2021, nelle pagine del quotidiano "Avvenire":
"E' la tappa fondamentale del mio cammino. E' innanzi tutto un grido, almeno io l'ho inteso così.
Anche se a lungo ho vacillato, sperimentando il silenzio di Dio e l'assenza della musica, quanto di più doloroso, perchè il silenzio di Dio è terrorizzante. (...)
Poi dopo aver scritto questo 'Kyrie' improvvisamente mi sono sentito come risorto.
Il misterioso effetto per aver saputo e voluto chiedere al Signore semplicemente questo: abbi pietà.
All'inizio ho creduto di avere scritto una cosa molto dolorosa, ma invece tutti quelli che l'hanno ascoltato hanno trovato il brano profondamente consolatorio e pieno di speranza. (...)

E' un compimento, una tappa fondamentale di un cammino che mi ha portato a superare la lacerante percezione dell'abbandono, del silenzio di Dio e di umana sconfitta, per abbracciare la quiete, grazie ad una sempre più profonda comprensione della nostra appartenenza. (...)
In conclusione del brano canto 'E l'amore non basta a lenire il dolore':
è il limite dell'amore umano, benchè altissimo. Non ci basta mai, ha una sua insanabile incompletezza.
E' potentemente consolatorio, ma chiede che si protenda verso l'alto, verso l'Oltre."

"Kyrie eleison
Perchè lungo è il cammino
Quando avanza la sera
ed un lume non basta
per portarmi la luce
Tutto il pane non basta
per saziare la fame
Tutta l'acqua non basta
per calmare la sete
E l'amore non basta
per lenire il dolore

Se apri gli occhi ora vedi
prendi fiato e respira
Oltre le ombre cammina
scopri, conosci ed esplora.
Non giudicare, consola
non ti scordare il perdono
perchè lungo è il cammino
quando avanza la sera
E l'amore non basta
per lenire il dolore.

Kyrie eleison"




 
















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