L'uomo a metà - Enzo Jannacci

"Il Signore ci salva così, dal di dentro dei nostri 'perché'. Da lì si dischiude la speranza che non delude.
Sulla croce, infatti, mentre prova l'estremo abbandono, non si lascia andare alla disperazione - questo è il limite - ma prega e si affida (...) Nell'abbandono si affida. Nell'abbandono continua ad amare i suoi che l'avevano lasciato solo. Nell'abbandono perdona i suoi crocifissori.
Ecco che l'abisso dei tanti nostri mali viene immerso in un amore più grande, così che ogni nostra separazione si trasforma in comunione.
Fratelli e sorelle, un amore così, tutto per noi, fino alla fine, l'amore di Gesù è capace di trasformare i nostri cuori di pietra in cuori di carne.
E' l'amore di pietà, di tenerezza, di compassione. Lo stile di Dio è così.
Cristo abbandonato ci smuove a cercarlo e ad amarlo negli abbandonati. (...)
Tanti hanno bisogno della nostra vicinanza, tanti abbandonati.
Anch'io ho bisogno che Gesù mi accarezzi e si avvicini a me, e per questo vado a trovarlo negli abbandonati, nei soli (...) Gli abbandonati di oggi. I cristi di oggi."
(Papa Francesco, dall'omelia nella celebrazione della Domenica delle Palme, Piazza San Pietro, 2 Aprile 2023)

"Ho visto la carezza del Nazareno sul volto di un uomo, una decina d'anni fa. Era un operaio stanco, appisolato sulle lunghe panche di legno del tram. Gli caddero gli occhiali e io avrei potuto raccoglierli, ma passai oltre verso il conducente. Quando mi girai gli occhiali erano sulla suo faccia che ora era sveglia. Mi chiesi chi glieli aveva raccolti. Solo Lui poteva averlo fatto. Solo Lui aveva potuto fargli la faccia così felice."
Enzo Jannacci racconta di nuovo questo aneddoto svelato nel 2009 in una intervista al Corriere della Sera, quella famosa, sorprendente intervista, quella della "carezza del Nazareno" riflettendo sul dramma di Eluana Englaro. Lo racconta, a Milano, nel 2012, un anno prima di morire, davanti ad una platea di ragazzi che vivevano l'esperienza di aiuto allo studio promosso dall'Associazione "Portofranco".
Jannacci forse sa già di essere arrivato alla fine della sua corsa terrena e si trova a dare un senso sempre più esplicito a tutta la sua ironia e all'umorismo pieno di umanità che aveva percorso tutta la sua vita umana e artistica:
"Questa ferita è nata grande e non si chiude. Tanti fanno finta di non averla, tirano dritti. Li guardo e mi viene da sentirmi male. E' giusto che quella ferita rimanga lì, che a volte sanguini e altre volte no.
Ha ragione di esistere? Io dico di si. E' la stessa ferita del Nazareno."
E conclude così l'artista milanese, rivolto ai ragazzi:
"Vi auguro tutta la felicità che ha promesso il Nazareno attraverso la carezza, e la ferita. La carezza, data quel giorno a quella persona, povera.
Io ce l'ho da sempre e non mi dispiace averla."
(da "Tracce", mensile di Comunione e Liberazione, Gennaio 2012)

L'uomo a metà, brano di apertura dell'album omonimo, registrato nel 2003, l'ultimo suo disco di inediti,  può considerarsi, a tutti gli effetti una specie di testamento musicale, un "tirare le somme" di una vita intensa tra palchi e sale chirurgiche. Tutto l'album è avvolto dalla malinconia della perdita del suo grande amico Giorgio Gaber, un paio d'anni prima:
"L'uomo a metà? Siamo noi. Con una metà piena di sentimenti e l'altra che cerca di soffocarli, per pudore e molto più spesso per egoismo. Gente in bilico tra il pensiero di una nuova automobile o di una vita più agiata e quei valori figli della 'caritas' che riguardano tutti, non soltanto i cristiani"

L'uomo a metà, sorretta dallo splendido arrangiamento di Mauro Pagani e dall'intera produzione del figlio Paolo, è un inno popolare e intenso, sottolineato da un accompagnamento bandistico.
L'uomo rivede la sua vita, i suoi errori, le sue delusioni, proprio mentre (che visione profetica!) "guarda più in alto se c'è un aeroplano, puzza di guerra, per molti niente di strano".
Eh, si ... per l'uomo a metà arriverà la certezza della carezza del Nazareno.
Chissà se Papa Francesco, Jannacci l'ha mai ascoltato...      




Commenti

I più letti

La costruzione di un amore - Ivano Fossati

Il Carmelo di Echt - Giuni Russo

Alessandro - Enrico Ruggeri