Il viaggio - Claudio Chieffo

"Le donne pensavano di trovare la salma da ungere, invece hanno trovato una tomba vuota.
Erano andate a piangere un morto, invece hanno ascoltato un annuncio di vita. (...)
E' la meraviglia di ascoltare quelle parole 'Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso.
E' risorto!'.
E poi quell'invito: 'Egli vi precede in Galilea, là lo vedrete'.
Accogliamo anche noi questo invito (...) andiamo in Galilea (...).
Ma cosa significa 'andare in Galilea?
Andare in Galilea significa, anzitutto, ricominciare.
Per i discepoli è ritornare nel luogo dove per la prima volta il Signore li ha cercati e li ha chiamati a seguirlo. E' il luogo del primo incontro e il luogo del primo amore. (...)
In questa Galilea impariamo lo stupore dell'amore infinito del Signore, che traccia sentieri nuovi dentro le strade delle nostre sconfitte. (...)
Ricominciamo, dice, vi voglio nuovamente con me, nonostante e oltre tutti i fallimenti. (...)

Andare in Galilea, significa 'percorrere vie nuove'
E' muoversi nella direzione contraria al sepolcro. (...)
Andare in Galilea significa imparare che la fede, per essere viva, deve rimettersi in strada. (...)
Ecco, allora, (...) Gesù, il Risorto, ci ama senza confini e visita ogni nostra situazione di vita.
Egli ha piantato la sua presenza nel cuore del mondo e invita anche noi a superare le barriere. (...)
Riconosciamolo presente nelle nostre Galilee, nella vita di tutti i giorni.
Con Lui la vita cambierà.
Perché oltre tutte le sconfitte, il male e la violenza, oltre ogni sofferenza e oltre la morte, il Risorto vive
il Risorto conduce la storia."

Sono brani tratti dall'omelia della Veglia Pasquale celebrata da papa Francesco, nella Basilica di San Pietro, Sabato Santo, 3 aprile 2021. 

"E' lo stupore, quindi, l'atteggiamento per diventare grandi e questo stupore non si misura, bisogna che ci sia. Bisogna rimettersi in ogni momento così, e se uno lo volesse farlo per conto suo non potrebbe farlo.
Ma quello che accade fa venire questo atteggiamento e ti viene voglia di ricominciare.
Ogni giorno.
Quasi che la vita fosse un grande viaggio."

Così Claudio Chieffo, introduceva la sua canzone "Il viaggio" a Forlì, nella sua Forlì, il 30 dicembre 1995, in un concerto al Teatro Testori.
Una documentazione pubblicata in un prezioso cofanetto antologico (due cd con inediti dal vivo e un dvd di immagine rare) pubblicato nel 2017, a dieci anni dalla sua scomparsa: "A tutti parlo di Te". Sottotitolo: "In viaggio con Claudio Chieffo" ( Ed. Galletti - Boston)
La categoria del "viaggio", di un luogo concreto dove approdare, in questo suo brano particolare - dove si abbandona una semplicità compositiva (strofa/ritornello) e ci si inerpica su una struttura musicale che comprende, caso forse unico nel catalogo di Chieffo, quello che si definisce un "bridge" (ponte) - è ancora l'elemento fondante di tutta la produzione artistica del cantastorie forlivese.
Un viaggio nel quale la fede è motore e impeto convinto, che guida nella direzione desiderata ad un Destino comune.
Quella Galilea così bene svelata dalle parole, in apertura di questo post, di papa Francesco




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