I vecchi - Claudio Baglioni

"Facciamo una riflessione sulla vecchiaia.
Da alcuni decenni, questa età della vita riguarda un vero e proprio 'nuovo popolo' che sono gli anziani.
mai siamo stati così numerosi nella storia umana.
Il rischio di essere scartati è ancora più frequente (...) gli anziani sono visti spesso come un 'peso'.
nella drammatica prima fase della pandemia son stati loro a pagare il prezzo più alto.
Erano già la parte più debole e trascurata: non li guardavamo molto da vivi, non li abbiamo neppure visiti morire. (...)
Ci domandiamo: c'è amicizia, c'è alleanza fra la diverse età della vita o prevalgono la separazione e lo scarto? (...)
Forse gli anziani devono chiedere scusa della loro ostinazione a sopravvivere a spese di altri?
O possono essere onorati per i doni che portano al senso della vita di tutti?
Di fatto, nella rappresentazione del senso della vita - e proprio nelle culture cosiddette 'sviluppate' - la vecchiaia ha poca incidenza.
Perché? Perché è considerata un'età che non ha contenuti speciali da offrire, né significati propri da vivere.
Per di più manca l'incoraggiamento delle persone a cercarli, e manca l'educazione della comunità a riconoscerli. (...)
Ricordiamocelo: l'alleanza fra le generazioni che restituisce all'umano tutte le età della vita, è il nostro dono perduto e dobbiamo riprenderlo.
Deve essere ritrovato, in questa cultura dello scarto e in questa cultura della produttività"
(dall'Udienza generale di Papa Francesco, 23 Febbraio 2022)

Quarant'anni fa, era il 1981, un giovane cantautore, poco più che trentenne, ma già affermato e abitué delle classifiche discografiche, Claudio Baglioni, mandava alle stampe un long playing (termine ormai desueto per indicava l'album in vinile a 33 giri) che risulterà il più grande successo di vendita nella carriera di Baglioni stesso e dell'intera discografia nazionale: "Strada facendo"
In questa tracklist si fa spazio un brano di grande tensione poetica, piuttosto insolito per un cantautore, a quel tempo piuttosto giovane, ormai etichettato come "il cantore degli amori adolescenziali": etichetta che si porterà dietro per diversi anni della sua carriera, nonostante prove d'autore più volte realizzate.

"Con I vecchi, come in tante altre occasioni, mi sono trovato senza un finale e non mi andava di chiudere con una morale da favola.
E' così che mi arrivò in mente quella scena della gita sfortunata di Jack Nicholson e dei suoi picchiatelli nel film Qualcuno volò sul nido del cuculo. Una scena di straordinaria vitalità, di grande ribellione  e di stupenda poesia. Quando si fermano e Nicholson li presenta uno per uno come il Professor Tale e il Professor Talaltro, che magnifica burla, che tenera trasgressione!
Ecco, quella scena si mescolava al ricordo del piccolo treno per Ostia che prendevo da ragazzino e la sensazione di Africa e di libertà che provavo, lanciato verso un mare 'di città' come quello dei picchiatelli del film, finalmente liberi di rincorrersi sulla spiaggia della fantasia, con i calzoni arrotolati e le guance rosse"

Al netto del finale un pò neorealista e cinematografico, (ci potrebbe stare anche una citazione del riscatto dei poveracci in "Miracolo a Milano" del duo De Sica / Zavattini), nell'intero testo Baglioni è baciato dalla grazia e dalla sintesi realistica della cronaca quotidiana osservando il mondo degli anziani, riuscendo a coinvolgere l'ascoltatore e a provocarlo, all'unisono con Papa Francesco, nella denuncia alla cultura dello scarto.
La versione proposta è quella essenziale piano e voce dal tour "Incanto" del 2002




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