Gimme shelter - The Rolling Stones

"Io non so cosa sia l'odio, la vendetta chiama nuova vendetta, la rivalsa una nuova rivalsa, l'odio un nuovo odio e non finisce più ... è questo il veleno del mondo.
Dobbiamo solo aiutare la pace, non c'è altro. Questo devono fare i ragazzini, andare fuori, farsi sentire, urlare che le guerra sono il fallimento umano.
L'uomo più uccide e più muore dentro umanamente, i massacri alimentano i massacri.
Più si uccide, più si continua a uccidere, più si continua ad uccidere più ci si suicida. (...)
Il giorno in cui Auschwitz è stata liberata (...) andavano avanti ad uccidere, ammazzare, ammazzare, per una spinta malefica, anche se avevano già perso.
Lo stesso accade ora: non credo che Putin vinca la guerra (...) ma lui va avanti, va avanti, non si ferma, insiste, insiste, anche se per me ha già perso.
C'è una schizofrenìa, sono uomini che si credono onnipotenti e sono malati di morte."
 
Sono brani tratti da un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, il 14 marzo 2022, dalla scrittrice Edith Bruck. Novantenne, testimone della Shoah, sopravvissuta ad Auschwitz, vincitrice del premio Strega Giovani 2021 con il libro "Il pane perduto" è stata protagonista di un commovente incontro, proprio in casa sua, con Papa Francesco:
"Detesto ogni tipo di guerra dovunque sia. Da sessant'anni parlo nelle scuole, parlo per far capire che è tutto sbagliato, che non ci sono guerre giuste. (...)
Non bisogna mentire dicendo che domani finisce tutto, ma cercare di far capire che nel buio c'è sempre un'ombra di luce. (...)
Io sono stata deportata a 13 anni, eppure vedevo sempre un gesto di comprensione, qualcuno che mi chiedeva come ti chiami, un altro che mi regalava un guanto o un pò di marmellata."


1969:
a sette anni dal loro esordio sulla scena sulfurea del rock blues, e dopo una serie di ottime prove discografiche (Aftermath e Beggar's Banquet) gli inglesi The Rolling Stones nel pieno della creatività, purtroppo coincisa con loro parabola più acuta di dipendenza fra droga e sesso sfrenato (parabola a dir la verità che durerà almeno due decenni) pubblicano un ennesimo grande album, "Let it bleed", intriso di brani che diverranno dei classici nella storia del rock, tra questi, uno, considerato da molti recensori il migliore della loro carriera : "Gimme shelter"
Quando si parla di Jagger & co, non si può ignorare tutta la forza trasgressiva della loro immagine, quella di cattivi ragazzi, fulminati dalla potente miscela di rock blues, veri ambasciatori di riff trascinanti, in perenne rivalità, non si sa quanto costruita dall'industria discografica, con i più universali e inclusivi Beatles.
E anche i testi delle canzoni aprono a scenari di problematici rapporti umani, specchio della gioventù in quegli anni (a cavallo tra i '60 e i '70) segnati da una contestazione che documentava la fine un mondo adulto regolato da antiche regole e formalismi.
"Gimme shelter (Dammi un riparo) è un brano particolare nel catalogo rollingstoniano: il testo parla espressamente di guerra, ed è sostenuto dal sabba ritmico tipico degli Stones che ne esalta il senso:
"Era un periodo duro molto violento. Il Vietnam. In televisione c'erano sempre immagini di violenza, saccheggi e rivolte. (...) Era una guerra terribile e alla gente non piaceva.
'Gimme shelter' è un pezzo molto paranoico sul mondo che ti crolla addosso e quindi sul trovare riparo dagli eventi, una canzone per la fine del mondo. L'apocalisse."
Così Mick Jagger in una intervista alla rivista "Rolling Stone" nel 1995
"La paura. Quando hai visto la paura in faccia vuol dire a tutti che si può affrontare.
E' inutile ignorarla. Anche noi lo abbiamo fatto, per esempio in 'Gimme shelter'.
La paura è un elemento vitale, un'emozione come le altre da usare per scrivere una canzone."
Così invece Keith Richards (l'altro del binomio autoriale degli Stones) sempre su Rolling Stone nel 2013. 
E dell'attualità del brano parla ancora lo stesso Richards per annunciare l'ennesimo tour nel 2022, proprio nel tempo della guerra putiniana all'Ucraina:
"La guerra è una maledizione che ritorna nel corso della storia"

Insomma, Gimme shelter è una vera implorazione rock, un grido reiterato, dove la voce di Jagger trova sostegno in quella potente di Merry Clayton, già corista con Ray Charles e Joe Cocker.
E al grido di protezione dalla violenza, ecco a sorpresa quello di speranza di un atto d'amore:
"Ti dico che l'amore, sorella, è lontano solo un bacio"
Proprio come afferma Edith Bruck: " Non bisogna mentire dicendo che domani finisce tutto. Ma cercare di far capire che nel buio c'è sempre un'ombra di luce"

DAMMI RIPARO

" Oh, una tempesta sta minacciando
la mia vita oggi
se non trovo riparo.
La guerra, bambino, è lontana solo uno sparo.
Oh, senti il fuoco che si espande
la nostra stessa strada oggi
brucia come un rosso tappeto di carbone
il toro pazzo ha smarrito la strada.

Stupro, omicidio
è lontana solo uno sparo

L'alluvione sta minacciando
la mia vita oggi
dammi riparo o scomparirò
Ti dico che l'amore, sorella, è lontano solo un bacio
lontano solo un bacio."




Commenti

I più letti

La costruzione di un amore - Ivano Fossati

Il Carmelo di Echt - Giuni Russo

Alessandro - Enrico Ruggeri