O Sanctissima (O du frohliche) - Antonella Ruggiero

"Dio avrebbe potuto salvare l'umanità con un atto di sovranità assoluta, sarebbe potuto comparire in tutto il suo Splendore; invece ha deciso di passare attraverso un 'termine', un passaggio stretto: il sì di Maria. La libera adesione di lei è stato il varco inaggirabile attraverso cui Dio ha stabilito di passare, il luogo in cui l'Altissimo, nella Sua onnipotenza, ha scelto di limitarsi e di sottomettersi alla libertà umana, di rispettare fino in fondo l'umana libertà che Lui stesso aveva creato. (...)
Certo in senso stretto Dio ha preso carne umana nel ventre di Maria, per la nobiltà di lei;
ma in senso ampio, Dio non ha disdegnato di diventare uomo per affermare la grandezza, la nobiltà, il valore di ciascuno, e ha poi voluto proseguire al Sua presenza nel mondo attraverso la carne dei suoi.
(...)
L'Amore che aveva dato origine una prima volta a tutto - dice San Bernardo - nel ventre tuo si è riacceso, si è ridestato, ha rifatto tutto nuovo.
E' la nuova creazione cui dà inizio Gesù.
Per la tenerezza, l'obbedienza e la carità che hai custodito nella vita, e perciò nel tuo ventre, è potuto germinare 'questo fiore' (...)
Insomma, nell'oscurità del tuo grembo, è iniziato un mondo nuovo che ha raggiunto tutto lo spazio e tutto il tempo.
La maternità di Maria si estende 'fino agli estremi confini della Terra' (At 1,8)"

Queste sono alcuni passaggi del commento del prof. Franco Nembrini, al XXIII Canto del Paradiso nella Divina Commedia dantesca, quella dove si alza alto l'Inno alla Vergine Maria pronunciato da San Bernardo, al quale l'Alighieri, nel suo capolavoro letterario, assiste invaso di stupore. 
Commento che troviamo per esteso nell'imponente terzo volume sulla Divina Commedia, curato da lui stesso, grande divulgatore dell'opera dantesca, per le Edizioni Mondadori, nel 2021
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"In questi anni, cantando vari brani dedicati alla Madonna, comprese le canzoni della Buona Novella di De André, ho approfondito la Sua figura ed ho scoperto che è onorata anche in in altre religioni e culture, compresa quella musulmana.
Lei rappresenta ciò che la bellezza integra delle donne può portare all'umanità.
Anche oggi ci possono essere piene di purezza che vivono il contatto con l'Assoluto: la storia non è finita e ci sono persone che all'umanità fanno un gran bene in tanti settori.
Ognuno ha dentro di sé una fiamma che quando viene fuori alimenta la mente e le azioni. (...)"
Parole di Antonella Ruggiero, famosissima voce (e che voce!) di un complesso di pop raffinato italiano, I Matia Bazar, che imperversarono nelle classifiche musicali per almeno dieci anni tra i settanta e gli ottanta.
La Ruggiero ha poi lasciato il gruppo da molti anni, per concentrarsi su un repertorio, meno appariscente sui media popolari, di ricerca musicale fra diverse culture ed epoche, incrociando spesso le espressioni del canto religioso.
Bellissimo un suo doppio cd del 2010, "I regali di Natale" in cui re-interpreta molti brani del periodo natalizio, ben sostenuta dalla regia attenta del suo compagno di vita, Roberto Colombo, arrangiatore e musicista sopraffino.
E proprio sul brano dedicato alla Madonna, così la cantante si esprime:  
O Sanctissima, scritta da una autore siciliano nel Seicento, quasi nessuno lo sa, ma è diventata il simbolo del Natale in Germania.
Tutti i cori, tutti i grandi cantanti cantano questo brano, una canzone sconosciuta realizzata da colui che, forse, il primo migrante ... chi lo sa!
E questa è una cosa molto bella ..."


O SANCTISSIMA  (O du frohliche)
tradizionale siciliano - XVIII secolo

"O Sanctissima, o piissima
dulcis Virgo Maria
Mater amata intemerata
ora ora pro nobis

Tota pulchra es o Maria
et macula non est in Te
mater amata intemerata
ora ora pro nobis

Sicut lilium inter spinas
sic Maria inter filias
mater amata intemerata
ora ora pro nobis

O Sanctissima, o piissima
dulcis Virgo Maria
mater amata intemerata
ora ora pro nobis"




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