Una vita - Claudio Chieffo feat. Lombroso

"La verità non può essere pensata a partire da un 'io' staccato, liberato dalla realtà;
né a partire da una realtà necessaria, senza la libertà dell'io'.
La verità sta nel rapporto. Il rapporto è il suo problema, perchè esso non va pensato solo come la somma di due addendi già costituiti ciascuno per sé, ma come il modo in cui di essi è vero grazie all'altro.
Come sanno tutti coloro che pensano la verità come ciò che emerge nel giudizio di conoscenza, cogliere il vero significa (secondo il celebre canone di Tommaso d'Aquino) sorprendere la corrispondenza o l'adeguazione tra il nostro intelletto e la realtà (adaequatio intellectus et rei).
Noi siamo veri e viviamo nella verità non perché non sbagliamo mai o non siamo mai nel falso, ma perché siamo già da sempre nella manifestazione del reale.
Siamo nella verità perchè anche sbagliando, 'siamo' rapporto con il reale.
E il reale 'attende', se così possiamo dire, la nostra apertura per manifestarsi nel suo senso vero."
(...)  La verità non è mai, propriamente, un assoluto da possedere; essa è piuttosto, sorprendentemente, un accaduto da cui farsi toccare."

Così, Costantino Esposito, professore ordinario di Storia della Filosofia e di Storia della metafisica all'Università di Bari "Aldo Moro", nel suo libro "Il nichilismo del nostro tempo" edito da Carocci nel 2021, riflette sul bisogno insopprimibile di libertà in rapporto con la realtà, in un tempo in cui le fake news, l'imporsi di un moderno nichilismo attanagliano il nostro quotidiano e producono in "corto circuito" nel pensiero di illustri filosofi e intellettuali.

Un fenomeno ben illustrato da Alfonso Berardinelli, critico letterario e saggista, sulle pagine del quotidiano "Il Foglio" del 29 Dicembre 2021:
"Già, la realtà, i fatti, i dati, gli eventi e la loro storia.
Guai a ricordare queste cose, perché è a questo punto che il filosofo alza le sopracciglia facendo balenare il lampo soddisfatto della propria superiorità filosofica.
La realtà e i fatti, dirà il filosofo, non esistono: esistono solo le interpretazioni.
Non esiste cioè la realtà di fatto, esistono solo conflitti interpretativi, che possono prescindere dai fatti, possono farne a meno perché li creano in teoria.
Solo che le interpretazioni devono pur essere interpretazioni di qualcosa.
E di che cosa, se non degli indistruttibili fatti?"

C'è un cantautore, un uomo dalla fede trasparente che attraverso le sue canzoni ha testimoniato quel rapporto con il reale suscitato dall'appartenenza e dalla sequela ad una Storia, quella dell'avvenimento cristiano, in cui si gioca la verità dell' uomo.
Quel cantautore era (è) Claudio Chieffo.
Nel 2021, a quindici anni dalla sua scomparsa, uno dei suoi figli, Benedetto, si è imbarcato (con successo) in un grande riconoscimento, un tributo all' opera musicale del padre, richiamando attorno alle sue canzoni, cantate per decenni da milioni di persone in tutto il mondo, colleghi musicisti e artisti dalle diverse esperienze umane e culturali, realizzando un doppio cd all'interno di una operazione benefica,  di ottima fattura qualitativa, strapieno di ottime cover: 
"Chieffo Charity Tribute" questo il titolo (per avere notizie più precise www.chieffo.it)

"Una vita" un brano di Chieffo dall'insolito testo tagliente verso "la casta" di quegli intellettuali e "opinion maker" che affollano i mezzi comunicazione, spesso protagonisti delle "arene" televisive.
Un brano che sembra scritto oggi, ma che invece fu composto a ridosso dei moti cinesi di Piazza Tienanmen.
Alla fine un testo profetico su una deriva nichilista che richiede una domanda di una vita vera, alla ricerca di un bisogno di una umanità più grande.
Un testo che ha impressionato il gruppo dei Lombroso, un duo "garage rock" in carriera dal 2003, impegnato in diverse illustri collaborazioni da Morgan a Mogol, pienamente inseriti nella tracklist nel tributo a Chieffo
Racconta Dario Ciffo, la metà dei Lombroso:
"Quello che a mio parere dà particolare importanza a questa canzone è il testo, parole alle quali siamo disabituati soprattutto ultimamente in cui assistiamo a costrutti vaghi e senza il tentativo di dare un messaggio o esprimere un concetto.
Nel testo "Una vita", oltre ad una lettura più cristiana ne possiamo trovare anche un'altra intesa come critica di un certo modo ipocrita di affrontare la vita.
Simo contenti di aver affrontato questa canzone e averla riletta in un modo rock dandole una nuova veste"
E infatti, l'arrangiamento "funky rock", molto attuale, ha permesso al brano di entrare in rotazione in diverse radio fm.
"Una vita" è la conferma della universalità delle canzoni di Claudio Chieffo




In vita, Claudio Chieffo non incise ufficialmente "Una vita".
Ci ha pensato Benedetto nel suo cd del 2014 "He is here"
Versione voce e chitarre, in cui si sentono gli echi del "Teatro Canzone" di gaberiana memoria.
Assolutamente legittimati dalla cordiale simpatia e riconosciuta vicinanza personale tra Claudio Chieffo e Giorgio Gaber










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