In questo mondo di ladri - Antonello Venditti

"La vita di Gesù con gli apostoli ci prepara a quanto viene raccontato negli Atti.
Quando leggiamo i capitoli 2 e 4 di questo libro del Nuovo Testamento, non ci troviamo di fronte ad un idillio, ad una comunità inconsapevole, ma a una reale esperienza di persone bruciate dal fuoco di Gesù.
(...)
Perciò possono vivere insieme, mettere in comune le loro cose.
Tutto ciò era l'esito di una forte comunione, creata da Gesù e dalla immersione nella sua vita. (...)
Cosa possiamo percepire nei racconti dei primi capitoli degli Atti?
Troviamo una comunione che si irraggia dal centro alla periferia della persona, dal cambiamento del cuore alla condivisione dei beni e delle necessità.
I fedeli non sono costretti da una forza esteriore, ma aderiscono liberamente a una grazia che li riempie di timore e di gioia, di un desiderio profondo di vivere assieme."

(da "La Straniera. Meditazioni sulla Chiesa" di Massimo Camisasca, ed. San Paolo, 2017)

Mons. Massimo Camisasca, milanese di nascita, è dal 2012 vescovo di Reggio Emilia - Guastalla.
Da giovane incontra la figura carismatica di don Luigi Giussani e lo segue nell'esperienza del  movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione.
Nel 1985 fonda la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo: un seminario sito in Roma dove in questi anni vi passeranno molti giovani, che una volta ordinati, saranno destinati a vivere il loro sacerdozio in molte parti del mondo.

"Quando andavo a trovarlo nella casa madre della Fraternità, sapevo di essere completamente nelle mani  di Dio e accettavo perfino di andare a Messa come se fosse la cosa più naturale del mondo.
In uno di questi incontri alla sede della Fraternità, durante una cena mi si è aperto un mondo:
don Massimo mi aveva fatto incontrare dei ragazzi che sarebbero stati ordinati preti il giorno successivo e sarebbero partiti in missione, ognuno in un luogo diverso e ognuno con la propria "squadra".
Ricordo che quella sera si mangiava, si beveva, si godeva della cose più ordinarie della vita.
Tutto era vissuto con grande gioia.
Eppure la loro vita stava per cambiare totalmente. Lo straordinario sembrava normale....
Non mi stupisce, anzi, mi riempie d'orgoglio, che le parole di una mia canzone - 'in questo mondo di ladri, c'è ancora un gruppo di amici che non si arrendono mai ...' - siano state avvertite come scritte apposta per loro."

E' Antonello Venditti che racconta la sua amicizia con mons. Camisasca e con la Fraternità dei giovani preti nel libro di testimonianze raccolte in occasione dei 75 anni del vescovo (attenzione: i due sono coetanei): "Dilexit Ecclesiam"  Marcianum Press, 2021. 
Uomo di sinistra, di quel comunismo tipico italiano, non indifferente ai valori solidaristici del cattolicesimo romano, grande "ombrello" di unità sociale, già magnificato dallo stesso cantautore nelle sua prime canzoni all'inizio degli anni '70 ("Vedo la santità del Cupolone" nella sua "Roma Capoccia"), di Venditti abbiamo raccontato la sua traiettoria artistica in precedenti "stanze".
In "Questo mondo di ladri", pubblicata nel 1988, si racconta del desiderio di un'amicizia che tenga 
uniti in mezzo alla confusione di una società senza alcun riferimento stabile, anzi, riponendo fiducia in miti e personaggi effimeri e passeggeri.
In chiave di strumentalizzazione politica, anche con una certa accondiscendenza dell'autore, la canzone  diventerà un inno anticipatore della stagione giudiziaria di "Mani pulite".
Ma la testimonianza dello stesso Venditti che che abbiamo evidenziato, riporta il brano ad una sua originale, non etichettabile, umana sincerità.




Commenti

I più letti

La costruzione di un amore - Ivano Fossati

Il Carmelo di Echt - Giuni Russo

Alessandro - Enrico Ruggeri