Tempo al tempo - Zucchero "Sugar" Fornaciari

da "Il risveglio dell'umano. Riflessioni da un tempo vertiginoso
di Julian Carron  -  Bur Rizzoli 2020

"La realtà non ci sta dando tregua. (...)
In momenti come questi viene allo scoperto il cammino di maturazione che ciascuno personalmente e  insieme agli altri ha fatto, la coscienza di sé che ha guadagnato, la capacità o incapacità di affrontare la vita che si trova tra le mani. Le nostre piccole o grandi ideologie, le nostre convinzioni, perfino quelle religiose sono messe alla prova.
La crosta delle false sicurezze mostra le sue crepe.
E' in circostanze come quella in cui siamo immersi che si capisce che 'la forza di un soggetto sta nella intensità della sua autocoscienza, cioè della percezione che ha dei valori che definiscono la sua personalità' (L.Giussani, 'Il senso di Dio e l'uomo moderno'  Bur Rizzoli, 2010) nella chiarezza con cui percepisce se stesso e ciò per cui vale la pena vivere. (...)

La circostanza, quello che istante per istante ci concerne e ci provoca, è il dettagliarsi di una realtà che non facciamo noi, che rimanda, quanto alla sua scaturigine ultima, a qualcosa d'altro, oltre noi, più grande di noi, a quell'insondabile origine che chiamiamo - appunto - Mistero.
La religiosità si manifesta come intuizione vissuta del Mistero, di questa enigmatica incommensurabilità, nel rapporto con ogni frangente di realtà."

Così, don Julian Carron, sacerdote spagnolo già presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, nelle sue "riflessioni da un tempo vertiginoso", quale il dramma sociale e sanitario dell'imperversare del virus pandemico. 

"Sono molto attratto anche adesso dalle chiese, quelle vuote, come qualcosa dove entrare e concentrarmi per un attimo a pensare.
Anche se tuttavia, mio malgrado, non sono ancora credente.
Ci sto lavorando, sono aperto e spero che arrivi il giorno, anche perché, non si sa mai.
E in qualche modo l'ho scritto anche in una canzone, 'ti sto cercando'"

Parole di Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero.
E' il 20 Novembre 2021 e intervistato su Sky Tg24 si lascia andare a questa confessione.
Emiliano d'origine, nonostante si faccia forte di un repertorio che si rifà ai grandi standard del blues afroamericano (non perdendo il vizio, non solo di citare, ma di ispirarsi così "allegramente" nei passaggi armonici ad alcuni classici del genere, tale da considerare il suo songbook simpaticamente "divulgativo"), è un uomo che non ha perso il contatto con la sua terra natale.
E, dal blues non ha preso solo l'incipit musicale ma anche la filosofia di vita dei grandi interpreti originali, mescolando la carne, il desiderio carnale, l'amore fisico per l'altro sesso cantato spensieratamente e in modo ironico, con la ricerca faticosa e complessa verso Qualcosa di più grande a cui rivolgersi e che è spesso tema delle sue canzoni: o con un grido diretto al cielo o con liriche nostalgiche sui tempi andati della giovinezza vissuti all'interno dei rapporti famigliari.

"Tempo al tempo" dall' album "DOC" pubblicato nel 2019, poco prima che scoppiasse la pandemia, sembra quasi anticiparla nell'impeto con cui è stato scritto il testo in collaborazione con Francesco De Gregori:
"In ogni canzone c'è un inizio di redenzione, parlo sempre di luce e di scia.
In 'Tempo al tempo' dico 'Io ti sto cercando'. Da ateo convinto mi sono ritrovato a parlare di qualcosa di meno terreno. Forse ha a che fare con la maturazione degli anni."
Era il 2019, intervista al Corriere della Sera.
Forse un accento diverso, più "sbarazzino" rispetto alle dichiarazioni nel 2021.
Magari anche in Zucchero, l'avvento del Covid, è stata un occasione per dare più profondità al testo, che emerge con più coscienza nella versione acustica, che riproporrà, appunto, in piena pandemia.




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