Into the fire - Bruce Springsteen & E Street Band

"Non posso iniziare questa udienza senza esprimere profondo dolore per gli attacchi terroristici che nella giornata di ieri hanno insanguinato l'America, causando migliaia di vittime e numerosissimi feriti.
Al presidente degli Stati Uniti e a tutti i cittadini americani porgo l'espressione del mio più vivo cordoglio.
Dinanzi ad eventi di così inqualificabile orrore non si può non rimanere profondamente turbati.
Mi unisco a quanti in queste ore hanno espresso la loro indignata condanna, riaffermando con vigore che mai la vie della violenza conducono a vere soluzioni dei problemi dell'umanità.

Ieri è stato un giorno buio nella storia dell'umanità, un terribile affronto alla dignità dell'uomo.
Appena ho appreso la notizia, ho seguito con intensa partecipazione l'evolversi della situazione, elevando al Signore la mia accorata preghiera.
Come possono verificarsi episodi di così selvaggia efferatezza?
Il cuore dell'uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia, capaci in un attimo di sconvolgere la vita serena e operosa di un popolo.
Ma la fede ci viene incontro in questi momenti in cui ogni commento appare inadeguato.
La parola di Cristo è la sola che possa dare una risposta agli interrogativi che si agitano nel nostro animo.
Se anche la forza delle tenebre sembra prevalere, il credente sa che il male e la morte non hanno l'ultima parola. Qui poggia la speranza cristiana; qui si alimenta, in questo momento, la nostra orante fiducia."

Sono passate poche ore dall'attentato alle Twin Towers newyorkesi dell' 11 Settembre, che all'udienza generale in Piazza San Pietro, il giorno 12, il papa Giovanni Paolo II, lancia un messaggio di sgomento e preghiera. Così continua:
"Con partecipe affetto, mi rivolgo all'amato popolo degli Stati Uniti, in quest'ora di angoscia e di sgomento, in cui viene messo a dura prova il coraggio di tanti uomini e donne di buona volontà. (...)
Dio infonda coraggio ai superstiti, assecondi con il suo aiuto l'opera benemerita dei soccorritori e dei tanti volontari, che in queste ore spendono ogni energia per far fronte a così drammatica emergenza. (...) Imploriamo il Signore perché non prevalga la spirale dell'odio e della violenza.
La Vergine Santissima, Madre di misericordia, susciti nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace."

Forse nessuno si è mai domandato perchè proprio a Bruce Springsteen e non, per esempio a Bob Dylan, venne fatta la richiesta esplicita di elaborare il lutto di tali drammatici eventi.
Eppure il menestrello di Duluth, è sempre stato il cantore dell'animo americano e di tutte le sue contraddizioni e speranze. Dagli inni contro ogni violenza e guerra ai brani più intimi e profondi al tempo della sua controversa conversione al cristianesimo.
Forse l'immediatezza e l'energia lirica del "Boss", forse il suo identificarsi in novello Woodie Guthrie raccontando la realtà proletaria dell' America profonda nell'album "The ghost of Tom Joad", pubblicato qualche anno prima, erano le ragioni di questo appello pressante da parte del popolo rock.
E, così, Springsteen, riunisce gli amici musicisti della E Street Band, che aveva perso un pò di vista (ma qualche segnale di riavvicinamento c'era già stato) e produce l'album che conferma la sua maturità artistica e umana.

"Tra le tante immagini tragiche di quella giornata, ce n'era una in particolare che non riuscivo a togliermi dalla testa: quella dei soccorritori che salivano mentre gli altri scendevano di corsa per salvarsi.
Quale senso del dovere, quale coraggio c'era dietro quell'ascesa verso ... che cosa?
L'immagine religiosa dell'Ascensione, il superamento del confine, tra questo mondo, un mondo fatto di sangue, lavoro, famiglia, figli, fiato nei polmoni, terra sotto i piedi, tutto ciò che è vita e ... l'altro mondo: queste idee mi ingolfavano la mente.
Per chi ama la vita o qualsiasi sua parte, la profondità del loro sacrificio è impensabile e incomprensibile, eppure è un lascito concreto.
Insieme alla rabbia, al dolore, al lutto, la morte apre una finestra di possibilità per i vivi, rimuovendo il velo che l''ordinario' ci posa delicatamente sullo sguardo.
Aprirci gli occhi è l'ultimo, amorevole dono del martire"

Così nella sua autobiografia Springsteen introduce "Into the fire", uno dei due brani dell'album "The rising" (l'altro è "My city of ruins") che si rifà direttamente ai canoni musicali "call and response" tipico del gospel e dello spiritual di ispirazione religiosa.

Come capita a tutti i capolavori, questo brano travalica la contingenza storica e diventa un inno universale dedicato al coraggio di tutti i volontari protagonisti e vittime sacrificali del loro stesso eroismo nell'atto estremo del loro dovere, compresi i medici, gli infermieri, i volontari delle croci di ogni colore, caduti durante le ondate pandemiche  del Covid 19.

La versione che proponiamo è il live di Barcellona, prima tappa europea nel 2002, a pochi mesi dalla pubblicazione di "The rising"

DENTRO IL FUOCO

"Il cielo cadeva, striato di sangue
ho sentito che mi chiamavi
poi sei sparito nella polvere
su per le scale, dentro il fuoco.
Vorrei il tuo bacio ma l'amore e il dovere
ti hanno chiamato più in alto
là su per le scale, dentro il fuoco.

Ci dia forza la tua forza
Ci dia fede la tua fede
Ci dia speranza la tua speranza
Ci porti amore il tuo amore

Era buio per vedere
tu mi tenevi stretta nella tua luce,
poggiavi la mano su di me.
Poi sei entrato nel buio della tua tomba di fumo.

Ci dia forza la tua forza 
ci dia fede la tua fede
ci dia speranza la tua speranza
ci dia amore il tuo amore." 




Commenti

I più letti

La costruzione di un amore - Ivano Fossati

Il Carmelo di Echt - Giuni Russo

Alessandro - Enrico Ruggeri