Non finirà - Enrico Ruggeri

"La vecchiaia è la condizione concessa a molti di noi, (...) non comunica nostalgia della nascita nel tempo, ma amore per la destinazione finale.
In questa prospettiva la vecchiaia ha una bellezza unica: camminiamo verso l'Eterno. (...)
Il vecchio cammina in avanti, il vecchio cammina verso la destinazione, verso il cielo di Dio, il vecchio cammina con la sua saggezza vissuta durante la vita.
La vecchiaia perciò è un tempo speciale per sciogliere il futuro dall'illusione tecnocratica di una sopravvivenza biologica e robotica, ma soprattutto perché apre alla tenerezza del grembo creatore e generatore di Dio.
Qui lo vorrei sottolineare questa parola: la tenerezza dei vecchi. (...)
quella tenerezza libera da ogni prova umana, che ha vinto le prove umane e capace di dare gratuitamente l'amore, la vicinanza amorosa l'uno per gli altri. (...)
Questa tenerezza apre la porta a capire la tenerezza di Dio.
Non dimentichiamo che lo Spirito di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza.
Dio è così, sa accarezzare." 
(Francesco, "Catechesi della vecchiaia", Udienza Generale, Piazza San Pietro , Mercoledì 8 giugno 2022)

"Non finirà parla dell'amore che va oltre il deterioramento fisico, dell'abitudinarietà di un rapporto.
E' una canzone sulle speranze e un augurio di lunga vita in comune"
E' un impacciato Enrico Ruggeri incalzato da un giovanissimo Fabio Fazio durante una trasmissione RAI nel 1987, che introduce una sua composizione, tra le più intense del repertorio con il quale il cantautore milanese cominciava a farsi conoscere al grande pubblico, dopo il suo esordio con i Decibel sul palco di Sanremo qualche anno prima con Contessa e come autore già collaboratore di lusso per Fiorella Mannoia (Quello che le donne non dicono) e per Loredana Bertè (Il mare d'inverno).
Intanto, dopo la seconda folgorante partecipazione sanremese (Nuovo swing) aspettava di imporsi clamorosamente con la vittoria del Festival, nel 1993, con la prima canzone rock della storia festivaliera (Mistero), dopo aver vinto, sei anni prima, sempre nella città dei fiori insieme a Morandi e Tozzi col brano tormentone "Si può dare di più".
Prolifico autore di musica e testi, Ruggeri, grazie anche agli studi liceali umanistici, è uno dei (pochi) cantautori di successo a padroneggiare perfettamente la lingua italiana, rispettando esattamente la metrica e unendo sapientemente poesia e prosa.
Il cronista musicale Walter Gatti in "Cosa sarà. La ricerca del mistero nella canzone italiana" (Ed, Itaca, 2009) così ci conferma:
"Quando Ruggeri parla d'amore non lo fa mai con banalità. C'è senso del tutto, c'è il senso del 'per sempre'. E 'Non finirà' è la canzone in cui il 'per sempre' è più commovente, è di sicuro. (...)
La vecchiaia, invece che essere la maledizione del cuore, è il suo coronamento (...)
Una visione eterna, una visione che tenga conto del disfacimento, dell'invecchiare: ecco, quello che manca spesso alle canzoni d'amore."     




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