Please - U2

"Il Bloody Sunday" irlandese, la strage di Derry, accadde il 30 Gennaio 1972, quando una manifestazione per i diritti civili fu interrotta degli spari dei paracadutisti britannici.
Sull'asfalto rimasero 13 persone senza vita, una 14esima sarebbe poi morta sei mesi dopo per le ferite riportate.
Qualcuno era giovanissimo e non furono pochi i repubblicani cattolici che, a seguito di quella risposta violenta a una manifestazione pacifica, avrebbero deciso di abbracciare la via armata dei Provos dell' Ira. (...)
Il Bloody Sunday ha un che di paradigmatico che vale per numerosi altri fatti che hanno insanguinato altri capitoli di quella stagione (...).
E' l'impressione che si ha nel leggere "Non dire niente" di Patrick Radden Keefe.
Il volume, uscito per Mondadori nel 2021 vuole far luce su uno dei delitti peggiori di questo conflitto, ovvero l'uccisione di Jean McConville, protestante, madre di 10 figli che scomparve nel dicembre 1972.
L'Ira riteneva quella donna - una vedova che cresceva i suoi figli nella povertà nella periferia di Belfast - una spia britannica, e la rapì: divenne il più noto caso degli 'scomparsi', poiché il suo corpo sarebbe stato ritrovato solo nel 2003 su una spiaggia."

Interessante articolo di Emmanuele Michela, pubblicato il primo febbraio 2022, sul sito del mensile "Tempi". Un viaggio a ritroso di mezzo secolo su una delle guerre civili moderne che hanno travagliato il suolo occidentale, quella dell'isola irlandese, divisa dal potere politico inglese (la più vasta Eire e la regione "ribelle" del nord Ulster), e alimentata anche dalla diversa appartenenza religiosa, i protestanti, fedeli alla Regina e i cattolici del partito Sinn Fein.
Seguendo l'inchiesta cartacea, Michela racconta ai suoi lettori che su Gerry Adams, il leader del Sinn Fein  - partito politico indipendentista, di origine socialista, con grande seguito tra i cattolici dell'Irlanda del nord, che si batte per unificare i due Paesi sulla strada repubblicana - all'epoca dei fatti ritenuto membro dell'IRA e mandante del rapimento, arrestato nel 2014 e subito rilasciato, getta ombre sulla credibilità degli accordi di Belfast nel 1998.

"Please venne scritta pensando a una persona in particolare, di cui non farò il nome.
Il pezzo descrive la gente che si può incontrare nelle periferie di Dublino: la classe media solidale con i paramilitari dell'Ira, gente che crede che le idee valgano più della vita delle persone.
E' una canzone del terrorismo e su cosa porti a giustificarlo." 
Parole amare tra disincanto e delusione quelle di Bono Vox , front man degli irlandesi U2, all'indomani della pubblicazione dell'album Pop, che contiene nella tracklist il brano Please.
E' il 1997, e sul cammino degli accordi che poi, nel 1998, si sigleranno tra governo inglese e le parti in conflitto pesano gli attentati provocati dall'IRA, braccio armato del Sinn Fein di Gerry Adams, (a cui Bono "dedica" il brano) che, unilateralmente, rompono la tregua armata.
Bono, di madre protestante e padre cattolico, che quattordici anni prima, insieme al suo gruppo, conquistava l'immaginario del rock mondiale con "Sunday bloody Sunday", inno di pace, potentemente evocativo, dedicato ai fatti tragici del 1972, immerso come uomo consapevole della storia della sua società, scrive un appello ai responsabili politici, censurando l'uso delle armi, come d'altronde aveva fatto già all'inizio della sua carriera pubblica diversi anni prima:
"Erano tempi pericolosi in Irlanda, il nazionalismo stava prendendo una brutta piega.
Ero commosso dal coraggio di Bobby Sands, capivo che aveva impugnato le armi per difendersi, ma non mi sembrava il modo giusto.
In quel periodo iniziammo ad avvertire una certa avversione per il tricolore irlandese e fu all'inizio di War (il secondo album nella carriera degli U2  n.d.r.) che fummo costretti a riflettere su cosa significasse essere irlandesi.
E poi, credevamo davvero nella violenza? Fino a che punto era lecito difendersi?"

Riflessioni di un uomo calato nella realtà, se pur esponente del magmatico universo rock.
Anche da grande e osannato leader mass mediatico, Bono continuerà negli anni, tra mille contraddizioni, a denunciare avvenimenti drammatici fatti di guerre, ingiustizie sociali con iniziative benefiche e con la sensibilità della sua produzione artistica.
"Please" non ha la forza d'urto di "Sunday bloody Sunday", forse penalizzata in un album imperfetto, piuttosto eterogeneo e discontinuo come "Pop", ma sorretta dalla voce implorante di Bono e il nervoso riff chitarristico, marchio di fabbrica di The Edge, è un ennesimo esempio di come il rock possa essere un movimento musicale che apra al Mistero dell'animo umano:
"Capimmo che non eravamo così superficiali come avremmo voluto: un pò come il professore universitario che si butta in pista e che però non ce la fa a ballare.
Così, solo dopo qualche mese dall'uscita, capii che quello era il vero messaggio dell'album:
Che ci sono cose che non puoi lasciarti indietro"  

TI PREGO   

"Così non hai mai conosciuto l'amore
finché non hai superato il limite della cortesia
E non ti sei mai sentito desiderato
finché qualcuno non ti ha dato uno schiaffo in faccia.
Così non ti sei mai sentito vivo
finché non ti sei quasi buttato via.

Dovevi vincere
non potevi essere semplicemente essere promosso,
il sapientone primo della classe.
Le tue vittorie,
il tuo albero genealogico
e tutte le tue lezioni di storia ...
ti prego ... ti prego ... alzati da in ginocchio
ti prego ... ti prego ... lasciami fuori da tutto questo
(...)

E non hai mai saputo
che il paradiso che tenevi per te, lo stavi rubando.
I tuoi blues cattolici
Le tue scarpe da convento
I tuoi tatuaggi adesivi ora fanno notizia
La tua guerra santa
la tua stella polare
Il tuo sermone sul monte ...
ti prego ... ti prego ...

Così l'amore è duro e l'amore è forte.
Ma non è amore quello a cui stai pensando.
Settembre ... strade che traboccano di gente
si rovesciano nella fogna
Cocci di vetro si scheggiano come pioggia
ma tu puoi sentire solo il tuo odore
Ottobre ... i discorsi non portano a nulla
Novembre ... Dicembre ... ricorda ...
stiamo davvero ricominciando?

Così l'amore è grande, più grande di noi
ma non è amore quello a cui stai pensando ... "






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