L' aggeggino - Fabio Concato

"Il compito dei nonni è di integrare la proposta che i genitori fanno del senso della vita ai loro figli.
Perché è necessario integrarla? Perché la loro esperienza, l'esperienza dei nonni, può partecipare in maniera più intensa certe sottolineature che nella vita saranno importanti.
C'è un testo di San Giovanni Paolo II dove si sottolinea che il valore primario è proprio quello della tradizione, dell'origine, a chi appartengo io, chi sono io.
Ecco, i nonni sono lì a rappresentare questo dato e ne possono parlare a pieno titolo.
(...)
Un altro aspetto che mi preme sottolineare è che ci sono nella vita di tutti degli aspetti di gioia e di dolore, solari e umbratili, e io ho notato, per quel poco che ho potuto, che i bambini sono molto attenti a cogliere questo nella storia dei nonni, quando raccontano di sé e capiscono questi aspetti, forse più dai nonni che dai genitori: questo è già un elemento educativo di grande valore.
(...)
I nonni, infine, partendo dalla funzione di babysitter, hanno il compito di investire questa funzione in una proposta educativa, senza mai prevaricare sui genitori, ma nello stesso tempo far capire ai bambini che la vita non cammina se non c'è un perché, non cammina se non c'è un per chi."

Questi sono alcuni passaggi dell'intervento del card. Angelo Scola, arcivescovo emerito di Milano, durante il convegno organizzato dalla Pastorale famigliare della diocesi milanese, il 2 Ottobre 2021 a Milano dal titolo: "Nipoti, genitori e nonni: relazioni su cui si gioca il futuro".

"Nina è una potenza, una forza della natura, piccola e allo stesso tempo fortissima, piena di energia"
Con queste parole il cantautore milanese Fabio Concato, introduce la sua recente composizione "L'aggeggino" che traduce in musica e parole i sentimenti sinceri e commoventi l'arrivo nella vita quotidiana della sua nipotina proprio durante il periodo pandemico.
"Energia inaspettata e indispensabile in questo tempo così difficile" aggiunge l'artista che da anni, da decenni ormai, ci ha abituato alle sue canzoni intrise di profonda sensibilità verso l'umano, spesso riconoscibile, specialmente, nei rapporti famigliari.
Famosi i suoi successi dedicati al padre, alla sua donna sposata dal 1967, alla figlia, agli amici di gioventù, un quasi Jannacci, ingentilito e malinconico, sorretti da un tappeto musicale delicato e minimalista, che unisce rimembranze jazz e ispirazione pop.
Forse, primo tra i cantautori "storici", che dedichi una poesia in musica ad una nipote, in un catalogo generale pieno di narrazioni cantate dedicate al rapporto tra genitori e figli: forse Guccini in "Il vecchio e il bambino" si era avvicinato, pur non vivendolo sulla propria pelle, direttamente, come invece  
accade a Concato che arriva alla sua nuova composizione realizzata nel periodo contrassegnato dal Covid, esaltando il bisogno di una stagione di rapporti umani, già esplicitata in "L'umarell" che trovate in una di queste "stanze".
E chissà, che affrontando con stupore, questa nuova esperienza, il buon Fabio non tenga conto anche delle riflessioni del card. Scola.




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