Waiting for you - Nick Cave

"Le grandi idee nel corso dei secoli, mutano forma e accidenti ma sono sorprendentemente costanti e tenaci nella loro costanza. (...) La storia della cosiddetta gnosi è una di queste antiche controversie che come un fiume carsico ha accompagnato per oltre due millenni lo sviluppo della storia delle religioni, le ha influenzate, cambiate (...) e continua a farlo. (...)
Se volessimo tentare una sintesi, i problemi principali che si nascondevano dietro il fascino della costruzione barocca delle gnosi cristiane (...) il primo riguarda il grandissimo tema dell'incarnazione.
Gli gnostici non amavano la carne, la vivono come decadenza dello spirito (e, di conseguenza non amano l'eucarestia) (...) E un cristianesimo senza carne e senza incarnazione diventa altro, la storia diventa apparenza, fiction; il dolore non ha un senso vero e così invece di essere redento resta per sempre. (...) Ogni volta che nel cristianesimo abbiamo separato il corpo dall'anima e abbiamo combattuto il corpo come decadenza dello spirito, ci siamo allontanati dalla storia e dai poveri, la gnosi ha vinto, anche se non lo sapevamo. (...) 
La gnosi l'hanno combattuta, senza saperlo, le lacrime delle donne davanti alla statua dell'Addolorata, le processioni dietro i santi (...) E' stata la fede della gente vera, normale e imperfetta, che non sapeva nulla di dogmi e di teologia ma sapeva che la croce di Gesù era vera perché erano vere le loro croci quotidiane. Se il cristianesimo del Terzo Millennio si salverà dalle nuove gnosi interne ed esterne alle Chiese, il primo e più efficace antidoto sarà ancora la fede del popolo, la verità della sua carne, dei suoi dolori e della sua letizia normale."
(da "La trappola della gnosi: nel dividere anima e corpo dimentica l'amore" di Luigino Bruni, Avvenire, sabato 17 Febbraio 2024)

Qui, si è cercato di estrapolare il nocciolo di un lungo e complesso articolo dell'economista Luigino Bruni, uno degli intellettuali fra i più vicini al magistero di Papa Francesco, che per una volta si affranca dai temi dell'economia etica e si avventura in un appassionato approfondimento su un fenomeno teologico, la gnosi, molto delicato e controverso ma che permea la quotidianità della vita dei cristiani già dalle origini del messaggio evangelico.
Andare a recuperare l'articolo per una lettura integrale sul sito del quotidiano Avvenire, lo riteniamo un buon consiglio.

"La mia fede in Dio è una questione un po' complicata. Sono pieno di dubbi, ma anche di convinzioni.
Vivo in uno spazio tra la fede e lo scetticismo. (...) Viviamo quotidianità ordinarie, ma tutt'intorno a noi ci sono intuizioni, sensazioni e sussurri di qualcos'altro. Questi piccoli suggerimenti, pronunciati sottovoce, sono sufficienti per farmi sentire che esiste un'alterità enigmatica da sperimentare, ed è lì che si trova il mio credo. (...)
Io cerco di affrontare questi temi con umiltà, di non essere dogmatico. Quello che rimprovero agli atei militanti è la loro mancanza di umiltà. Non credo comunque che il vero problema sia l'ateismo, quanto piuttosto una demoralizzata indifferenza verso le questioni spirituali."
Ecco come risponde il punk rocker di origine australiana Nick Cave, (classe 1957) nell'intervista pubblicata da "Vanity Fair" il 18 Maggio 2023, ad alcune interessanti domande che vanno a fondo nel suo pensiero esistenziale. Altre volte abbiamo raccontato di Cave in queste "Stanze": non v'è dubbio che la sua ricerca del senso religioso (tutta particolare, problematica, come si attiene ad un artista di questi tempi confusi) ha avuto ancora un affondo dopo la morte di un figlio quindicenne, precipitato da una scogliera inglese di Brighton, nel 2015. Un fatto tragico (dopo sette anni morirà un altro figlio) che ha inciso nella sua produzione discografica successiva: la descrizione del rapporto tra sofferenza e fede, tra morte e il senso della vita:
"Muoiono sempre più persone, le perdite diventano una costante della vita. Ciò non significa che si viva in uno stato perenne di disperazione, ma solo che si acquisisce una comprensione più profonda di cosa significhi essere umani. A prescindere dalla morte, si vede quanto il mondo possa improvvisamente essere bello, ricco di significati e di gioie."
Da tempo Nick Cave possiede un canale diretto e privilegiato con i suoi fans, si chiama "The red hand files", un luogo sul web dove gli utenti pongono domande su qualsiasi argomento, sicuri che il rocker risponderà sinceramente. Un filo diretto piuttosto originale nel panorama della comunicazione degli artisti. Nel Maggio 2021, rispondendo ad una domanda "sull'utilità della sofferenza" considerata comunemente "un peso che intorpidisce la mente e schiaccia l'anima", Cave ha così risposto:
"Per trasformare il nostro dolore, dobbiamo riconoscere che tutte le persone soffrono. Comprendendo che la sofferenza è la forza unificante universale, possiamo vedere le persone in modo più compassionevole, e questo, in qualche modo, ci aiuta a perdonare il mondo e noi stessi. Agendo in maniera compassionevole, riduciamo la sofferenza del mondo e riabilitiamo il mondo. E' un atto che trasforma il dolore in bellezza. (...)
La maggior parte dei peccati è semplicemente la sofferenza di una persona trasmessa a un'altra: questa non è una buona cosa. Ciò non è bello. L'utilità della sofferenza, quindi, è l'opportunità che ci offre di diventare essere umani migliori. E' il motore della nostra redenzione."
Non è una coincidenza casuale una risposta del genere. Nel suo libro autobiografico "Fede, speranza e carneficina" edito da "La nave di Teseo" nel 2022, afferma:
"Il termine spirituale è un po' amorfo per i miei gusti. (...) Non sono affatto interessato alle idee più esotiche di spiritualità. Sono attratto da quelli che molti considererebbero tradizionali principi cristiani."
Insomma, par di capire che la gnosi di cui si parlava all'inizio di questo post, qui non abbia residenza.
Pur nella sua complessità artistica, il rapporto verso lo Spirito passa attraverso una realtà fisica.
E c'è una canzone di Cave che lo esemplifica magistralmente: "Waiting for you" (Ti sto aspettando), una sofferta ballata acustica nella quale il grido di aiuto, nell'attesa di una compagnia redentrice, passa attraverso il rapporto d'innamoramento per una donna.
Pubblicata nell'album "Ghosteen" (anno 2019) è ancora più accorata nel magnifico live "in solitaria" che Cave eseguirà in rete in piena pandemia, all'Alexandra Palace di Londra: "Idiot Prayer"

TI STO ASPETTANDO
"Guidammo attraverso la notte
Il vento le scompigliava i capelli
E abbiamo parcheggiato sulla spiaggia, nella fresca aria serale
Beh, a volte è meglio non dire nulla

Il tuo corpo è un'àncora
Che non chiede di essere levata
Voglio solo continuare la mia attività di renderti felice

Beh, io sto solo aspettando te
Ti sto aspettando
Ti sto aspettando

Un prete corre per la cappella
I calendari di sfogliano
Uno stramboide vestito da Gesù per strada dice  sta per tornare
Beh, a volte un po' di fede può fare tanto

La tua anima è la mia àncora
Che mai vorrei levare
Dormi ora
Dormi quanto ti serve, perché

Io sto aspettando te
Ti sto aspettando
Aspettando te
Il tuo ritorno
Il tuo ritorno"
 
 


Commenti

I più letti

La costruzione di un amore - Ivano Fossati

Il Carmelo di Echt - Giuni Russo

Alessandro - Enrico Ruggeri